Rimini - Sfrattati e homeless in consiglio comunale, tanti gli attestati di solidarietà per Casa Madiba

Sabato 23 maggio dalle ore 16 con ritrovo alla Stazione Fs si terrà la Madiba Street Parade.

22 / 5 / 2015

Ieri pomeriggio durante il consiglio comunale è stata presentata un'interrogazione congiunta di tre consiglieri comunali (appartenenti ai gruppi consigliari di Fare Comune/Sel - Rifondazione/FDS - Movimento 5 stelle) contro il sequestro di Casa madiba Network e lo sgombero di Villa Flo ed Eva. 

Gli attivisti e gli occupant* sono entrati nella sala consigliare per ascoltare il dibattito e manifestare il loro disappunto con cartelli e manifesti che riportavano i numeri dell'emergenza. Diversi di loro, fra cui alcuni studenti, con al volto i segni delle manganellate sotto il Comune del giorno prima quando si voleva recapitare al Sindaco Gnassi un materasso simbolo degli sfrattati e degli homeless rimasti senza casa. 

Diversi i momenti di tensione durante il dibattito in consiglio comunale soprattutto durante l'intervento del Sindaco che ha provato a de-responsabilizzarsi rispetto ai due sgomberi avvenuti il giorno prima scaricando tutto sulla Procura. Presente anche il dirigente della PM, Fabio Mazzotti, il vero regista di tutta l'operazione che rideva in faccia agli sfrattati dietro i banchi degli assessori.  

All'uscita degli attivisti e degli sfrattati ed homeless dal consiglio comunale è stata fatta allontanare la polizia. "Via via la polizia, non abbiamo bisogno di voi!" e ancora "Basta alla città della polizia e alla militarizzazione" hanno gridato gli attivisti. 

Nelle ultime ore diversi sono i comunicati e gli attestati di solidarietà a questa importante esperienza di autorganizzazione e di rivendicazione attiva del diritto all'abitare. Sabato 23 maggio dalle ore 16 con ritrovo alla Stazione Fs si terrà la Madiba Street Parade, martedì mattina alle ore 11.30 presidio per il diritto all'abitare contro il nuovo regolamento regionale, presidio lanciato da ADL Cobas E.R.. 

Comunicati e attestati di solidarietà 

>>Giulia Sarti Deputata M5Stelle

Ieri a Rimini, nella mia città, si è consumato lo sgombero di casa Madiba e villa Florentina. In questo paese ormai si sono formati da tempo i due estremismi secondo cui "o sei a a favore degli immigrati e quindi vuoi accoglierli tutti" o sei " contro gli immigrati e dunque vuoi rimandarli tutti a casa loro".

Io penso che dovremmo tutti abituarci a valutare ogni situazione per ciò che realmente è. In questo caso il dato di fatto è che 15 persone (tra cui vi sono anche italiani) sono rimaste senza un tetto sulla testa e l'amministrazione comunale di Rimini ha completamente fallito. Ha fallito perché non è stata in grado di trovare una soluzione di bilanciamento adeguata per garantire i diritti di tutti.

Abbiamo un forte problema di emergenza abitativa nella nostra città e per me ricorrere ad uno sgombero come in questo caso senza preoccuparsi minimamente delle conseguenze e cioè "dove staranno queste 15 persone" è un atteggiamento folle, al di là della legittimità dell'atto.

Questi interventi rafforzano ancor di più la lotta fra quei due estremismi descritti in premessa ed è a mio parere esattamente il contrario di ciò che dovrebbe fare un bravo sindaco e una brava amministrazione comunale. Si è dimostrata ancora una volta l'inadeguatezza del partito democratico a governare Rimini e purtroppo a farne le spese ci sono persone deboli che non sapranno dove andare.

Spero proprio che le immagini dello sgombero di ieri rimangano scolpite nella mente dei riminesi perché questa situazione poteva essere decisamente evitata

>>Pier Giorgio Alleva Consigliere Regionale L'Altra Emilia Romagna:

LO SGOMBERO DI CASA MADIVA E’ UN ENNESIMO SCHIAFFO AI MEMBRI PIU’ DEBOLI ED INDIFESI DELLA SOCIETA’

Oggi le forze dell'ordine su mandato della Procura hanno posto sotto sequestro lo stabile di via Dario Campana di proprietà del Comune di Rimini dove per un anno e mezzo è cresciuta l'esperienza sociale e politica di Casa Madiva. Sempre oggi, a pochi metri di distanza da Casa Madiva, è stato sgomberato anche lo stabile privato, vuoto e privo di ogni destinazione se non quella di essere una centrale dell'ENEL che prima di essere occupata dagli stessi attivisti una settimana fa e diventare una casa per 10 persone senza alloggio era rifugio di topi e spazzatura.

Esprimiamo la totale solidarietà alle compagne ed ai compagni di Casa Madiva che aprendo uno spazio sociale e ponendo al centro modalità nuove di gestione delle emergenze hanno tentato di dare quelle risposte che dovrebbe dare il pubblico che invece si dimostra totalmente sordo e cieco, quando non apertamente ostile alla necessità di garantire una casa a tutti. Emblematico di ciò la recente affermazione dell’assessore al Welfare Gualmini secondo la quale “dare una casa a tutti è un’utopia”. Ricordo che al contrario il diritto alla casa è di rango costituzionale, come un rappresentante istituzionale dovrebbe sapere, a maggior ragione se ricopre il ruolo di assessore deputato a risolvere quei problemi.

Il tema del diritto all'abitare e del recupero di spazi sfitti abbandonati deve essere una priorità per le amministrazioni comunali, è necessario quindi creare un laboratorio sociale destinato a modificare scelte prese dall’alto che tolgono dignità. La Regione può fare molto per sostenere questo sacrosanto diritto attraverso ad esempio norme che consentano l'autorecupero, sgravi fiscali per chi mette a disposizione immobili e altro. Proposte di cui ci faremo portavoce in assemblea legislativa perché il diritto all'abitare sia davvero garantito a tutti.

Piergiovanni Alleva consigliere regionale l’Altra Emilia - Romagna

>>Giovanni Paglia Deputato SEL

"Apprendo che è in corso lo sgombero di Casa Madiba a Rimini. E' una pessima notizia per chiunque creda nei valori dell'accoglienza , dell'integrazione della partecipazione, attivadei cittadini alla vita politica. Uno spazio vuoto all'interno di una città è un insulto ai bisogni insopprimibili di ogni persona, a partire da quello della casa. Se lo spazio vuoto è di proprietà pubblica l'insulto è doppio. Chi si preoccupa di riempirlo di contenuti e solidarietà andrebbe ringraziato e non messo fuori. Per questo chiedo a tutte le autorità di RImini, a partire dal Sindaco, di rientrare immediatamente da una scelta sbagliata e di aprire un dialogo con chi ha reso Casa Madiba un luogo vivo. Io di certo lo farò fin dalle prossime ore".

>>Gianluca Tamburini consigliere comunale M5Stelle:

Questa mattina sono stato un paio di ore a Casa Madiba mentre era in corso lo sgombero.
Vedere con i propri occhi schiacciare, con la forza militare, un progetto sociale di inclusione e solidarietà che sta tentando di affrontare un problema drammatico non può che farti assalire da sentimenti diversi.
In me quello che ha prevalso sugli altri è stata la vergogna.
Mi sono vergognato. Per quello che stiamo diventando. Per le risposte con cui le istituzioni reagiscono alla disperazione e alla frustrazione.Sempre di più... forte e spietato con i deboli e debole e complice con i forti.

>>Fabio Pazzaglia Consigliere comunale Fare Comune:

CASA MADIBA NON SI TOCCA!
Il gruppo consiliare di Fare Comune chiede al Sindaco di intervenire immediatamente per richiedere al magistrato il rilascio immediato dei locali di proprietà del Comune di Rimini dove ha sede da piu di un anno e mezzo lo spazio sociale Casa Madiba. Chiunque creda, a partire dal Sindaco, nei valori dell'accoglienza, dell'integrazione e della partecipazione non puo' restare indifferente di fronte a questa violenza. Casa Madiba è una ricchezza per tutta la città e in quanto tale abbiamo il dovere di proteggerla da chi la vorrebbe fare morire. Quindi coraggio Signor Sindaco, si faccia portavoce degli ultimi e chieda con forza il dissequestro immediato di Casa Madiba.

>>Savio Galvani consigliere Comunale FDS:

L’occupazione a scopo abitativo dell’immobile in via Dario Campana pone alla città il tema dell’emergenza abitativa e di come consumo del territorio e rendita speculativa abbiano impoverito il contesto sociale riminese, senza offrire nessuna risposta reale ai bisogni delle persone più disagiate. Infatti, questa situazione ha generato il paradosso di avere 15000 alloggi vuoti, tra invenduto e sfitto, a fronte di altre 2000 famiglie in attesa di un alloggio erp o avviati a percorsi di emergenza abitativa.
Il Piano Casa del Governo non più certo definirsi tale, perchè non ha alcuna efficacia sui problemi reali e lascia i comuni senza risorse per affrontare il problema.
È poi impensabile l’idea di sottrarsi al dibattito attraverso scorciatoie legate all’ordine pubblico. Rimuovere le cause che limitano di fatto la libertà e il vivere civile delle persone è un compito istituzionale, mentre qualcuno pensa si possa manifestare soltanto in termini repressivi.
Più volte abbiamo avanzato progetti per la valorizzazione del patrimonio pubblico sottoutilizzato e spesso abbandonato al degrado, per costruire un protocollo che dia centralità e valore al tema dell’autorecupero e che consenta di riutilizzare gli alloggi sfitti e abbandonati e, da ultimo, per affrontare il grave tema dell’integrazione sociale, ci siamo espressi favorevolmente anche sul tema della requisizione delle case sfitte da parte della Prefettura. Abbiamo anche sollecitato una revisione della Legge 20, relativamente alla pianificazione urbanistica perchè ormai è chiaro che il mercato non è in grado di corrispondere all’esigenza di alloggi di edilizia sociale.
Pertanto, rispetto all’occupazione di via Dario Campana, non ci limitiamo alla mera solidarietà verso persone indigenti e relegate alla marginalità sociale, ma riteniamo di aver portato da tempo al centro dell’azione amministrativa il tema della casa, pur in presenza di difficoltà economiche e di bilancio, senza peraltro trovare sempre l’attenzione auspicata; adesso dobbiamo attivare una discussione politica veramente capace di trovare risposte concrete e soluzioni non più rinviabili.

Rimini - Contestazione in Consiglio Comunale dopo gli sgomberi

Attivist* ed Occupant* in consiglio comunale dopo gli sgomberi