Incontro con i giornalisti Emanuele Giordana e Giuliano Battiston

Roma - STAND BY AFGHANISTAN: Game Over vs. Great Game

La crisi del paradigma afgano tra lezione mediterranea e rivendicazioni della società reale

9 / 3 / 2011

La rivolta del Mediterraneo, dall'Egitto alla Tunisia alla Libia, ha colto i governi del mondo totalmente impreparati. Improvvisamente, dopo il tempo perso a capire se i tiranni ex-alleati rimanevano in sella, anche per la Libia si fa strada l'ipotesi di un intervento militare e dell'ennesima ingerenza "umanitaria". Ancora una volta gli interessi commerciali e geopolitici cercano di prevalere sul protagonismo di una società civile che, assai più di ministri e cancellieri, tiene banco sulla scena politica globale. Venti di guerra atti a contrastare un'onda sempre più incontenibile e capace di parlare al mondo intero, nel fallimentare tentativo di riproporre il Great Game della guerra permanente contro il grido di Game Over dei tumulti mediterranei. Fin dove arriverà la vague méditerranéenne? Quali cambiamenti produrrà tra sponda nord e sponda sud? E come impatterà ancora oltre, sul nodo nevralgico dell'Asia centrale, crocevia di guerra che segna il confine tra Africa e Europa?

Anche in Afghanistan, a dieci anni dall'operazione Enduring Freedom, i poteri globali in crisi non sanno più dove mettere le mani. La situazione è di drammatico stallo e il Grande Gioco scarseggia di pedine cui aggrapparsi. Un governo corrotto, una comunità internazionale sorda alle istanze della società civile e troppo impegnata a delineare nuove strategie di guerra; movimenti antigovernativi sempe più forti e diffusi su tutto il territorio. A rimetterci è in primo luogo il popolo afgano, dimenticato dalle cancellerie occidentali e dai media, vittima delle "bombe intelligenti" della Nato e degli attacchi suicidi dei talebani. Eppure capace di organizzarsi e di rivendicare un ruolo da protagonista nel futuro del paese e nei processi di riconciliazione, in uno scontro sommerso ma sempre più tangibile tra le organizzazioni accreditate dell'ingranaggio civil-militare e le realtà diffuse nei territori che promuovono discussione pubblica e partecipazione sociale, chiedendo trasparenza e responsabilità da parte del potere politico.


Per discutere delle rivolte nel mondo arabo e dei processi informali di attivazione della società civile, in particolare in Afghanistan, abbiamo invitato:

Emanuele Giordana
giornalista, fondatore di Lettera22 e direttore di Ecoradio
autore di Diario da Kabul: appunti da una città sulla linea del fronte (Ed. O barra O, 2010)

Giuliano Battiston

giornalista, membro del network Afgana
autore della ricerca La società civile afgana – potenzialità e limiti (2011), frutto di tre mesi di lavoro sul campo in otto province afgane



:: giovedì 10 marzo dalle 20 ::

Piazza della Libertà [di Daniele de Martinis, 15 min]
Video interviste a cura di Esc Infomigrante sulle rivolte nel Maghreb: a parlarne ragazzi egiziani e tunisini che vivono e lavorano a Roma

Cena afgana e incontro con Emanuela Giordana e Giuliano Battiston

Proiezione in anteprima del video Stand by Afghanistan di Giuliano Battiston


Strike Spazio Pubblico Autogestito

Via U. Partini, 21, Portonaccio - Casalbertone (Roma)

Bus 409/545 - Metro B Tiburtina

www.strike-spa.net

Approfondimenti:

Great Game, il blog di Emanuele Giordana

Diario Afghano, la raccolta completa delle corrispondenze di Giuliano Battiston per MicroMega (novembre-dicembre 2010)

Lezione mediterranea, di Emanuele Giordana (Great Game, 02-03-2011)

La società civile afghana: vivace, plurale, inattesa, di Marina Forti (Il Manifesto, 24-02-2011)