La sentenza della Corte Costituzionale, grazie al ricorso dell'ass. Razzisto stop, ha abrogato i superpoteri ai sindaci

Rimini - Stop alle ordinanze. Ravaioli ko!

9 / 4 / 2011

In seguito al ricorso promosso dall’Associazione Razzismo stop di Padova contro un'ordinanza anti-accattonaggio del comune di Sevazzano, la Corte Costituzionale ha dichiarato come incostituzionale una modifica introdotta dal "pacchetto sicurezza" del luglio del 2008, norma che conferiva maggiori super poteri ai sindaci.

Per un approfondimento vai all’articolo el Progetto Melting Pot Europa: Corte Costituzionale - Abrogata la norma del pacchetto sicurezza che attribuisce più poteri ai sindaci.

Sindaci, compreso Ravaioli a Rimini, che hanno utilizzato questi poteri inventando nuove ordinanze e nuovi reati perlopiù ai danni delle persone più povere ed emarginate delle nostra città, oppure per ridefinire un nuovo controllo sulla mobilità dei corpi nelle città. Pensiamo ad es. all'ordinanza antidegrado contro la quale il Lab. Paz si attivò – nell'estate 2008 - con la campagna “Out of control”, ordinanza che impedisce tuttora la piena fruibilità degli spazi pubblici come spazi di relazione, di gioco, di convivialità fuori dal business del mercato del divertimento così come gli spazi di dimora e accoglienza per chi, per scelta o per difficoltà, si trova a vivere in strada.

A questa si aggiunge la famigerata ordinanza di “lotta (?) alla prostituzione” più volte definita anticostituzionale, ordinanza che nasce più da un approccio proibizionista e punitivo in materia (sulla spinta moralizzatrice dell'ass.Papa Giovanni XXIII) che non come deterrente per la tratta o lo sfruttamento che molto spesso si celano dietro il fenomeno della prostituzione in strada. Ci sarebbe molto da dire sull'argomento, soprattutto rispetto al fatto che queste ordinanze sono solo dispositivi di facciata che non risolvono né il drammatico problema della tratta finalizzata allo sfruttamento sessuale, né la promozione dei diritti delle e dei sex workers ma anzi spingono il fenomeno altrove, rendendolo invisibile. Quindi più difficili e tortuosi diventano anche tutti quei percorsi di emersione e protezione delle eventuali vittime di tratta o sfruttamento, così come tutti quei percorsi di tutela, assistenza e prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale perché più difficile intercettarli.

L'ordinanza, che è entrata in vigore il 14 gennaio scorso, introduce - rispetto al passato - novità fondamentali: non solo si prevede, infatti, una sanzione molto elevata per prostitute e clienti, fogli di via ecc.. ma anche il controllo fiscale dell’Agenzia delle Entrate. Più di una decina dall’entrata in vigore i multati. Ora, però, la sentenza e la bocciatura della Corte Costituzionale modificano lo scenario in cui è nata l'ordinanza di Ravaioli e co. poiché i poteri - su certe materie- ai sindaci possono essere riconosciuti solo in certe situazioni e soprattutto se messi di fronte a circostanze urgenti. Pertanto anche l'ordinanza antiprostituzione del Comune di Rimini decade proprio perché non è un provvedimento di carattere contingibile e urgente con limiti temporali e territoriali.

Quanto avvenuto con l'impugnazione dell'ordinanza antiaccattonaggio da parte dell'Ass. Razzismo stop di Padova, da avvio ad un terreno di intervento e di iniziativa nei territori molto importante per chi da tempo si batte per i diritti di tutte e tutti.

L'arbitrarietà con cui, grazie al pacchetto sicurezza, si è governata la vita nelle città, a seconda delle esigenze politiche e a prescindere dal colore politico non solo produce differenze, ma utilizza la povertà come criterio di ulteriore stratificazione sociale e il moralismo come elemento che anziché risolvere lo sfruttamento sessuale ne produce di nuovo. A tutto questo è ora di dire basta. Per questo dovrà essere ritirato tutto quell’inventario orribile e nauseabondo di provvedimenti illegittimi che vorrebbero arbitrariamente governare la nostra vita, quella dei cittadini migranti ed italiani.


Pubblichiamo anche la nota dell’amministrazione sull'ordinanza antiprostituzione (per dovere di cronaca...):
In relazione alla sentenza 115/2011 della Corte Costituzionale sulla parziale illegittimità della norma del Testo unico dell’ordinamento degli enti locali (art. 54 comma 4), l’Amministrazione comunale informa che i contenuti normativi dell’Ordinanza del 14 gennaio 2011 (Tutela della sicurezza urbana attraverso la prevenzione ed il contrasto dei fenomeni di degrado della qualità urbana anche derivanti da situazioni connesse all’esercizio della prostituzione), in attesa di provvedimenti normativi di carattere nazionale, saranno adeguati ai vigenti parametri normativi e recepiti, sin dall’inizio della prossima settimana, all’interno di un nuovo provvedimento di carattere contingibile e urgente. La nuova ordinanza conterrà limiti temporali e territoriali di applicazione per consentire agli addetti alla tutela della sicurezza urbana di continuare ad incidere efficacemente sulle situazioni di maggiore criticità. Le aree saranno individuate di concerto con le altre istituzioni deputate alla sicurezza urbana e all’incolumità pubblica.