Pisa - Comunicato di solidarietà del Progetto Rebeldia per l'occupazione dell'Ex Gea

23 / 10 / 2015

Sgombero del polo universitario EX-GEA: pistola in mano contro gli studenti e gregaria accondiscendenza con il cemento della speculazione edilizia.

Dimissione del rettore e rimozione del questore e del capo della digos SUBITO!

Giovedì 22 ottobre è avvenuto lo sgombero del Polo universitario Ex-Gea, spazio occupato il 20 ottobre da un corteo nato da una partecipata assemblea di Ateneo. La polizia è entrata all’interno dello spazio con il capo della Digos che brandiva in mano la pistola e ha eseguito lo sgombero con metodi che hanno travalicato in maniera inaudita l'uso della forza.
A Pisa la situazione è questa: pistole e repressione contro gli studenti e tappeti rossi – sia da parte dell'amministrazione comunale che da parte del rettore Augello - per i grandi gruppi del mattone. Due pesi e due misure: violenza contro gli studenti e gregaria accondiscendenza con il cemento della speculazione edilizia.
Come Progetto Rebeldia esprimiamo forte e incondizionata solidarietà con gli studenti che hanno condotto l'occupazione. Pochi mesi fa infatti, proprio con una conferenza stampa davanti all'immobile dell'università avevamo denunciato l'operazione speculativa che l'amministrazione universitaria sta concertando sull'area dell'Ex-Gea per consentire al costruttore Madonna di realizzare lì delle nuove residenze. Di fronte ad una crisi che morde ferocemente, siamo in presenza di un'assordante assenza di risposte adeguate per il welfare studentesco e di tutta la città.
E’ evidente a livello nazionale il progetto del Partito della Nazione di Renzi: da Roma a Bologna, le risposte sul patrimonio edilizio abbandonato vengono date esercitando una repressione violenta e ingiustificata. 
Rebeldia, con una forte connessione sentimentale, rivendica il fatto di essere nata nel 2003, proprio con l'occupazione dell'EX-GEA, spazio che ha autogestito rendendolo vivo e attraversabile da tutta la città. Fin da quella occupazione Rebeldia ha conosciuto solo sgomberi e repressione, nonostante i problemi della città di Pisa rimangano gli stessi, oggi come allora.
Le responsabilità sui fatti di ieri non riguardano solo la gestione dell'ordine pubblico da parte delle forze dell'ordine. Pesantissime sono le responsabilità politiche dell'amministrazione universitaria, doppiamente colpevole. Colpevole di lasciare il patrimonio pubblico in questo stato, colpevole di aver trasformato una richiesta politica in problema di ordine pubblico senza dare risposte nel merito delle questione poste.
Il Progetto Rebeldia chiede le dimissioni del Rettore Massimo Augello e la immediata rimozione dal loro ruolo del questore Francini e del capo della Digos Rainone.
Questo clima in città è inaccettabile: alle denunce del degrado e dell'abbandono del patrimonio pubblico e privato da parte dei movimenti si continua a rispondere con sgomberi e repressione a danno di chi cerca di recuperare e riqualificare gli spazi.

Progetto Rebeldìa