Rimini - Staccano l'acqua a #CasaMadiba ma qui non c'è segno di resa

Alcune brevi riflessioni sulla vicenda

24 / 12 / 2013


"Din don, sveglia! La guerra dell’acqua è iniziata, con le leggi dei servi della proprietà privata perciò su la testa, e schiena dritta per questa lotta non è prevista la sconfitta! 

Questa è l’ora del riscatto, e che parta dal basso, la democrazia dell’acqua contro il loro ignobile ricatto! 
Nella storia dell’umanità, chi governa l’acqua comanda è una questione di civiltà rispondiamo tutti insieme come un’onda, è una questione di diritti, non si può subire e stare zitti! E' una questione di sistema che chiede troppo a tanti e tratta pochi con i guanti perciò, sveglia! alza la testa!
Lotta dove vuoi, come puoi, in ogni situazione, difendi l’acqua pubblica e quello che ci resta 
dei nostri diritti e di ogni bene comune!("L'acqua" Radici nel Cemento)

L'acqua è un diritto di tutt*!

Ieri pomeriggio hanno staccato l'acqua a Casa Madiba. 

Mentre gli ultimi fatti di cronaca dalle bocche cucite dei migranti ribelli e detenuti dentro il lager di Ponte Galeria a Roma e l'azione del deputato del pd, Kalid Chaouki, che si è rinchiuso dentro il CIE di Contrada Imbricola a Lampedusa, irrompono con forza nel dibattito mainstream e politico rafforzando quello che i movimenti antirazzisti e contro l'austerità dicono e praticano da tempo, ovvero la necessità di chiudere i lager di Stato e di invertire la rottasulle politiche migratorie razziste e xenofobe dell'ultimo ventennio, a Casa Madiba viene staccata l'acqua

Crediamo che si tratti di un'azione voluta e decisa dal Comune di Rimini dopo le esternazione dell'assessore Gloria Lisi, cattolica e legata alla Caritas, contro l'occupazione.

L'acqua è per noi un bene comune da sottrarre alle logiche del mercato e dai profitti. L'acqua dovrebber essere un diritto accessibile a tutti e gratuito.
Sono infatti tante, troppe, le persone che colpite dalla crisi, dalla perdita del posto di lavoro e dalle politiche di austerità vedono tagliarsi le utenze come l'acqua, il gas e la l'elettricità.
Qualche settimana fa a Parma diversi attivisti della Rete diritti in casa e di ArtLab e Casa Cantoniera hanno protestato contro Iren (altra grossa multiutily come Hera) proprio per chiedere una moratoria dei distacchi per morosità incolpevole.
Non si tratta di un distacco per morosità incolpevole quello avvenuto ieri a Casa Madiba, ma di un chiaro segnale politico di volere mettere in ginocchio un'esperienza importante di promozione dei diritti di cittadinanza e di lotta per la casa che a partire da un'occupazione e quindi da una pratica di rottura con la legalità, ha saputo produrre in pochissimo tempo nuovi fatti e fonti normative per rispondere, attraverso l'autorecupero di un'immobile abbandonato, ad un bisogno primario come quello delle casa.

Tagliare l'acqua è tagliare la dignità!

L'acqua a Casa Madiba, in assenza di un impianto di riscaldamento, viene utilizzata prevalentemente per i servizi igienici e per preparare il cibo, quindi per ridare dignità a persone che per troppo tempo hanno vissuto fra i binari della stazione e i servizi assitenziali/caritatevoli.
Non è la pietà quella che chiediamo ma il riconoscimento del pieno diritto ad essere trattati come persone portatori di diritti e dignità.
Ma Casa Madiba non è rimasta a guardare ci siamo già attivati per rispondere a queste emergenza con taniche e raccolta di acqua potabile attraverso le persone solidali con l'occupazione.

Al Sindaco Gnassi e alla giunta diciamo:

L'acqua è per noi un bene comune da sottrarre alle logiche del mercato e dai profitti. (Te lo ricordi Sindaco Gnassi quando nel giugno del 2011 - durante le amministrative  e dopo la vittoria della battaglia referendaria - sei salito sul palco mettendoci la faccia?). 
L'acqua dovrebbe essere un diritto accessibile a tutti e gratuito.  
Sono infatti tante, troppe, le persone che colpite dalla crisi, dalla perdita del posto di lavoro e dalle politiche di austerità vedono tagliarsi le utenze come l'acqua, il gas e la l'elettricità.
Qualche settimana fa a Parma diversi attivisti della rete diritti in casa e di ArtLab e Casa Cantoniera hanno protestato contro Iren (altra grossa multiutily come Hera) proprio per chiedere una moratoria dei distacchi per morosità incolpevole.
Non si tratta di un distacco per morosità incolpevole quello avvenuto ieri a Casa Madiba, ma di un chiaro segnale politico di volere mettere in ginocchio un'esperienza importante di promozione dei diritti di cittadinanza e di lotta per la casa che a partire da un'occupazione e quindi da una pratica di rottura con la legalità ha saputo produrre in pochissimo tempo nuovi fatti e fonti normative per rispondere, attraverso l'autorecupero di immobili abbandonati, ad un bisogno primario come quello delle casa.

Tagliare l'acqua è tagliare la dignità!

L'acqua a Casa Madiba, in assenza di un impianto di riscaldamento, viene utilizzata prevalentemente per i servizi igienici e per preparare il cibo, quindi per ridare dignità a persone che per troppo tempo hanno vissuto fra i binari della stazione e i servizi assitenziali/caritatevoli.
Non è la pietà quella che chiediamo ma il riconoscimento del pieno diritto ad essere trattati come persone portatori di diritti e dignità.
Ma Casa Madiba non è rimasta a guardare ci siamo già attivati per rispondere a queste emergenza con taniche e raccolta di acqua potabile attraverso le persone solidali con l'occupazione.

Al Sindaco Gnassi e alla giunta diciamo:
"ARIDATECE L'ACQUA!!!  All'assessore al Welfare Gloria Lisi e alla giunta comunale vogliamo ricordare che qui ci sono persone in carne ed ossa, che hanno dissotterrato i loro sogni e la loro dignità.
Ci sono persone in carne ed ossa che hanno subito il paradigma sicuritario ben incarnato dalle politiche di questa amministrazione comunale, persone che non sono più disposte a barattare i loro diritti con un'accoglienza funzionale al mantenimento dello status quo, persone che vogliono costruire e lo stanno già facendo un'altra Rimini aperta e solidale.
Ora tocca a loro scegliere se stare dalla parte delle pulsioni nazionaliste e xenofobe (in salsa forconiana) come hanno fatto fino ad ora o riconoscere questa esperienza, un vero e prorpio laboratorio innovativo di pratiche e politiche antirazziste e di nuovo welfare capaci di rispondere ai bisogni primari senza delegare ad altri o pesare sulle casse comunali.

Que viva Casa Madiba
Ora più che mai diventa urgente sostenere Casa Madiba e lavorare intorno al nodo dell'autorecupero e dell'autosufficenza energetica della struttura, per pensare anche a forme alternative di utilizzo delle risorse naturali e di produzione dell'energia che non impattano sul clima e l'ambiente!
E come si direbbe a Roma "ARIDATECE L'ACQUA!!!"

CASA MADIBA OCCUPATA - Laboratorio per i nuovi diritti!