Replica alle dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa dopo l'iniziativa contro Forza Nuova a Thiene del 4 gennaio

7 / 1 / 2014

Dopo gli articoli pubblicati sul Giornale di Vicenza in questi giorni riguardanti l'iniziativa del 4 Gennaio, messa in atto per contestare la presenza di Forza Nuova a Thiene, riteniamo assolutamente opportuno e doveroso rispondere alle dichiarazioni confuse e fuorvianti apparse sulla stampa locale.
Quel che a noi appare allucinante è che il dibattito si è incentrato esclusivamente su aspetti marginali, come la presunta "antidemocraticità" dell'iniziativa, ed il grande risalto dato alle denunce, tralasciando invece completamente l'intero contesto in cui questa azione si è sviluppata, ed il problema centrale che ha causato le varie mobilitazioni.
Vogliamo infatti ricordare che il tutto è iniziato con il presidio dell'8 dicembre, che aveva già largamente dimostrato come la presenza di Forza Nuova a Thiene non era ben voluta. A seguito di questa prima iniziativa, in cui già era stato chiesto a gran voce che non venissero concessi ulteriori spazi ai fascisti forzanovisti, anche attraverso un appello sottoscritto da più di 200 fra persone e realtà associative, la risposta delle autorità è stata invece quella di una totale indifferenza.
A fronte di tutto ciò, ci è parso opportuno mettere in atto l'iniziativa di sabato 4 gennaio, attraverso la quale abbiamo voluto mettere in evidenza la nostra contrarietà al fatto che le autorità preposte abbiano concesso a Forza Nuova la possibilità di presenziare ancora a Thiene, in pieno centro storico, mantendo così un atteggiamento ambiguo nei confronti di questo movimento fascista, razzista e xenofobo.
Il nostro blitz, assolutamente pacifico e colorato, che non ha recato alcun danno, è stato invece criminalizzato, grazie anche alla discutibilissima gestione del comandante Scarpellini, che ha alimentato una tensione ingiustificata al termine dell'iniziativa con il suo comportamento da sceriffo.
Forse anche a causa di questo, è montato un clima di ostilità verso la nostra iniziativa che ha portato ad alcune dichiarazioni, come quelle del presidente thienese dell'Ascom, che ci definisce antidemocratici, oltre ad incolparci di aver spaventato i clienti dei negozi del centro, che quindi non avrebbero fatto acquisti, quando invece la vera causa dei mancati affari è da ricercare nella crisi economica.
Chiamato in ballo dall'Ascom, il sindaco Casarotto, arrampicandosi sugli specchi, nega ogni sua responsabilità nella vicenda, e ci bolla anch'esso come antidemocratici.
Riteniamo che, oltre a tentare di giustificarsi nei confronti dei commercianti, il sindaco, "paladino della democrazia", dovrebbe innanzitutto preoccuparsi di non dare spazi nella sua città a chi è fascista e quindi con la democrazia non ha nulla a che vedere, dato che questi personaggi si sono più volte macchiati di aggressioni verso immigrati, rom, o cittadini che semplicemente hanno delle idee politiche diverse, così come esposto da noi con la mostra affissa durante l' "occupazione" simbolica del municipio di Thiene.
Proprio perchè non vogliamo che questo accada anche nei nostri territori, così come avveniva fino a non molti anni fa, ribadiamo quindi che noi ci mobiliteremo ogni qualvolta ci sarà da contrastare il fascismo, che il sindaco lo voglia oppure no.

Per quanto riguarda infine le dichiarazioni di alcuni esponenti politici locali, che stanno prendendo a pretesto l'iniziativa del 4 gennaio per chiedere la chiusura del Csa Arcadia o per criminalizzarci strumentalmente, l'unica cosa che ci sentiamo di dire è che hanno perso l'ennesima occasione di tenere la bocca chiusa.

Ci appelliamo inoltre a tutte le forze democratiche che hanno contribuito con il sangue dei loro padri a difendere la democrazia e a definire la Carta Costituente, ad esprimersi pubblicamente sulla questione, in modo da riportare la discussione sui fatti, in relazione ai contenuti etici e morali, come la salvaguardia delle persone e delle differenze, la solidarietà e il rispetto fra persone, i diritti per tutti.
Tutta la letteratura e la storia di Forza Nuova va invece in direzione contraria e infrange la legge n. 645/1952 che sanziona chiunque faccia la costituzione di un'associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure chiunque pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche.
L' Antifascismo costituisce uno dei pilastri delle società libere.

Csa Arcadia