Il 30 luglio 2009 l'Aifa (Agenzia italiana per il farmaco) ha finalmente approvato l'introduzione nel nostro sistema sanitario della Ru486, la cosiddetta pillola abortiva.
La Ru486, autorizzata in quasi tutto il mondo, è un farmaco approvato dall'Unione europea, vietato soltanto in Irlanda, Portogallo e, fino a poche settimane fa, anche in Italia. In Francia è commercializzata dal 1989, ma nonostante questo, in nel nostro paese l'uso del farmaco è stato per anni bloccato perché “in sperimentazione”.
La possibilità di scegliere un nuovo metodo di interrompere la gravidanza che tale sistema rappresenta, è stata accompagnata da disinformazione e polemiche, che ancora una volta hanno fatto del corpo delle donne un campo di battaglia e contese politiche.
L'ultima tappa di questa contestazione è datata 22 settembre 2009, giorno in cui l'ufficio presidenza della commissione sanità del Senato ha dato il via all'indagine conoscitiva sulla modalità di applicazione della pillola, approvata all'unanimità da tutti i capigruppo. Per i prossimi due mesi quindi si tornerà a sentir parlare – indebitamente – dei nostri uteri, delle nostre scelte, delle nostre libertà (troppo spesso violate), anche se il 30 settembre l'Aifa si riunirà per la rilettura della delibera di approvazione, che introdurrà definitivamente verso metà ottobre la Ru486 negli ospedali italiani.
Agire l'autodeterminazione significa anche e innanzitutto produrre informazione libera e (auto)formazione sulle questioni che riguardano direttamente la nostra salute, la nostra sessualità, le possibilità di contraccezione.
Ascolta l'intervista con il Dott. Silvio Viale, medico dell'Ospedale Sant'Anna di Torino, che negli anni ha portato avanti la sperimentazione della Ru486 in Italia.