Salvini a Bari? No, grazie!

13 / 9 / 2018

Ieri mattina Matteo Salvini ha fatto visita al suo cagnolino Luigi Cipriani al quartiere Libertà di Bari e, successivamente, si è recato presso la Fiera del Levante accompagnato da Romito e Caroppo assieme ad un imponente apparato di sicurezza. Il tutto, in una ormai consolidata prassi securitaria, è stato annunciato ufficialmente solo il giorno precedente – mentre qualche ora prima, nella notte, Casapound procedeva in tutta tranquillità in un attacchinaggio.

Bari

Il ministro dell’Interno ha trovato, a qualche isolato dalla “zona rossa”, un presidio antirazzista in Piazza del Redentore in cui c’è stata una colazione sociale alla quale hanno partecipato anche alcune famiglie del quartiere, oltre che compagne e compagni della città. Poco prima dell’inizio del presidio, c’è stata una violenta irruzione nella casa di una compagna da parte della polizia, in presenza dei suoi figli minori. Tutto ciò, solo per sequestrare un “pericolosissimo” striscione che recitava la frase «Salvini bimbominkia». Nel frattempo, un gruppo di compagne e compagni che avevano intenzione di raggiungerla è stato bloccato e identificato da numerosi agenti; questi hanno trattenuto - senza alcuna motivazione - per qualche minuto una persona in una camionetta. Dopo quasi un’ora, la compagna e i suoi figli sono stati liberati e sono arrivati in presidio.

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Qui, brevi ma efficaci interventi hanno ribadito che l’unica sicurezza nei quartieri è quella di un’esistenza dignitosa, in cui ogni persona abbia casa, diritti e reddito. E che la tanto millantata sicurezza di questo governo – come del resto, dei precedenti – non è altro che un cul de sac effettivo, poiché aumenta il sentimento di insicurezza realizzandosi come una vera e propria guerra al povero, al diverso. Di fatti, è stato sottolineato come la marginalità e la diversità, anche nei luoghi della formazione, siano i veri obiettivi dei diversi “mini” decreti enunciati dal Ministero degli Interni. E, dall’altro lato, si è registrato come effettivamente tutte le promesse elettorali (dal reddito di cittadinanza al decreto Dignità) si siano rivelate per quello che sono: buchi nell’oceano della precarietà, della disoccupazione e della povertà.

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Dopo il presidio, compagne e compagni sono ritornati ai propri spazi in un corteo spontaneo per le strade del quartiere, ancora presidiate da un ingente dispiegamento di forze dell’ordine che hanno tentato a più riprese di bloccarli/e. Ora, la prossima sfida della città sarà la mobilitazione del 21 settembre, data confermata e rilanciata più volte sebbene Salvini abbia anticipato la sua visita a Bari e la sua passeggiata nel quartiere Libertà.

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