Rimini - Ragazze con i piedi per terra

Un'iniziativa pubblica autorganizzata e un blog per sottrarsi all'immagine stereotipata della donna oggetto e rilanciare verso un'idea diversa di città

7 / 3 / 2013

E' della scorsa settimana la notizia della realizzazione di un blog, da parte di un famoso fotografo riminese, che raccoglie immagini di donne e uomini nudi ritratti in pose erotiche.

La notizia, definita da alcuna stampa locale come "la bella faccia di Rimini", non ha riscontrato però lo stesso parere nelle donne e negli uomini riminesi.

Rimini non è nuova nell'associare l'immagine femminile all'idea di mera merce e oggetto, dandone una visione molto spesso vuota, superficiale e puramente estetica. È ancora impresso nella nostra memoria l'evento che aveva caratterizzato la Notte Rosa del 2010, patrocinato da Provincia, dal titolo “Fi.ga e bomboloni”.

Ragazze con i piedi per terra è un progetto che nasce in risposta ad un'immagine nella quale non ci riconosciamo, l'ennesima etichetta della ragazza immagine-oggetto che senza veli ormai è ovunque, dai mass media alla fotografia, alla pubblicità”. 

Ragazze con i piedi per terra è la risposta che hanno dato due giovani donne riminesi che, autorganizzandosi con altre in rete, hanno lanciato in questi giorni una prima iniziativa pubblica, tenutasi martedì 5 marzo nella piazza principale della città. Nonostante il maltempo c'è stata una buona partecipazione a cui ha fatto seguito la realizzazione di un blog.

Ragazzeconipiediperterra.blogspot.it raccoglie le fotografie, in bianco e nero, di donne, ma anche di uomini, a piedi nudi (coi piedi per terra) ma completamente vestiti, anche in assoluto anonimato.

Un'iniziativa per provare a costruire un'altra città, libera dagli stereotipi, per i diritti di genere, per un'idea della sessualità che non si scontri con l'oggettualità materiale dell'usa e getta. Un'iniziativa che si intreccia con la richiesta assai attuale e sentita da sempre più soggettività locali, della necessità di maggiori spazi, anche fisici, di incontro e confronto, in cui produrre percorsi che guardino alla costruzione di aggregazione, socialità e cultura libera ed indipendente.

L'otto marzo è domani. Non basta di certo un giorno o una ricorrenza per ricordarci che i diritti di genere, vanno difesi e manifestati tutti i giorni.

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