Rimini - #1N conferenza stampa itinerante contro tutti i razzismi e i fascismi

3 / 11 / 2014

Nella mattinata di sabato 1 novembre si è svolta una conferenza stampa che ha toccato alcuni significativi punti della città in primis la Prefettura, dove gli attivisti hanno ricordato le responsabilità di Prefetto e Questore nel legittimare l'organizzazzione neonazifascista Forza Nuova alla quale è stata concessa l'autorizzazione per un presidio nei pressi dell'Hotel Royal di Cattolica (RN) all'interno del quale sono ospitati una settantina di profughi del piano Mare Nostrum. Il presidio itinerante si è diretto poi in piazza Tre Martiri dove è stato duramente contestato il banchetto di Fratelli d'Ita(G)lia e poi in Piazza Cavour dove la conferenza stampa si è conclusa.

Di seguito il comunicato diffuso in centinaia di copie alla cittadinanza. 


Nessuno senza casa, senza diritti e dignità! Basta ipocrisie!

Soffiare sui malcontenti, le disuguaglianze, le povertà generate e alimentate da una crisi che negli anni ha affermato sempre più la sua natura strutturale e sistemica non richiede né grandi sforzi né il possesso di particolare facoltà politiche e cognitive. Un dato che ha sicuramente colto chi, da sempre funzionale al mantenimento dello status quo, caratterizza la propria bandiera e pratica politica con pulsioni xenofobe e razziste tese a costruire città fatte di sangue e barbarie.

Per il 2 novembre prossimo, infatti, i nazi-fascisti di Forza Nuova che il 5 ottobre abbiamo visto vegliare nascondendosi fra le omofobe Sentinelle in Piedi e il 18 ottobre hanno provato nelle piazze di alcune città a balbettare la loro ridicola ricetta fondata sullo slogan “prima gli ita(G)liani” ma duramente contestati e allontanati da chi della democrazia fa pratica quotidiana, hanno lanciato un presidio nei pressi dell'Hotel Royal di Cattolica, dove sono ospitati i profughi inseriti nel piano di Mare Nostrum.

Ma chi ha autorizzato un presidio di un gruppo nazi-fascista come Forza Nuova a poche centinaia di metri da un albergo che ospita proprio chi più e più volte anche nel nostro territorio è stato oggetto delle aggressioni, dei raid, delle azioni violente portate avanti dai vassalli di Roberto Fiore?

E chi ha scelto, scelto anziché un modello di accoglienza diffusa e solidale distribuita nel territorio provinciale, la concentrazione di profughi e richiedenti protezione internazionale nelle strutture alberghiere?

Questore e Prefetto. Coloro che dovrebbero garantire l'ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini nel territorio nei fatti agiscono sempre all'opposto autorizzando piazze cittadine centrali e simboliche a chi tutt'ora nega lo sterminio dell'Olocausto. La politica e il mondo dell'associazionismo solidale tace.

A nostro avviso non si autorizza Forza Nuova ne gli si dà libertà e legittimità a chi, poi, la utilizza strumentalmente per negarla a tutti gli altri. L'unico diritto dei fascisti e dei neonazisti è il silenzio e l'oblio.

Dissentiamo quindi profondamente dalla scelta del Prefetto e del Questore di autorizzare il presidio di Forza Nuova e vediamo delle precise responsabilità dello Stato in questa fase storica di utilizzare i profughi e i richiedenti protezione internazionale per distogliere l'attenzione dalle vere problematiche del nostro paese, alimentano una guerra tra poveri, che mira a dividere gli sfruttati e gli oppressi invece che unirli.

In questo senso è sufficiente guardare i dati delle richieste di protezione internazionale in Europa per capire che l'emergenza è sempre e tutta italiana mentre si tagliano fondi ai progetti antitratta e si depotenziano gli SPRAR.

Accogliere dignitosamente le persone che in questi mesi stanno scappando da morte, distruzioni e conflitti armati - alimentati e generati dalle stesse potenze occidentali Europa compresa - che fanno poi a gara nell'inviare aiuti umanitari e armamenti, è un dovere. Abbiamo il dovere di accogliere, ma anche di pensare a modelli di accoglienza che producano autonomia ed indipendenza in chi arriva nel nostro Paese e non lo sterile assistenzialismo caritatevole a termine. La povertà e il disagio abitativo non sono problemi derivanti dalla presenza nel territorio di rifugiati o richiedenti protezione internazionale ma la mancanza di politiche ridistributive della ricchezza, di risorse tagliate al Welfare, di politiche abitative assenti.

Al problema abitativo e all'emergenza casa, ad esempio, si può rispondere in due modi o dicendo “prima gli itaGliani” oppure chiedendo “più case per tutti” magari recuperando e riutilizzando i 7 milioni di case sfitte e le oltre 20milioni di stanze vuote nel nostro paese che oramai è un blocco di cemento.

La prima soluzione - quella dei nostalgici del ventennio ma anche dei nuovi razzisti - si basa sulla logica del forte contro il debole e genera una guerra tra poveri e senza casa che favorisce gli speculatori, le clientele e i palazzinari. La seconda soluzione si fonda sulla logica della cooperazione tra i poveri e gli oppressi contro il forte (ricco ecc) ma anche contro chi, come nazi e razzisti vari, difende lo status quo.

Questa seconda soluzione apre uno scontro tra poveri e oppressi e ricchi/palazzinari, ovvero un conflitto verticale tra il basso e l’alto della società, tra sfruttati e sfruttatori per migliorare le condizioni di tutti e dare anche più forza alla lotta in un periodo storico in cui è la crisi globale a spingerci alla costruzione di coalizioni internazionali.

Allora ai razzismi, a chi soffia sulle ipocrisie, si risponde recuperando e requisendo le migliaia di case e strutture abbandonate presenti in Provincia, una soluzione concreta che il Prefetto e il neo-presidente della Provincia potrebbero agire da subito, dimostrando di tenerci alla sicurezza di tutti i cittadini. Lo ha ricordato anche Papa Francesco qualche giorno fa: “Diciamo insieme dal cuore: nessuna famiglia senza casa, nessun contadino senza terra, nessun lavoratore senza diritti, nessuna persona senza la dignità che da il lavoro.

Smascheriamo allora fino in fondo il razzismo di Stato e quello dei media che vorrebbero convincerci del ruolo centrale che i migranti avrebbero nell'attuale situazione di povertà e crisi.

I soldi ci sono, non sono mai mancati ad un sistema capitalistico finanziario che ogni giorno sottrae a tutte e tutti noi quasi la totalità della ricchezza che produciamo socialmente. Il problema dell'accoglienza non sono i 35 euro per i profughi ma la mancanza di politiche sociali serie dalla casa alla sanità, dalla formazione a forme di reddito sganciate dalla prestazione lavorativa.

Dalle morse feroci della finanza e delle politiche di austerità che ci stritolano, dai cumuli di macerie che ci circondano e che disegnano un presente in cui ogni tutela e garanzia, dal lavoro alla formazione alla vita stessa è scomparsa, ne possiamo uscire solo innescando meccanismi di cooperazione e solidarietà, solo creando relazioni e scambi tra poveri e per i poveri, solo investendo in un conflitto verticale tra il basso e l'alto della società, tra sfruttati e sfruttatori, un conflitto che sappia finalmente e realisticamente parlare di diritti per tutti e non di privilegi solo per alcuni.

Per questo, nel qui ed ora, continueremo ad agire affinché antifascismo e antirazzismo divengano patrimonio comune di tutti e tutte e sopratutto architravi delle lotte anticapitaliste anche nel nostre territorio. Alcuni esempi concreti in questo senso: l'esperienza di Casa Madiba Network e la rete No Borders nata a Cesenatico per rispondere agli attacchi dei razzisti della Lega Nord.

Antirazzisti e Anticapitalisti Rimini

Rimini - 01.11.2014 Presidio itinerante contro fascismi e razzismi

Report conferenza stampa itinerante