#occupiamoilnatale
Inesorabile come
tutti gli anni,
anche quest’anno si avvicina il Natale. Riappaiono le luci natalizie, e
si
cominciano a fare i primi regali. Tutti già sanno però, che tra i
pacchetti che
troveremo sotto l’albero ce ne sarà uno del tutto indesiderato: il
pacchetto di riforme che il nuovo
governo Monti oggi presenta al Parlamento. L’ennesima manovra,
raccontata
ancora una volta come necessaria per risanare l’economia italiana, che
questa
volta, però, perseguirebbe una non meglio precisata idea di equità
sociale. Ma
quale equità sociale se la cura è
sempre e solo quella delle politiche di
austerity e del taglio alla spesa sociale ? Quale equità sociale se i
sacrifici vengono imposti sempre agli stessi?
Il primo atto di
questo governo
parla chiaro: aumento dell’Iva, ritorno dell’Ici, un attacco diretto
alle
pensioni, tagli alla sanità e ai trasporti. Tutto deve essere
sacrificato
affinché il nostro Paese possa raggiungere l’obbiettivo del pareggio di
bilancio nel 2013.
Noi
vogliamo dire che
non ci stiamo!
Che non basta una
supertassa sul
lusso a farci contenti perché piuttosto ad essere tassate dovrebbero
essere
quelle transazioni finanziare che fanno la fortuna di moltissimi
speculatori,
nonché delle banche che da questa crisi si sono arricchite. Vogliamo
tornare a
dire che il governo Monti, che ci è stato presentato come un governo
tecnico, è
un governo eminentemente politico, e le sue ricette per uscire dalla
crisi sono
politiche, dunque non solo le uniche e tantomeno le più giuste.
Vogliamo dire con
forza:
NO alla svendita
dei servizi
pubblici e alle privatizzazioni
NO ai ricatti sul
lavoro e sulle
pensioni, NO alla precarietà e ai licenziamenti
NO al pareggio di
bilancio in
Costituzione e NO al ripagamento del debito alle banche
SI ai beni
comuni
SI al Reddito
di cittadinanza, salario minimo, difesa del contratto
nazionale
SI al Default
selettivo
Per questo
abbiamo deciso di
#occupare il Natale e saremo in piazza Cola di Rienzo l’8 dicembre, per
una
giornata di azioni comunicative in una delle arterie dello shopping
romano. In
quella giornata approfondiremo con alcuni esperti, ed alcune realtà in
lotta le
nostre proposte alternative di uscita dalla crisi, ma faremo anche
altro.
Sappiamo che il
natale anche
quest’anno aspira ad essere quella parentesi temporale in cui
indipendentemente
dalle proprie possibilità si spende, e si spende molto. Quest’anno però
l’accattivante invito delle pubblicità a fronte di un potere di acquisto
ridotto sembrerà sempre più assurdo. Per questo la soluzione dei Draghi è
semplice: distribuiremo a tutti delle Carte
di Debito, e con queste carte
chiederemo a tutte le grandi catene di negozi di non far pagare
l’imposta sul
valore aggiunto (I.V.A.) una tassa che in questi mesi è stata
ingiustamente
alzata per fare cassa a danno di tutti noi.
Dobbiamo porre
fine alla bolla
speculativa che ha prodotto questa crisi. L’Italia e l’Europa non devono
più
sottostare ai ricatti delle grandi banche e degli hedge funds. Non
vogliamo
uscire dalla crisi più poveri e più deboli. Per questo durante le
vacanze di
Natale abbiamo deciso di non chiuderci in casa, ma di scendere in piazza
per
costruire una nuova concezione di vita, al di fuori del ricatto della
precarietà, della disoccupazione, dei licenziamenti e dei debiti.