Se non ora, quando?

10 / 12 / 2010

Si avvicina il 14 dicembre, la pletora dei partiti politici è in fibrillazione contando le poltrone, le Istituzioni repubblicane tremano lamentando la crisi dell’Europa, i Sindacati traccheggiano flirtando con Marchionne, il movimento di lotta raccoltosi attorno a “Uniticontrolacrisi” scalda i motori, la lotta contro la riforma dell’Università esonda nelle scuole superiori inanellando cortei ad occupazioni che bloccano le città.

Mentre noi, i tanti militanti sindacali di base, radicati nei posti di lavoro e nelle RSU rimaniamo afasici, quasi impossibilitati di dire e fare, anche perché i nostri – diversi ma uguali - riferimenti sindacali – si chiamino Cobas, Cub, Usb o altro poco importa - si astengono dalla partecipazione alle mobilitazioni unitarie di questa ultima fase, per mantenere la propria identità, la propria purezza sindacale, il proprio orticello ideologico.

Queste logiche politiche e sindacali non ci appartengono, anzi ci creano profonda delusione e forte imbarazzo nel quotidiano agire politico nei nostri posti di lavoro.

Certo, le masse non ci stanno tirando per la giacchetta per chiederci quando ci decidiamo a scendere nelle piazze assieme ai diversi soggetti sociali che hanno ripreso la parola e la lotta, ma quando mai abbiamo aspettato di essere trascinati nel confitto, non siamo - orgogliosamente - sempre stati i promotori di manifestazioni e scioperi, anche, di pura testimonianza, quando è stato utile e necessario sottolineare l’asprezza dello scontro in atto e la profondità della crisi?!!

In tutti gli ambiti sindacali di base, già da settembre, mentre si aggiornavano le scadenze settoriali si indicava come possibile ed auspicabile, quando e qualora le con dizioni fossero maturate, l’indizione di uno sciopero generale contro la politica economica del governo, rappresentata in autunno/inverno dalla Finanziaria, contro la destrutturazione dei servizi, contro la Crisi che viene pagata sempre dai lavoratori.

Ora, quelle condizioni – a noi – sembra che si siano concretizzate, aldilà delle più rosee aspettative, mentre ancora il sindacalismo di base, in blocco, si da latitante, si chiama fuori, fa finta di non vedere, addirittura snobba la potenza scesa nelle piazze per la difesa e la rivendicazione del Bene Comune, perché vi è qualche presenza di troppo riferibile alla FLC o alla FIOM ….. “ma mi faccia il piacere” recitava Totò!!!

Sappiamo tutti benissimo che da queste presenze sindacali non bisogna certamente sperare in un ravvedimento od in un riconoscimento degli errori fatti e che continuano a fare (basti pensare all’adesione alla legge sulla rappresentanza), ma crediamo anche che oggi i lavoratori e tutto il movimento sappiano distinguere tra la fase che si sta attraversando e le prospettive future, e quindi siano in grado di cogliere quando è necessario privilegiare la ricchezza che si sta manifestando nelle piazze e quando sia opportuno soffermarsi sui soliti giochini politici o sindacali.

Quando mai il movimento, quando è davvero multitudinario, si è presentato come lo volevamo noi: sarebbe una tragica miopia ideologica il pretenderlo, anzi, oggi più che mai, è, a nostro avviso, la sua ricchezza intrinseca, tutta da valorizzare.

Per questo e molto altro ancora, facciamo appello a tutte le forme del sindacalismo di base perché si rifletta e si colga l’occasione offerta da 14 dicembre per farne una giornata di sciopero sociale generalizzato, di insorgenza comunitaria, di rivendicazione politica della cacciata di Berlusconi, di ipoteca sulle scelte economiche, politiche e sociali che il Palazzo, comunque, vorrà determinare.

Ci sentiamo parte della storia, non fuori dalla storia.

Promotori dell’appello: Bacchin Gianfranco - rsu DPL Pd, Boetto Gianni - ADL Cobas PD, Cecchinato Manuel - referente della rete veneta dei precari della scuola,Codenotti Rossella - rsu cobas scuola Pd,Cutrì Giuseppe - rsu cobas scuola Pd, Favaro Lorenza - Rsu Cobas Pt Cub di Pd, Giacon Celestino - Rsu e Rls Agenzia Entrate Pd, Gioli Luigi - rsu Agenzia Territorio Rovigo,Luise Daniela - rsu Comune di Padova, Maffezzoni Massimo - rsu Coop.Service Monselice (Pd), Manoli Leopoldo - rsu cobas scuola Pd, Marino Giannarosa - rsu università Ve, Miazzi Francesco - rsu cobas scuola ve, Micheletti Stefano - referente provinciale cobas scuola ve, Milan Claudio - rsu Pt Rovigo, Miseo Maria - rsu cobas scuola ve, Mbarack Elasri - rsa Michelin Tribano (Pd),Nalon Silvio - rsu Comune di Padova, Omodeo Giovanni - rsu cobas scuola Pd,Peggion Maurizio - referente nazionale cobas scuola, Pieretti Stefano - rsu Comune di Padova, Rizzo Lorenza - rsu Comune di Rovigo, Salmaso Carlo - rsu e referente provinciale cobas scuola per Padova, Sinigalia Angelo - rsu cobas scuola Pd,Zambon Giuseppe - referente Cesp Padova.