Questa mattina attivisti delle diverse realtà sociali, territoriali e sindacali che promuovono la Campagna Stop-TTIP
Italia si sono dati appuntamento sotto la sede della Rappresentanza
della Commissione Europea a Roma, in via IV Novembre 149, per protestare
contro le trattative segrete che l’Unione Europea sta portando avanti
con il governo Statunitense verso la sigla di un Accordo di Partenariato
Transatlantico (TTIP).
Il presidio di stamani è stato organizzato in occasione della visita in Italia del presidente Usa Barack Obama.
Una visita di cui si parla molto senza che il tema riguardante il
trattato in fase di negoziazione sia in alcun modo presente nè
nell’agenda politica nè nei resoconti dei mezzi d’informazione.
In
tal senso obiettivo dell’azione è stato quello di dare visibilità al
tema, informando la cittadinanza e allertando i mezzi di comunicazione e
sollevare a livello politico una questione che, qualora si tramutasse
nella sigla di un accordo transnazionale, avrebbe pesanti conseguente in
termini di erosione di sovranità, diritti, tutela ambientale.
Domani il possimo appuntamento di mobilitazione sul tema, sempre in concomitanza con la presenza di Obama:
SIT IN
27 marzo | h 16.00
C/o Ambasciata Americana a Roma | Via Vittorio Veneto 119
diritti NON profitti
L’EUROPA è DEI POPOLI NON DEL MERCATO
NO ALL’ACCORDO DI PARTENARIATO TRANSATLANTICO
* * *
Cos’è il TTIP
Il TTIP, Transatlantic
Trade and Investment Partnership, trattato di libero scambio tra
Unione Europea e USA, è l’ennesimo attacco frontale di lobby economiche,
Governi e poteri forti contro i diritti del lavoro, della persona,
dell’ambiente e di cittadinanza. Il negoziato TTIP, lanciato
ufficialmente nel luglio 2013 e portato avanti segretamente dalla
Commissione europea e dall’Amministrazione Usa disegna un quadro di
pesante deregolamentazione cui obiettivo principale non saranno tanto le
barriere tariffarie, già abbastanza basse, ma quelle non tariffarie,
che riguardano gli standard di sicurezza e di qualità di aspetti
sostanziali della vita di tutti i cittadini: l’alimentazione,
l’istruzione e la cultura, i servizi sanitari, i servizi sociali, le
tutele e la sicurezza sul lavoro.
Tra i principali obiettivi
del negoziato, c’è la mercificazione di servizi pubblici, di beni comuni
e diritti a tutto vantaggio degli investitori e della proprietà
privata, grazie anche alla costituzione di un organismo di risoluzione
delle controversie, un vero e proprio arbitrato internazionale, a cui
le aziende potranno appellarsi per rivalersi su Governi colpevoli, a
loro dire, di aver ostacolato la loro corsa al profitto. Qualsiasi
regolamentazione che tuteli i diritti sociali, economici ed ambientali,
rischia di soccombere agli interessi del libero mercato, tutelato da
sentenze che saranno a tutti gli effetti inappellabili.
Il trattato TTIP per punti
SICUREZZA ALIMENTARE: le
norme europee su pesticidi, Ogm, carne agli ormoni e in generale sulla
qualità degli alimenti, più restrittive di quelle americane , potrebbero
essere condannate come “barriere commerciali illegali”
ACQUA, ENERGIA E SERVIZI PUBBLICI: sono
settori a rischio privatizzazione. In pericolo l’accesso universale a
acqua, energia, sanità, trasporti, istruzione, servizi pubblici locali
DIRITTI DEL LAVORO: la
legislazione sul lavoro, già deregolamentata dalle politiche di
austerity dell’UE, verrebbe considerata “barriera non tariffaria” da
rimuovere
FINANZA: il
trattato comporterebbe l’impossibilità di ogni controllo sui movimenti
di capitali e sulla speculazione bancaria e finanziaria
BREVETTI: la
difesa dei diritti di proprietà delle imprese sui brevetti metterebbe a
rischio la disponibilità di beni essenziali, quali ad esempio i
medicinali generici o la diffusione della conoscenza e delle espressioni
artistiche
GAS DI SCISTO: la
devastante pratica del fracking potrebbe essere tutelata dalla legge
permettendo alle compagnie estrattive di chiedere risarcimenti agli
Stati che ne impediscono l’utilizzo, in violazione del principio di
precauzione sancito dall’UE
BIOCOMBUSTIBILI: il
TTIP incentiverebbe l’importazione di biomasse americane che non
rispettano i limiti minimi di emissione di gas a effetto serra e altri
criteri di sostenibilità ambientale
LIBERTA’ E INTERNET: i
giganti della rete cercherebbero di indebolire le normative europee di
protezione dei dati personali per ridurli al livello quasi inesistente
degli Stati Uniti
DEMOCRAZIA: il
trattato impedirebbe qualsiasi possibilità di scelta autonoma degli
Stati in campo economico, sociale, ambientale, provocando la più
completa esautorazione di ogni intervento da parte degli enti locali