Eccola che arriva puntuale, inutile, demagogica, l’ordinanza
antimovida del Campidoglio a seguito della tragica aggressione a Rione Monti che ha portato un ragazzo in fin di vita.
L’ordinanza
targata Alemanno prevede il divieto di vendita e di consumo per strada,
dalle 23 alle 6, di bevande alcoliche da asporto e non, e interessa
tutti i luoghi
di aggregazione e di divertimento della città.
Ma cosa c’entra questa
ennesima stretta securitaria
e proibizionista con quello che è accaduto a Rione Monti? Nulla,
assolutamente nulla. E’ come se dopo l’assassinio di Renato Biagetti nel
settembre del 2006 fossero state vietate tutte le feste sul litorale
laziale. Renato è stato assassinato da due ragazzini
imbevuti di odio con le celtiche tatuate addosso, e la colpa non era
certo della vendita di alcolici o del fatto che si tenesse una festa
sulla spiaggia.
La
violenza che si è consumata a Rione Monti è figlia, come l’assassinio
di Renato, esattamente di quella logica securitaria delle ronde e delle
ordinanze, che avalla
l’imbarbarimento dei comportamenti e delle relazioni sociali dividendo,
demonizzando, seminando paura e un bisogno indotto di sicurezza (stando alle statistiche, Roma
è una delle capitali europee più “sicure”).
Il
Partito democratico non si lascia sfuggire l’occasione e, in piena
continuità con le politiche veltroniane, insegue ancora una volta le
destre sul terreno della
paura, lanciando strali contro Alemanno che usa troppo poco il pugno di
ferro.
Nei
fatti questa ordinanza servirà solo a provare ancora una volta a
“normalizzare” i luoghi della cosiddetta “movida” provando a cancellare
l’aggregazione, soprattutto
giovanile, che spontaneamente si ritrova nelle strade di Roma la sera,
dando vita a forme di socialità che non passano esclusivamente per spazi
commerciali e recintati.
Roma
non ha bisogno di ordinanze liberticide né di fiaccolate con forconi e
torce per la sicurezza, ma di spazi pubblici aperti, luoghi di
aggregazione, investimenti
sulla cultura e sulle politiche sociali.
Nel frattempo, riprendiamoci almeno la libertà di stare assieme nelle strade a bere, perché no, una buona birra.