Comunicato stampa M5S
La presente è per esprimere da parte di tutto il Movimento 5 Stelle di Rimini e di tutti i suoi eletti una profonda preoccupazione riguardo le tensioni sociali che si sono scatenate nelle ultime settimane, causate da quella che nell’evidenza dei fatti è una gravissima Emergenza Abitativa.
Tutti, noi compresi, ci dobbiamo prendere carico di un problema che è stato troppo sottovalutato. Ora però siamo già al secondo sgombero e, se il metodo di valutazione sarà lo stesso usato nelle recenti esperienze, supponiamo che si stia preparando il terzo.
Ora. A dispetto della sensibilità di ognuno, riguardo alle soluzioni e all’importanza del problema, non è concepibile che sia aperta una stagione di sgomberi con la forza pubblica quando si parla di occupazioni a fine abitativo, soprattutto perché è impensabile che non vi siano in seguito nuove occupazioni e reazioni a vario titolo. Aprire un ciclo del genere vorrebbe dire arrecare grave danno all’immagine di Rimini e non risolvere il problema dei senzatetto che potrebbero solo scegliere tra occupare in silenzio immobili abbandonati e morire di stenti per la strada.
Per questi motivi, non ultimo quello di un capitolo di spesa enorme come quello dell’intervento di Polizia, chiediamo in nome e per conto di tutte le persone che credono nel dialogo istituzionale di aprire un tavolo di lavoro con i rappresentanti di Casa Madiba Network e le istituzioni allo scopo di trovare una soluzione. Se necessario offriamo come mediatore uno dei nostri eletti del territorio e invitiamo le altre forze politiche a fare altrettanto.
Giulia Sarti
Carla Franchini
Raffaella Sensoli
Marco Affronte
Gianluca Tamburini
Marco Fonti
Movimento 5 Stelle Rimini
RIPRENDERE IL FILO DEL DIALOGO - Comunicato stampa dell'on. Giovanni Paglia (Sinistra Ecologia Libertà)
Dopo gli sgomberi di Casa Madiba e Villa Eva e Florentina, e l'occupazione del villino Ricci, credo che a Rimini sarebbe necessario riprendere il filo del dialogo, partendo da alcuni punti fermi. Il primo è che nessuno può essere lasciato senza un tetto sulla testa. Se il mercato non è in grado di dare una risposta a tutti, e il Comune non arriva a tutti gli esclusi, le occupazioni diventano l'ultima via per garantire un diritto universale e come tali devono essere considerate. Il secondo è che le amministrazioni pubbliche non possono lasciar deperire nell'abbandono bene pubblici per anni e poi accorgersi della loro esistenza solo quando ci sono cittadini che se ne riappropriano fini sociali e collettivi. In questo caso i movimenti devono essere ringraziati e messi in condizione di operare, non repressi. Il terzo è che si deve dialogare da subito per superare problemi passati, arrivando anche a riconsiderare gli sgomberi appena avvenuti, e nel frattempo evitare qualsiasi ulteriore denuncia, che servirebbe solo ad avvelenare i pozzi. Sono convinto che su queste basi un'amministrazione locale democratica non avrebbe alcuna difficoltà a muoversi e troverebbe la disponibilità al dialogo di chi in questi anni e giorni si è mobilitato. Se serve, sono disponibile a dare una mano in questa direzione.
Comunicato stampa PRC
Il Comitato Politico Federale del Partito della Rifondazione Comunista
di Rimini prende atto della sempre maggiore divergenza tra il Prc e la
maggioranza che governa il Comune di Rimini.
Già da tempo, con
condivisione interna e chiarezza, abbiamo assunto posizione sul fatto
che la nostra permanenza in maggioranza sarebbe stata vincolata alla
gestione pubblica dei servizi educativi ed all'attivazione di un
processo reale di ripubblicizzazione della gestione del servizio idrico
integrato.
Abbiamo, ovviamente, avanzato proposte in materia di
lavoro gravemente sfruttato, emergenza abitativa, politiche sociali
molto prima che la situazione assumesse le dimensioni e le problematiche
di oggi.
In merito a quest'ultimo punto, non abbiamo certo atteso
che si manifestassero le occupazioni per uso abitativo per sottolineare
l'esigenza di un'efficace intervento con programmi adeguati sul tema
della casa. Quando si sono poi verificata fattivamente l'occupazione in
via Dario Campana, abbiamo posto il problema di avviare un percorso di
regolarizzazione proprio perché si poneva con tutta evidenza il tema di
una discussione seria sul diritto all’abitare. A tale proposito,
convocammo una conferenza stampa in cui avanzammo pubblicamente tale
richiesta dicendoci fermamente contrari a qualsiasi scorciatoia legata
al tema dell'ordine pubblico.
Le nostre proposte, in materia di
politiche abitative, e più in generale rispetto alla capacità di
generare un'alternativa locale contro la crisi e l'austerity, sono state
a lungo inascoltate, nonostante l'impegno della nostra delegazione in
Giunta ed in Consiglio Comunale, mentre solo ultimamente si sono
verificate timide aperture.
Congiuntamente in Consiglio Comunale, a
sottolineare ulteriormente la divergenza con la maggioranza, il
consigliere Galvani, con mandato della Segreteria Provinciale, esprimeva
voto contrario sul regolamento comunale sull'ordine pubblico e contro
la delibera che apriva la strada alla vendita delle azioni di Hera.
Entrambe le delibere sono state approvate dalla maggioranza con il voto contrario del PRC.
Più volte abbiamo evidenziato i mancati investimenti per l'edilizia
residenziale pubblica, ed è stato grazie alla nostra delegazione in
giunta, nella persona della compagna Visintin, che si è impedita, anche
se temporaneamente, la gara europea per la gestione del servizio idrico
integrato, che di fatto significa la privatizzazione dell'acqua pubblica
e quindi la negazione della volontà popolare maggioritaria espressasi
attraverso il referendum con una chiarezza inequivocabile.
Sulla
gestione del servizio idrico integrato siamo riusciti ad ottenere il
rinvio del voto, ma non ancora l'istruttoria sulle modalità di gestione;
un tema questo che non appare per nulla avviato verso una soluzione
positiva, e non certo per resistenza o mancato impegno da parte
dell’assessora Visintin, ma per mancato interesse del PD.
Restava
inoltre ampiamente inascoltato, ed inattuato, l'odg da noi proposto e
votato sul lavoro stagionale gravemente sfruttato, nonostante siano
trascorsi due anni dall'approvazione.
Per i suddetti motivi, appare
del tutto evidente la deriva del Partito Democratico verso una sempre
più marcata autosufficienza ed un suo conseguente allontanamento da
percorsi programmatici che abbiamo condiviso e ai quali, evidentemente,
non intende più dare corso.
La nostra presenza nelle maggioranze che
governano le amministrazioni comunali è sempre stata vincolata a chiare
discriminanti programmatiche, alla necessità di realizzare alcuni punti
prioritari e, contemporaneamente, a impedire la realizzazione di
proposte politiche in contrasto con i nostri principi e valori.
Ad
aggravare ulteriormente la situazione hanno contribuito i fatti di
questi ultimi giorni, che hanno visto l'amministrazione comunale
completamente defilata nel rapporto con la questura dopo che, per la
prima volta a Rimini, è stata negata all'ANPI una piazza per un presidio
e sono stati consentiti la manifestazione ed il corteo non autorizzato
di Forza Nuova.
Successivamente, le forze dell'ordine hanno
proceduto allo sgombero di Casa Madiba, e della struttura residenziale
occupata per attivare un percorso di auto recupero sul tema
dell'emergenza abitativa.
L'amministrazione comunale, nella persona
del Sindaco e del Vice Sindaco si sono negate a qualsiasi confronto e
più volte sono state chieste, in forma privata, le dimissioni del nostro
assessore che ha avuto invece, assieme al consigliere Galvani ed al
partito tutto, la capacità di interloquire con tale istanza provando a
costruire un percorso di legittimazione di tale esperienza sociale.
Pertanto la nostra presenza in maggioranza a Rimini diventa oggi
difficilmente praticabile, a meno che non vi sia da parte del partito
democratico una marcata e repentina inversione di rotta che non si fermi
ai buoni propositi ma generi nell'immediato atti amministrativi.
Pertanto, il Comitato Politico Federale del Comune di Rimini da mandato
alla Segreteria Provinciale di istituire una delegazione composta
dall'assessore, dal consigliere comunale e dai segretari comunale e
federale e di chiedere un incontro al Sindaco ed al Segretario
Provinciale del Partito Democratico per formalizzare, senza possibilità
di mediazione, le seguenti richieste, come discriminanti vincolanti alla
permanenza in giunta
1) blocco dell'esternalizzazione dei servizi
educativi ed assunzione del personale necessario per la gestione diretta
da parte del Comune di Rimini
2) blocco della gara europea ed
attivazione immediata degli atti amministrativi necessari alla gestione
in house del servizio idrico integrato
3) attivazione di un tavolo
di confronto che elabori iniziative concrete per affrontare l'emergenza
abitativa delle fasce sociali più deboli e avvio dell'istruttoria per
legittimare Casa Madiba nei locali dell'ex palazzina di via Dario
Campana, evitando ambigue formulazioni sul privato sociale ed il
volontariato.
4) dare attuazione totale all’odg sul lavoro gravemente sfruttato
Tali discriminanti sono nel loro insieme vincolanti a qualsiasi
prosecuzione del rapporto di Rifondazione Comunista con la maggioranza,
diversamente considereremo conclusa la nostra presenza in maggioranza ed
attiveremo i passaggi formali necessari ad una ricollocazione del PRC
all'opposizione.
Il Comitato Politico Federale del PRC