Nulla di entusiasmante ieri sera, nella discussione del
Consiglio comunale sulla Delibera che doveva modificare lo Statuto
comunale inserendo alla voce “Principi fondamentali per l’azione amministrativa del Comune” il tema della difesa dei beni comuni e della loro tutela in quanto tali.
Dalla
maggioranza solo due interventi di esponenti non del PD, mentre parte
della minoranza - perlopiù esponenti del centro destra - hanno prodotto
ragionamenti strumentali e fuori luogo per poi astenersi nella
votazione.
La Delibera presentata ieri sera, anche se in
Commissione è stata votata all'unanimità, pur essendo stata “approvata”
non ha avuto la maggioranza dei voti necessari (22) come previsto dal
regolamento comunale per tutte le delibere che modificano lo Statuto.
Pertanto per essere definitivamente approvata e dar seguito alla
modifica dello Statuto dovrà essere ripresentata per due nuove votazioni
nei prossimi due consigli comunali (entro trenta giorni massimo).
Ci preoccupa molto questa esitazione nell'approvazione di una Delibera così importante. La mancanza di pochi voti per rendere la modifica già attuabile è dovuta al disinteresse sul tema o ad una casualità calcolata?
Inoltre
come Comitato territoriale vogliamo denunciare ancora una volta
l'incomprensibile atteggiamento delle forze dell'ordine, Polizia di
Stato, Polizia Municipale e carabinieri che non solo assediavano il
Consiglio comunale ma ci hanno impedito di entrare per distribuire il
comunicato predisposto dal Comitato a tutti i consiglieri e al pubblico
presente.
L'atteggiamento delle forze dell'ordine è
incomprensibile e atto a voler criminalizzare a prescindere qualsiasi
iniziativa pubblica e popolare svolta alla luce del sole, con
trasparenza e passione dagli attivisti ed attiviste del comitato.
Vogliamo informare il Sindaco e la Giunta dell'accaduto per denunciare che è inaccettabile un comportamento del genere.
Essere
accolti con schiere di Polizia anche in borghese per partecipare e
contribuire alle discussioni che riguardano l'acqua all'interno del
consiglio comunale non è sintomo di democrazia né di libertà. Le nostre
iniziative e mobilitazioni sono rivolte al rispetto dell'esito
referendario del 2011, all'apertura del percorso di ripubblicizzazione
del SII in Romagna perché nella nostra Regione si è riaperta una
prospettiva positiva per la gestione pubblica dell'acqua a partire dalle
vicende di Reggio Emilia e Piacenza e contraddizioni importanti si sono
aperte anche nella gestione di HERA.
Quest'oggi, inoltre, in
tutta Italia si sta mobilitando il popolo dell'acqua, per opporsi alla
delibera amministrativa dell'Autorità per l'Energia Elettrica ed il Gas
(AEEG) che disegna un nuovo sistema transitorio della tariffa idrica,
reintroducendo la "remunerazione del capitale" sotto mentite spoglie,
cancellando di fatto l'esito del secondo quesito referendario.
Continueremo
a mobilitarci con tutti i mezzi a nostra disposizione: ricorsi legali,
mobilitazione contro AEEG ed agenzie territoriali che hanno
responsabilità politiche sull'applicazione della tariffa.
Lo faremo rilanciando la petizione europea (ICE) già firmata da 500.000 cittadini europei per sottrarre l'acqua al mercato.
Lo faremo con il rilancio della Campagna di "Obbedienza civile" che ha già visto decine di migliaia di cittadini attivarsi in prima persona contro l'abuso delle tariffe idriche.
Lo faremo con il rilancio delle iniziative per la Ripubblicizzazione del servizio.
Lo
faremo con la passione politica e civile che ha segnato il movimento
dell'acqua in questi dieci anni, sapendo che il movimento non è solo
locale e nazionale ma anche europeo e mondiale, come dimostra il
documento approvato dall'ONU nel 2011.
SI SCRIVE ACQUA SI LEGGE DEMOCRAZIA!
Comitato Acqua e beni comuni Rimini
Rimini - Comunicato stampa post presidio a sostegno della delibera comunale e contro la truffa dell'AEEG
Il comitato locale denuncia anche la militarizzazione del consiglio comunale conseguenza di scelte scellerate delle autorità di pubblica sicurezza vergognose ed esagerate. La stessa situazioni si è ripresentata venerdì mattina per il comitato regionale davanti alla sede di Atersir e della Rai segnale che la repressione è sempre più pungente e stringente.
25 / 1 / 2013