Roma - Donne sauvage, indecorose e libere

Sul nostro corpo nessuna strumentalizzazione. Rispediamo al mittente le leggi "pacco". Azione contro il ministero delle politiche sociali e del welfare.

13 / 2 / 2011

A Roma questa mattina 200 donne studentesse, precarie, migranti hanno manifestato di fronte al ministero delle politiche sociali e del welfare contro le politiche di governo discriminatorie e sessiste, che non prevedono un welfare che si adatti alle reali esigenze delle donne.

Tra le mani tenevano strisce che invocano l' unità tra "Sante e puttane", che chiedono sesso libero "We like sex, not bunga bunga", e un nuovo welfare "Ma quale bunga bunga, la nostra sicurezza è... il reddito, we want power not berlusconi", e anche "Just do it, dimettetevi!Dimettetevi!", "Cervelli in fuga dal bunga bunga", "No ricerca? No viagra!"

Il comunicato:

C’è bisogno di una mobilitazione di donne contro il governo e il suo premier e non solo per gli scandali sessuali.

La direzione politica di Berlusconi è stata artefice di feroci leggi che agiscono sul corpo delle donne, vittimizzandolo e stigmatizzandolo. Per questo inauguriamo la giornata del 13 febbraio con un’azione al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali per rispedire al mittente le leggi “pacco” lesive dei diritti e dei desideri delle donne che vivono in questo paese.

La legge 40 sulla fecondazione assistita, l’abrogazione della legge contro la pratica delle dimissioni in bianco, che consente il licenziamento delle lavoratrici in gravidanza, l’aumento dell’età pensionabile sono solo alcuni esempi eclatanti delle politiche messe in campo dal Governo.

A questi si aggiungono i ripetuti attacchi alla legge sull'aborto; la dequalificazione e privatizzazione delle strutture sanitarie come, ad esempio, i consultori (vedi la proposta di legge Tarzia per la regione Lazio); l’ostracismo contro la diffusione della pillola RU486, la proposta di legge Carfagna e le misure anti-prostitute che ci riportano ai tempi bui delle case chiuse. Tutto questo in un paese che disinveste completamente sui giovani e sul futuro, tagliando i finanziamenti all’università e precarizzando selvaggiamente il lavoro. Donne e migranti sono i soggetti che subiscono le maggiori conseguenze di questo sistema politico, vedendo negate le garanzie fondamentali ad un’esistenza libera e dignitosa. Non da ultimo, il pacchetto sicurezza e l’istituzione dei CIE, veri e propri Lager, in cui le donne sono costantemente esposte alla violenza e all'arbitrio.

Le donne, nel cui nome si sono troppo spesso varate leggi restrittive della loro libertà e offensive la loro dignità di persone e lavoratrici, riconsegnano al governo i pacchi che contengono queste misure per reclamare diritti e nuovo welfare.   

Non accettiamo alcuna separazione fittizia tra donne “per bene” e donne non rispettabili. Crediamo invece che i nodi politici da rimettere al centro siano di tutt’altra natura. Centrale è la questione della redistribuzione delle ricchezze tra chi fa i profitti e chi sta pagando questa crisi,  tra chi possiede palazzi e chi non ha casa, tra chi si giova di stipendi milionari e chi diventa sempre più povero.

È significativo che il momento di maggiore difficoltà del governo Berlusconi sia prodotto da una questione di rapporti sociali che hanno al centro la questione di genere: questa volta sarebbe davvero una straordinaria occasione per suscitare una rivolta delle donne, che affermi l'importanza di una sessualità libera e consapevole  in cui decisivi siano il riconoscimento dei desideri, la liberazione dagli stereotipi, e l'esercizio dell'autodeterminazione.

Crediamo necessario che le donne prendano parola in prima persona perchè non è ad altri che spetta il diritto di esprimersi in loro nome e al loro posto. Saremo in piazza anche noi con gli ombrellini rossi a significare che non accettiamo distinguo moralistici e strumentali. E’ con questo sentimento che attraverseremo la manifestazione di Piazza del Popolo, perché pensiamo che sia imprescindibile per costruire un nuovo immaginario che affermi la vera libertà delle donne.
 

Ci vogliono addomesticate… NOI SAREMO INDISPONIBILI E RIBELLI!

Action-a, Centro Donna Lisa, Donnedasud, Infosex-Esc, le Facinorosse, le Malefiche, la Meladieva, le Ribellule.   

Ma non poteva finire così... sono ripartite in corteo non autorizzato, da piazza Barberini, hanno ripreso via Sistina, passando per piazza di Spagna, fino ad arrivare a Lungotevere, per convergere in direzione dell'  incontenibile Piazza del Popolo, piena di donne, ma anche di uomini.

Attraversata la piazza in migliaia decidono di proseguire in corteo bloccando le strade del Lungotevere, per tornare a via del Corso e al grido "Le donne come noi non mollano mai" entrano impetuosamente in piazza Montecitorio, e la invadono.

verso il ministero

Roma- Riprendetevi le vostre leggi "pacco"

Roma- verso Montecitorio "Donne sauvage"

Roma 13 febbraio 2011- Intervista a Pia Covre del CDCP