Richieste di condanna

La requisitoria della Pubblica Accusa al processo d'appello per il massacro avvenuto alla scuola Diaz conferma la richiesta di condanna.

24 / 2 / 2010

Canterini, ma anche Lupperi, Gratteri e Caldarozzi, cioè i correnti vertici degli apparati di Pubblica Sicurezza italiani.

Per essi la Procura chiede pesanti condanne con una requisitoria che  non lascia spazio a dubbi: quella notte del 21 luglio 2001 alla Diaz c'è stato un massacro.

Se non fossimo in Italia.

Cosa è accaduto a Genova in quella notte di fine luglio 2001 nei locali della scuola Diaz lo sappiamo bene. Da tempo: la commissione di inchiesta siamo noi. Sappiamo che in nessuna parte dell’Europa e del mondo intero l’esercito da guerra interna avrebbe avuto il coraggio di alzare il tiro dopo aver lasciato il cadavere di un ragazzo di vent’anni sul selciato. Sappiamo che i giornalisti furono convocati a tempo di record direttamente dall’addetto stampa del Viminale perché documentassero, dopo che per giorni le televisioni di tutto il mondo avevano mandato solo immagini di persone inermi pestate a sangue dalle nostre polizie, la brillante operazione della cattura in massa dei violenti. Sappiamo che la catena di comando muoveva le prime disposizioni da lì, dal ministero dell’Interno, dalla presidenza del Consiglio e quali erano gli uomini dislocati nelle centrali operative. Sappiamo delle finte molotov, dei coltellini svizzeri, delle mazze e picconi del vicino cantiere, del finto accoltellamento dell’agente scelto Nocera, della falsificazione dei verbali di arresto. Sappiamo che la prescrizione è ormai virtualmente già scattata. Sappiamo tutto. Quando però il procuratore generale presso la corte di appello conclude la sua requisitoria con nuove pesanti richieste di condanna ci accorgiamo che non ci siamo ancora abituati alla giustizia di questo paese. Quella sostanziale, non quella dei tribunali. Un paese nel quale oggi - dopo quasi dieci anni - i macellai messicani sono da tempo assegnati tutti a più alti incarichi:  l’imputato Gratteri dirige l’Antiterrorismo, Luperi l’Agenzia informazioni e sicurezza interna, Caldarozzi  il Servizio Centrale Operativo, Mortola è questore vicario a Torino, Canterini è dirigente dell’Interpol e così via. Torniamo a chiederci ancora una volta in quale altro luogo del pianeta avrebbero potuto fare carriera in questo modo.

Ma è solo un attimo.