Prendiamo parola collettiva e comune, come movimenti, realtà sociali e forze politiche
del IV Municipio, a partire da ciò che stiamo leggendo e sentendo
intorno al "misterioso" e "singolare" agguato in via Flaminia contro un
esponente dell'organizzazione neofascista CasaPound.
Respingiamo subito al mittente, cioé al sindaco Alemanno, il tentativo
di ricercare le cause della vicenda nel "clima pesante delle
contrapposizioni politiche". Basta leggere le stesse dichiarazioni
(imbarazzate) dei fascisti di casa pound e tutte le ricostruzioni
giornalistiche per capire che siamo davanti a un affare privato e
interno alla destra estrema.
Negli ultimi giorni il nostro municipio ha visto un succedersi di
provocazioni politiche, ma anche aggressioni fisiche, firmate casa pound,
avvenute durante l'occupazione-lampo della scuola pubblica Parini in Piazza
Capri e quella della palazzina di via Val D'Ala.
Tutto questo con la copertura politica del Comune di Roma che,
strumentalizzando il dramma
dell'emergenza abitativa, a cui non sa dare alcuna risposta, di fatto
favorisce l'insediamento di covi neofascisti in un territorio
che da subito si è mobilitato pubblicamente e in massa per respingerli.
L'antifascismo rappresenta un valore costituzionale e una pratica di
democrazia e libertà che si fonda sulla costruzione di spazio pubblici,
sociali e di massa. Una storia che si riafferma ogni giorno nelle lotte
per restituire spazi abbandonati, per il diritto alla casa, contro il
razzismo di stato, per lo sport popolare, per la difesa della scuola
pubblica, contro i tagli dei servizi sociali, per riscattare le nostre
periferie dal modello-dormitorio voluto dai poteri forti della città.
Parliamo di una storia un pò
diversa da quella che i cittadini di Conca d'Oro vedono ogni giorno in
Via Val d'Ala dove, nel giro di pochi giorni, alla retorica delle
"famiglie disagiate", si è sostituita la lugubre presenza di neofascisti
macisti e in tuta mimetica.
Al sindaco, che si dice preoccupato, rispondiamo che dovrebbe impegnarsi
a non regalare agibilità politica e finanziamenti a questi nostalgici,
ripristinare le risorse per le politiche culturali, aprire teatri e
biblioteche, smetterla di fare ordinanze assurde che istigano la guerra
tra poveri, ricordarsi che l'emergenza abitativa è una cosa seria e non
un gioco nelle mani delle sue bande di strada.
Per quanto ci riguarda, insieme ai cittadini e alle cittadine di
Montesacro e Conca D'Oro, continueremo la campagna pubblica e di massa
per chiedere la chiusura della sede neofascista in Via Val d'Ala. Un
impegno ancora più urgente a pochi giorni dal 25 aprile, festa della
Liberazione, che vide protagonisti i nostri quartieri, in prima fila
contro la dittatura nazi-fascista. Questa città non vuole tornare
indietro.
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