Sgombero del polo universitario EX-GEA: pistola in
mano contro gli studenti e gregaria accondiscendenza con il cemento della
speculazione edilizia.
Dimissione del rettore e rimozione del questore
e del capo della digos SUBITO!
Giovedì 22 ottobre è avvenuto lo sgombero del Polo
universitario Ex-Gea, spazio occupato il 20 ottobre da un corteo nato da una
partecipata assemblea di Ateneo. La polizia è entrata all’interno dello spazio
con il capo della Digos che brandiva in mano la pistola e ha eseguito lo
sgombero con metodi che hanno travalicato in maniera inaudita l'uso della
forza.
A Pisa la situazione è questa: pistole e
repressione contro gli studenti e tappeti rossi – sia da parte
dell'amministrazione comunale che da parte del rettore Augello - per i grandi
gruppi del mattone. Due pesi e due misure: violenza contro gli studenti e
gregaria accondiscendenza con il cemento della speculazione edilizia.
Come Progetto Rebeldia esprimiamo forte e
incondizionata solidarietà con gli studenti che hanno condotto l'occupazione.
Pochi mesi fa infatti, proprio con una conferenza stampa davanti all'immobile
dell'università avevamo denunciato l'operazione speculativa che
l'amministrazione universitaria sta concertando sull'area dell'Ex-Gea per consentire
al costruttore Madonna di realizzare lì delle nuove residenze. Di fronte ad una
crisi che morde ferocemente, siamo in presenza di un'assordante assenza di
risposte adeguate per il welfare studentesco e di tutta la città.
E’ evidente a livello nazionale il progetto del
Partito della Nazione di Renzi: da Roma a Bologna, le risposte sul patrimonio
edilizio abbandonato vengono date esercitando una repressione violenta e
ingiustificata.
Rebeldia, con una forte connessione
sentimentale, rivendica il fatto di essere nata nel 2003, proprio con
l'occupazione dell'EX-GEA, spazio che ha autogestito rendendolo vivo e
attraversabile da tutta la città. Fin da quella occupazione Rebeldia ha
conosciuto solo sgomberi e repressione, nonostante i problemi della città di
Pisa rimangano gli stessi, oggi come allora.
Le responsabilità sui fatti di ieri non
riguardano solo la gestione dell'ordine pubblico da parte delle forze
dell'ordine. Pesantissime sono le responsabilità politiche dell'amministrazione
universitaria, doppiamente colpevole. Colpevole di lasciare il patrimonio
pubblico in questo stato, colpevole di aver trasformato una richiesta politica
in problema di ordine pubblico senza dare risposte nel merito delle questione
poste.
Il Progetto Rebeldia chiede le dimissioni del
Rettore Massimo Augello e la immediata rimozione dal loro ruolo del questore
Francini e del capo della Digos Rainone.
Questo clima in città è inaccettabile: alle
denunce del degrado e dell'abbandono del patrimonio pubblico e privato da parte
dei movimenti si continua a rispondere con sgomberi e repressione a danno di
chi cerca di recuperare e riqualificare gli spazi.
Progetto Rebeldìa