DUE GIORNI SULLA RICERCA - presente, riforme e conflitti sui saperi
LUNEDì 16 NOVEMBRE ORE 17.30 AULA F - MARZOTTO
Il
primo appuntamento della "Due giorni sulla Ricerca - presente, riforme
e conflitti sui saperi" è stato pensato per essere un luogo di
chiarimento ed informazione sulla produzione di sapere in università,
sulle norme che la regolano e le forze che quotidianamente vi si
onfrontano.
Sarà perciò un primo incontro a sfondo tecnico, che
serva a tutti, pubblico ed organizzatori, per mettere una solida base
di discorso, da cui cominciare l'analisi sul mondo della ricerca. Prima
di impegnars a produrre una proposta costruttiva, ci pareva infatti
doveroso fissare in un incontro pubblico le linee fondamentali su cui
si truttura oggi il mondo universitario, per coglierne il buono e
saperne mettere anche a nudo le costruzioni retoriche. Saranno apprima
presi in esame gli organi e gli indici di valutazione: criteri e
parametri che regolano il meccanismo di selezione e romozione
all'interno dei percorsi di ricerca accademici.
Se un metodo di
comparazione per stabilire la qualità dei diversi lavori va nfatti
trovato, più difficile è individuarne uno realmente efficace, che non
sminuisca tutta la complessità del sapere ntellettuale e non incappi in
facili scorciatoie quantitative, che spesso non sono rappresentative di
effettiva qualità.
GIOVEDì ORE 16.00 – PALAZZO RICCI (LETTERE)
Nel
secondo incontro, affronteremo i temi dei contratti precari,
dell'accesso ai fondi e della valutazione del merito, anche con
confronti tra il modello italiano e quelli stranieri. ntriamo così nel
cuore del discorso politico che gira intorno alla nuova proposta di
riforma dell'Università. Andremo ad analizzare tecnicamente l'universo
dei contratti precari esistenti,
focalizzandoci sopratutto sulle
modalità concorsuali, dai concorsi per il dottorato, fino al
“trionfale” accesso alle stabilizzazioni.
Affronteremo anche le
problematiche legate all'accesso ai fondi di icerca, confrontando i
maggiori bandi nazionali con i principali bandi europei. La nuova
riforma elimina la figura del ricercatore a tempo indeterminato, per
sostituirla con quella del ricercatore a tempo determinato, ovvero la
terza fascia del precariato della ricerca niversitaria, dopo il
dottorato e l'assegno di ricerca e i contratti per ricercatori a tempo
determinato, così come gli assegni di ricerca, ovranno essere legati a
finanziamenti. Tenteremo quindi di sviscerare
le differenze e le difficoltà di accesso ai fondi le difficoltà e le otenzialità dei diversi bandi.
Il
finale entrerà nelle pieghe irrisolte delle varie riforme
dell'università, prima fra tutte il concetto di “merito”. Siamo partiti
da una domanda: il merito è il parametro di giudizio o uantificazione
della produzione di un ricercatore, di per se non quantificabile?
Il
paradigma del merito viene continuamente proposto dai ministri Gelmini
e Brunetta e viene anteposto a qualsiasi altro discorso nella
ristrutturazione economica del sistema universitario. Riteniamo quindii
essenziale importanza analizzare la questione “merito”, giungendo, e
necessario, alla sua completa ridefinizione.
KNOW WORK – TIJUANA PROJECT