Fonte: L'Unità.it 29.08.09

Precari sul tetto del provveditorato a Benevento: "No ai licenziamenti di massa"

29 / 8 / 2009

"Precari, un licenziamento di massa". Un gruppo di 7 donne, tutte docenti precarie con oltre 10 anni di insegnamento alle spalle, sono salite sul tetto del provveditorato agli studi di Benevento per iniziare un'occupazione ad oltranza per protesta contro i tagli della riforma Gelmini. «contro il più grande licenziamento di massa. 20.000 in italia, 500 a Benevento. vogliamo un futuro», recita lo striscione calato dal tetto dell'edificio.

Le donne del «comitato insegnanti precari» hanno installato un gazebo sul tetto per proteggersi dal caldo soffocante ed hanno scorte alimentari sufficienti e resistere per diverse settimane. hanno già annunciato l'intenzione di resistere ad oltranza fino a quando non verranno risposte: «Faremo come gli operai dell'Innse, scenderemo da qui solo quando avremo una risposta concreta contro i licenziamenti e la disoccupazione» afferma Elvira, una delle insegnanti sul tetto.

Il presidio permanente, promosso da diversi giorni all'esterno dell'ufficio scolastico provinciale, si è così trasformato di fatto in un sit-in di solidarietà con le insegnanti sopra il tetto: altre decine di docenti, insieme agli attivisti del centro sociale depistaggio, militanti del sindacalismo di base, stazionano fuori l'edificio, anche per dissuadere eventuali azioni repressive da parte delle forze dell'ordine. L'obiettivo è coinvolgere le centinaia di insegnanti che in queste ore si accalcano presso gli uffici per l'imminente pubblicazione delle graduatorie provinciali.

Ieri sera, sul palco del concerto di Francesco De Gregori organizzato nell'ambito della kermesse «Quattro Notti e più di luna piena», una precaria della scuola, introdotta da Lucio Dalla - direttore artistico della manifestazione - ha letto un documento con il quale venivano stigmatizzate le difficoltà dei precari, le cui «condizioni devono interessare tutta la società beneventana, colpita nell'abbassamento della qualità formativa per i propri giovani con una sottrazione di circa 10 milioni di euro alla già misera economia del territorio sannita che si determinerà con il mancato rinnovo dei 500 contratti di lavoro della scuola».