Rovereto - Alternativa e Cambiamento

di progetto shout!

8 / 11 / 2011

RIFLESSIONI ATTORNO AL CAMBIAMENTO E ALL'ALTERNATIVA. APPUNTAMENTI DI NOVEMBRE

Finalmente si sta facendo strada la consapevolezza che dalla crisi si può uscire solamente facendo affidamento ad un'alternativa escludente di tutte quelle politiche devastanti ed inutili messe in atto da chi ci governa. Anche chi fin'ora è stato restio a riflettere su ragionamenti minimamente estranei al pensiero unico trasmesso dai media viene infatti influenzato da discorsi nuovi. Siamo quindi felici di osservare in Italia, ma non solo, come la volontà di mobilitarsi cresca in maniera direttamente proporzionale al disastro economico e politico in atto.

Giornata imprescindibile a livello mondiale che, con la sua grandissima partecipazione, ha dato una spinta in più a chi è deciso a lottare per un cambiamento, è stata il 15 ottobre. Una data, questa, che, nonostante abbia fatto nascere tante polemiche, non ha spento quella voglia di continuare in quel progetto di conquista di un futuro migliore. Ce ne danno conferma le ultime giornate: l'esperienza degli studenti triestini e di quelli romani, decisi a superare i divieti, ci offrono la consapevolezza di poter affermare come la voglia di mettersi in gioco ci sia e che sia tanta.

Dobbiamo continuare così, dobbiamo parlare di democrazia, di partecipazione, di beni comuni; dobbiamo affermare come un'alternativa sia più che possibile, anzi dobbiamo convincere tutti/e di quanto questa sia necessaria.

Siamo obbligati a far entrare di prepotenza il concetto della dignità nel ragionamento pubblico: questa è, infatti, la principale chiave di lettura per comprendere che tutto ciò a cui stiamo assistendo è un offesa a noi, intesi sia come singoli soggetti che come collettività.E' prima di tutto nel rispetto della nostra persona, della nostra intelligenza, il motivo per cui dobbiamo dire basta allo schifo che ci circonda!

Serve un'inversione di rotta. Non possiamo più sostenere una tale situazione: viviamo con un Governo vicino alla sua fine mentre continuano a dirci che l'unico modo di uscire dalla crisi sia quello dell'austerità, quel maledetto cavallo di battaglia di chi non si fa scrupolo nel demolire ulteriormente una democrazia già svuotata e scavalcata da una dittatura economico-finanziaria che penetra all'interno degli Stati obbligandoli alle sue condizioni. Alla faccia della grandiosa esperienza referendaria italiana del 12 e 13 giugno scorsi, che ha fatto prevalere la volontà di escludere l'acqua dalle logiche di mercato, ci vengono imposte privatizzazioni, vengono poi operati tagli alla scuola pubblica e alla sanità, considerate come spese inutili e si cancellano i diritti dei lavoratori: tutte politiche volte a creare una situazione di precarietà esistenziale.

Non c'è da meravigliarsi quindi se l'istituto della democrazia rappresentativa perde consensi a vista d'occhio portando il 23% degli italiani ad equipararlo con un sistema autoritario (fonte Demos).Questo è ciò che abbiamo davanti; però, questa volta, la medaglia ha un'altra faccia: c'è la presenza di un'alternativa. Stiamo parlando di quella voglia di riprendersi il futuro, quella volontà di ritornare ad essere protagonisti delle proprie vite, di quella forza nuova e viva che ha fatto sbocciare la primavera in Nord Africa, di quella rabbia che più volte ha infiammato l'Europa, di quella voglia di lottare che sta costruendo su entrambe le sponde dell'Atlantico il movimento dell'indignazione.La partecipazione prima di tutto e tutto prima del profitto.

Questo è il linguaggio di chi, contrapponendosi a quelle entità che decidono sopra la nostre teste, vuole riappropriarsi di quel ruolo di protagonista della sua esistenza contribuendo alla costruzione di un nuovo attore collettivo sulla scena mondiale. Siamo il 99%, quindi adelante compañeros!Ci aspetta un novembre ricco di appuntamenti.

L'11.11.11, giornata proposta a livello mondiale dalla rete degli indignados americani di Occupy Wall Street saremo nelle strade di Trento, come in ogni altra città d'Italia, in nome dell'alternativa. Affermeremo come il denaro utilizzato per operare speculazioni e costruire grandi opere sia ben più utile al rafforzamento del welfare state e rivendicheremo la necessità di un reddito di cittadinanza da destinare a chi vive la precarietà e la disoccupazione. Affermeremo, inoltre, come debba essere la dimensione collettiva ad assumere centralità, per questo pretendiamo che le risorse atte a finanziare istituti privati e ricerche finalizzate agli interessi delle multinazionali siano dirottate al fine di rendere nuovamente viva la scuola pubblica. Proprio per questo l'altra data che ci ritroverà impegnati sarà quella del 17 novembre: la giornata mondiale dello studente. Altro importante appuntamento sarà anche quello del 26 novembre quando saremo in piazza per l'acqua, i beni comuni e la democrazia chiedendo il rispetto dell'esito referendario proponendo un'uscita alternativa alla crisi.

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