Ricercatori Universitari delle Facoltà di Scienze della Comunicazione e dell’Economia e di Scienze della Formazione dell'Università di Modena e Reggio Emilia si sono riuniti il 23 marzo 2010 per discutere del DDL Gelmini e dei relativi emendamenti recentemente proposti nella Commissione «Istruzione pubblica, beni culturali» del Senato della Repubblica.
Pur giudicando la riforma apprezzabile in alcuni suoi punti - quali ad esempio l’introduzione di meccanismi di valutazione o la riconfigurazione dei rapporti tra facoltà e dipartimenti – esprimono
alcune riserve costruttive sulla costituzione della nuova figura di ricercatore a tempo determinato. La strada indicata dal DDL per ridurre la precarietà – la tenure track – è senz’altro condivisibile e cerca di porre argine a una delle piaghe maggiori dell’Università italiana. Tuttavia, la conservazione degli assegni di ricerca e dei contratti di insegnamento, da una parte, e l’assenza di una programmazione – anche finanziaria - tra gli ingressi e le uscite dal ruolo, dall’altra, rischiano di lasciare inalterato il tempo di attesa prima di una stabilizzazione e di continuare a gonfiare il bacino dei precari, nonché il loro deplorevole «uso».
Si esprime invece un parere del tutto negativo sulla parte relativa al nuovo stato giuridico dei ricercatori a tempo indeterminato e in particolare si ritengono inadeguate le risorse e le procedure che dovrebbe garantire loro una prospettiva di avanzamento di carriera, onde evitarne il confinamento in un binario morto.
I Ricercatori aderiscono pertanto allo stato di agitazione proclamato dal Coordinamento Nazionale dei Ricercatori Universitari (CNRU) con il comunicato del 18 marzo 2010 e si riservano la possibilità di non accettare incarichi didattici e gestionali per l'Anno Accademico 2010-2011.
A tal proposito promuovono un’Assemblea dei Ricercatori Universitari di Ateneo per decidere più compiutamente, e in cooperazione con le altre università italiane, le forme, i tempi, i metodi della protesta e le linee di una proposta condivisa. Invitano, altresì, i colleghi professori di I e II fascia ad adottare iniziative congiunte con quelle dei ricercatori.
Chiedono infine ai Presidi, al Senato Accademico e al Rettore di partecipare al loro disagio e di farsene portavoce presso la CRUI, il CUN e il Ministero affinché sia modificato il DDL.
I ricercatori di SCE e di SdF (in ordine alfabetico):
Maja Antonietti
Nicola Barbieri
Rita Bertozzi
Cinzia Bianchi
Alessia Cadamuro
Annamaria Contini
Nicola Dusi
Elena Favilla
Marco Furini
Anna Rita Graziani
Cristina Guardiano
Cristina Iani
Maria Grazia Iocca
Michele Mariani
Roberta Mineo
Fabrizio Montanari
Manuela Montangero
Luca La Rocca
Andrea Rapini
Annachiara Scapolan
Silvia Scatena
Elisa Valeriani
Marco Villani