contro la troika, per un'Europa sociale

roma - Blockupy Frankfurt

appello dalla Sapienza in Mobilitazione

1 / 5 / 2012

INFOLINE PARTENZE DA ROMA >>

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A partire dallo sciopero generale del 1 maggio lanciato dai movimenti Occupy statunitensi, passando per la giornate di azione a livello mondiale del 12 e 15 dello stesso mese, in cui proteste e conflitti prenderanno voce nei diversi paesi, il mese che sta arrivando si prospetta come un global may di lotte e mobilitazioni in tutto il mondo

 

Dal 16 al 19 le lotte territoriali si uniranno in una grande mobilitazione transnazionale a Francoforte, centro della finanza europea, sede della BCE, delle banche forti e delle corporations che si servono della crisi per fare speculazioni e profitti. Un appuntamento internazionale in cui realtà, reti e movimenti sociali provenienti da tutta Europa, si incontreranno per attaccare il cuore finanziario dell’unione europea dove la Troika  (UE,BCE e FMI) prende decisioni sul nostro presente e sul nostro futuro.

 

Queste decisioni sono l'emblema del piegarsi della politica di fronte alla finanza, del prevalere delle logiche mercantili e finanziarie sulla programmazione politica, sulla vita dei singoli e delle collettività e sulle sue forme di organizzazione. Si traducono in politiche finanziarie, particolarmente sostenute da Paesi come Francia e Germania ( le cui grandi banche , basti pensare alla Deutch Bank , sono fra quelle che più hanno guadagnato nel meccanismo perverso della finanziarizzazione dell'economia e del debito) incentrate sull'austerità per molti e i profitti per pochi. Sul tanto decalamato rigore di bilancio necessario per rientrare nei programmi di adattamento strutturale, nel Fiscal Compact, ed evitare lo spauracchio di un default di stati più deboli, oggetto di speculazioni e intrinseche incapacità gestioniali, con la conseguente uscita dall'Eurogruppo e quindi dalla moneta unica.

Politiche che hanno già creato nei paesi del sud Europa la totale negazione dei diritti più scontati, dal diritto al lavoro, un lavoro dignitoso, fino al concetto più ampio di welfare;politiche che hanno introdotto riforme fatte di tagli ai salari e precarizzazioni, privatizzazioni di servizi pubblici e svilimento dei beni comuni, determinando un drammatico impoverimento collettivo, per cui siamo tutti e tutte più poveri e disgregati, espropriati di beni troppo importanti e vitali per poterne derogare. Gli esiti di questa crisi di sistema sono troppo spesso sfociati in suicidi o hanno trovato voce in rivolte di piazza ed espressione di conflitto.

Si tratta di decisioni che evidenziano la totale assenza di lungimiranza delle politiche economiche europee che si fondano e trovano la causa primordiale in una inesistente politica di difesa dei diritti e del welfare unitaria.

Un'Europa fatta ed unita non da cittadini e per i cittadini, ma da una moneta e per la finanza; è questa la matrice intrinseca della sua debolezza che oggi siamo chiamati a rovesciare per ricostruire a partire dai cittadini e dalle cittadine, dai soggetti sociali che si costituiscono movimento uno spazio europeo nuovo , forte , capace di farsi alternativa costituente e maggioritaria alla frammentazione imposta dalla crisi e dalla sua gestione scellerata.

Una mobilitazione di carattere europeo significa quindi rifiutare e contrastare tutto ciò, riportare in chiave più estesa le lotte che singolarmente avvengono in chiave nazionale, capendo come ,nelle nostre differenze nazionali, ci opponiamo ad un nemico comune, e incominciare a porre le fondamenta per una costruzione antitetica e basata sui commons di una nuova Europa.

 

Studenti, precari, lavoratori, realtà sindacali, movimenti occupy e tutti coloro che si riconoscono in quel 99% della popolazione i cui diritti ogni giorno vengono ridotti ed attaccati, confluiranno nelle stesse giornate a bloccare ed occupare la city finanziaria.

 

Se a Francoforte si prendono le decisioni, in Italia è stato chiamato a gestire l’uscita dalla crisi un governo di tecnici i cui esponenti sono diretta emanazione dei poteri forti. A capo del governo troviamo il professor Monti, uomo della Goldam Sachs (una delle cinque banche d’affari più grandi del mondo) e della Trilaterale: è chiesto di governare il nostro paese a chi la crisi l’ha determinata. 

”Lo impongono i mercati”, “abbassiamo lo spread”, “ ce lo chiede l’europa”, “ il debito pubblico va pagato” (e il pareggio di bilancio finisce in costituzione) sono i dogmi“ il rigore porterà crescità e benessere” sono le parole che rimbalzano su tutti i mainstream con cui si giustificano le” ricette” per superare la crisi, le quali altro non sono che manovre inique su pensioni e lavoro, nuove tasse e privatizzazioni. Sono  sempre più i mercati e i poteri forti delle banche ha dettare l’agenda politica nazionale in un vuoto politico e di rappresentanza in cui i problemi del paese reale non vengono affrontati.

 

In questo contesto non possiamo  rimanere in silenzio e dobbiamo dimostrare come la nostra determinazione, i nostri desideri e i nostri bisogni sono più forti di ogni forma di austerity imposta da tecnici e governance finanziarie. Dobbiamo dare un segnale, dobbiamo riprenderci le strade e le piazze dei nostri quartieri, i palazzi abbandonati, la conoscenza impartita acriticamente.

 

ASSEMBLEA PUBBLICA AL PRATONE GIOVEDI 3 maggio ORE 15 verso le mobilitazioni di  BLOCKupy FRANKFURT

#BLOCK AUSTERITY #OCCUPY BCE