Questa Terra è la Nostra Terra: un Bene Comune

È possibile oggi costruire insieme un utilizzo giusto delle terra, che assicuri l'equilibrio ecologico e la sovranità alimentare.. a partire da qui e ora, da dove viviamo, da dove dovrebbe provenire il nostro cibo, da dove vorremmo che il suolo e le acque non fossero erosi e inquinati?

6 / 11 / 2010

È possibile oggi costruire insieme un utilizzo giusto delle terra, che assicuri l'equilibrio ecologico e la sovranità alimentare.. a partire da qui e ora, da dove viviamo, da dove dovrebbe provenire il nostro cibo, da dove vorremmo che il suolo e le acque non fossero erosi e inquinati?

Ne parliamo insieme, immaginando, progettiando un futuro che ci unisce in un'assemblea pubblica, iniziata da una castagnata e dalla degustazione di vini locali.. perché ci piace cominciare con dei buoni frutti della terra!

* 17.30 castagne, vini e musica

* 18.00 (circa) assemblea

::Introduce::

        Luca Tornatore, associazione Ya Basta!

::Partecipano::

        PRISCILA FACINA MONNERAT

         Agronoma e cordinatrice della scuola di agroecologia del

         Coordinamento Statale dello stato del Paranà. Rappresentante del

         Movimento Sem Terra brasiliano, impegnato insieme alla Via

         Campesina nelle lotte per la difesa della terra, contro gli OGM, per

         la sovranità alimentare.

        COLDIRETTI

        AIABassociazione italiana per l'agricoltura biologica

       e Produttori locali, gruppi di acquisto, Botteghe del commercio equo

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La Terra non è solo una manciata di silicati, nitrati e vari elementi. La Terra, è la base della ricchezza e della complessità dell'ecosistema che ci vive, è la possibilità stessa della vita e del benessere.

Nella Terra affondano le radici di una comunità, la sua cultura che si intreccia con le sue proprie colture.Un intreccio che viene depredato e spezzato da una tecnologia standardizzata e arrogante, da un'agricoltura industriale che è prima di tutto un processo produttivo come tanti, che vede il cibo esclusivamente come una merce anziché come il bisogno primario e assoluto per antonomasia, la condizione necessaria per la vita e la dignità di tutti e di ciascuno.

L'agicoltura, a livello globale e locale, è oggi un processo industriale che esaurisce la capacità vitale della terra, erode il suolo, inquina ciò che è un bene comune.È una delle cause principali dei cambiamenti climatici e delle enormi ingiustizie che che causano centinaia di milioni di affamati e irresistibili migrazioni.

È un processo che determina l'organizzazione, il dominio ed il comando della catena alimentare, del nostro cibo, delle nostre risorse senza lasciarci quasi nessuna libertà di decidere o incidere sull'utilizzo del territorio, delle risorse e dei beni comuni.

Reclamare un cambiamento, costruirlo collettivamente e autonomamente dalle ragioni del mercato globale è necessario, giusto, degno.

È una difesa dei beni comuni primari che unisce, crea e costruisce comunità territoriali, rigenera un rapporto stretto con il territorio, le sue risorse, i suoi equilibri.

Per dare vita ed energia a comunità che non vogliono consumare ma godere, non vogliono appropriarsi ma condividere e restituire. 

Il tempo è ora, il luogo è ovunque.

Con semplicità e umiltà invitiamo tutte e tutti a discuterne e immaginare insieme ciò che è praticabile, produttori locali, cittadini e gruppi di acquisto, piccoli rivenditori e botteghe del commercio equo, tutti e ciascuno.

Partendo dalla consapevolezza che si può quel che si fa. Con giustizia e dignità.