Chiudono cinema e teatri Diminuiscono biblioteche e spazi per la cultura Delocalizziamo le risorse ai municipi, recuperiamo il patrimonio abbandonato della città!

Roma - “Romanzo culturale” Basta guerra alla cultura - Atto I

Action occupa cinque spazi culturali, in cinque municipi, abbandonati per chiedere più soldi in bilancio sulla cultura

Utente: sanspapiers
2 / 2 / 2011

Oggi comincia la campagna di rivendicazione alla cultura nei nostri municipi, abbiamo deciso di cominciare con 5 occupazioni:

TEATRO NOVECENTO Piazza di Cinecittà,11

EX-CINEMA Via di Villa Belardi 12

CASA DELLA MEMORIA,Via Tiburtina 169

TEATRO DI VILLA LAZZARONI, Via Appia Nuova 552

EX CASA dei DIRITTI NEGATI, Via Giolitti 212

 per denunciare la gestione dei fondi alla cultura da parte di questo sindaco.

Si tratta di cinque luoghi “simbolo” nei municipi, che pur rappresentando degli spazi con enorme potenzialità a livello di contenuti, restano nell’abbandono per mancanza di fondi, frutto dei tagli indiscriminati effettuati dal Comune alle attività culturali e sociali nei vari territori.

Negli ultimi 2 anni della giunta Alemanno abbiamo assistito ad una rapida trasformazione delle politiche culturali della città.

La giunta Alemanno è incapace di gestire un'attenta programmazione della spesa e tenta di coprire l'assenza di proposta e la sua inadeguatezza con grandi e piccoli eventi quasi sempre controllati e diretti dall'amministrazione centrale, a favore di clientelismi e nepotismi, mentre colpisce con tagli le esigue risorse a disposizione dei municipi, in alcuni casi quasi azzerandole.

Una politica che non ha la capacità di rilanciare l'economia della città e che colpisce il settore della cultura che negli anni passati aveva trainato la fase espansiva dell'economia cittadina.

Lo testimonia la sparizione della Notte Bianca, il ridimensionamento della Festa del Cinema e la drastica riduzione dell'Estate Romana a cui i cittadini hanno assistito nella precedente edizione e la costante  assenza di programmazione durante tutto l'anno e soprattutto su tutti i territori.

Il taglio dei fondi destinati alle attività culturali ai municipi ha portato alla chiusura di molte attività e iniziative che negli anni erano riuscite a far parlare e a rappresentare un'attrattiva per un pubblico in crescita.

Senza quei pochissimi fondi, abbiamo assistito alla desertificazione culturale delle periferie alle quali non arriva più niente.

Insieme ai tagli emerge con forza la mancanza di infrastrutture e di spazi destinati alla cultura, oltre al collasso di quelli esistenti, costretti a sopravvivere tra riduzione dei finanziamenti e costi insostenibili.

Per quanto riguarda il bilancio comunale dell'amministrazione abbiamo assistito dal 2009 al 2010 ad un taglio delle risorse destinate all'ammodernamento dei mezzi a disposizione delle strutture culturali come teatri, biblioteche e musei, mentre l'aumento ai fondi per il personale arriva anche a superare i 12 milioni di euro.

Oppure l'aumento dell'utilizzo di beni di terzi quando esiste un patrimonio vasto a disposizione e di proprietà del Comune o di altri enti pubblici, che andrebbe invece valorizzato e restituito ai territori.

Inoltre gli investimenti dal 2008 al 2010 operati da questa amministrazione hanno subito una drastica riduzione: si passa  da un investimento poco al di sotto dei 30 milioni di euro del 2008 ai soli 11 milioni per il 2010.

Entro marzo questa amministrazione si appresta a votare il nuovo bilancio,  pretendiamo che vengano rilanciate le politiche culturali della città aumentando i fondi e delocalizzandoli nei municipi che negli ultimi 2 anni hanno subito una drastica riduzione.

DI  CULTURA NON SI CAMPA, FIGURIAMOCI D'IGNORANZA!

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