Circa 10 mila persone hanno preso parte alla prima grande
manifestazione a Quarto Flegreo (Na) dopo l’annuncio di qualche giorno fa del
Presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro di voler costruire nelle cave
di Via Spinelli ai confini tra il comune di Quarto e quello di Pozzuoli una
nuova discarica per Napoli e provincia.
L’appello alla mobilitazione e’ stato lanciato dal comitato contro la discarica
che ha dato vita da alcuni giorni al presidio permanente presso le cave di Via
Spinelli. La manifestazione è partita dalla Villa Comunale ed ha visto la
partecipazione anche degli amministratori locali. Tantissimi cittadini hanno
sfilato fino alla zona delle cave chiedendo raccolta differenziata ed
impiantistica alternativa contro la logica delle discariche. Presenti le reti
contro il piano rifiuti della Campania e dietro lo striscione “Uniti contro le
discariche” anche i comitati di Chiaiano, Marano, Giugliano, Mugnano ed i
centri sociali napoletani.
Il territorio di Quarto si trova nella zona ad ovest della città di Napoli tra
i comuni di Pozzuoli e Marano, accanto al quartiere di Pianura che per anni ha
ospitato la discarica Di.Fra.Bi che ha ingoiato rifiuti di ogni tipo. Proprio
il territorio di Quarto è stato tra i più colpiti nelle fasi di emergenza
rifiuti nel 2008 e nel 2010.
Presenti alla manifestazioni anche le sigle sindacali e del
sindacalismo di base. Dopo questa prima grande manifestazione i cittadini dell’area
flegrea si preparano alla battaglia più complicata e dura quella di resistere
all’ennesimo scempio ambientale in Campania.
Nei prossimi giorni dovrebbe essere approvata dal parlamento la nuova legge che
ridisegna la mappa dei veleni in Campania. La legge 196 ci darà come provincia
e regione intendo programmare lo smaltimento dei rifiuti in Campania e nella
provincia di Napoli e senza dubbio dagli amici di Berlusconi e Cosentino non ci
si aspetta grandi novità. Ci saranno senza dubbio nuova discariche e
probabilmente qualche nuova architettura amministrativa. L’idea della Provincia
di Napoli infatti è quella di istituire degli ambiti territoriali ottimali tra
Napoli e provincia e delegare alle scelte dei comuni il metodo di smaltimento
dei rifiuti. Da un lato una situazione paradossale : si è passati dal
commissario straordinario del governo – uomo solo al comando – a delegare ai
comuni le scelte. In pratica Provincia e Regione hanno completato
amministrativamente lo scaricabarile. Dall’altro anche un’opportunità per fare
pressione sugli enti per il piano alternativo.