Doveva essere espulso ma questa mattina, pochi minuti dopo le 10.30, un ragazzo ivoriano di 19 anni si è cosparso di combustibile e si è dato alle fiamme nel settore Partenze dell’aeroporto di Fiumicino dove doveva essere eseguito il provvedimento.
Ora si trova in gravi condizioni al centro Grandi Ustionati e Chirurgia Plastica dell’Ospedale Sant’Eugenio di Roma.
Ancora non è chiara la storia di questo ragazzo che in ogni caso proviene da un paese verso il quale l’italia dovrebbe aver sospeso le espulsioni.
Di lui però si sà che dopo aver presentato domanda d’asilo in Italia ha cercato di soggiornare in Olanda dove però a dovuto fare i conti con l’Europa di Dublino, quella che ingabbia migliaia di rifugiati nel primo paese in cui approdano.
Eppure proprio in questi giorni sentiamo dirigenti di Questure e Prefetture raccontare ai "profughi" ospitati nell’ambito del circuito dell’Emergenza Nordafrica che si devono accontentare di qualche spicciolo per raggiungere le ambite mete europee e costruirsi una nuova vita. Menzogne, l’Europa li ingabbia così come ha ingabbiato quel 19enne ivoriano che ha dopo aver visto bruciare il sogno di raggiungere un nuovo paese, ha deciso di bruciare anche se stesso
Eppure la Costa d’Avorio, come riportato dal sito viaggiaresicuri.it,
è un pese attraversato da una profonda crisi politico-istituzionale,
culminata in violenti scontri armati tra le opposte fazioni
dell’ex-Presidente Gbagbo e del neo-eletto Presidente Ouattara.
Inoltre la grave situazione umanitaria seguita alla crisi
politico-militare sta favorendo inoltre la diffusione di malattie già
endemiche nella regione, in particolare colera (ad Abidjan e nelle aree
lagunari) e febbre gialla (nelle regioni della Vallée du Bandama e nel
Worodougou).
E’ insomma generalmente riconsciuto che la Costa D’Avorio si trova in una situazione particolarmente instabile con violenze e rischio di persecuzioni generalizzate che anche recentemente hanno portato diversi giudici italiani a riconoscere o lo status di rifugiato o la protezione sussidiaria ai cittadini ivoriani.
E’ lo stesso Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati in una nota del 13 febbraio 2012 a spiegare la situazione nel paese.
Sempre nel corso del 2012 l’UNHCR ha diffuso le linee guida per valutare le posizioni dei singoli cittadini ivoriano.
Attendiamo di avere informazioni più dettagliate sulla storia del ragazzo ivoriano che era probabilmente uno dei tanti esuli dell’emergenza nordafrica (visti i tempi della decisione della commissione) che hanno abbandonato i centri per cercare futuro altrove senza poi quindi presentare domanda di permesso umanitario quando nel novembre 2012 il Governo ne ha disposto il rilascio.
Nicola Grigion