Senigallia: Blitz alla Cisl: bando all'isteria

Parliamo di politica...

18 / 12 / 2012

Sabato scorso un commando formato da una ventina di energumeni, tutti con i volti coperti da passamontagna o caschi integrali da motociclisti, tutti armati di spranghe e catene, ha fatto irruzione nella sede della Cisl. I violenti hanno sfasciato ogni oggetto che si sono trovati a portata di mano e hanno pestato a sangue tutte le persone presenti. Prima di uscire, hanno lanciato anche sassi e bottiglie molotov mandando a pezzi le poche vetrate rimaste in piedi e causando un principio d’incendio. Nella concitazione è stato anche esploso un colpo di pistola.

A essere stato colpito è l’eroico segretario della CISL,Andreolini, ora ricoverato in ospedale in condizioni critiche, in quanto essendosi accorto solo dopo sei ore di essere stato ferito, è ricorso troppo tardi alle cure mediche.

Nonostante il tempestivo intervento delle teste di cuoio, i terroristi sono riusciti a scappare, lasciandosi però dietro delle impronte digitali, dell’aria consumata e un po’ di alito cattivo. E’ stato quest’ultimo che ha portato all’identificazione di sei membri del gruppo d’assalto, ma la Digos ha già certezze: l’assassino è il maggiordomo!

Immediata la solidarietà degli incorruttibili del PD. “Mi sembra di tornare ai tempi del diciannovismo”, afferma il Sindaco. “No – rilancia Lodolini – queste sono le prove tecniche per le nuove Brigate Rosse”.
E’ però l’Assessore Volpini a rischiare tutto. In un’intervista shock afferma: “Hanno colpito Andreolini per colpire me, come la mafia fece con Salvo Lima per mandare un segnale ad Andreotti. Sono io il vero obiettivo!”.

Bene, il film finisce qua. Ora possiamo tornare nel mondo reale e parlare di politica.

Per cominciare potremmo dire che “il coro unanime di condanne” non esiste, infatti, ad oggi, solo ed esclusivamente il PD ha dato la solidarietà alla CISL. Mentre si svolgeva l’azione, invece, sono stati tanti i passanti che si sono fermati per solidarizzare con i manifestanti e soprattutto per inveire contro il sindacato giallo.

Segnale che l’obiettivo è stato raggiunto, perché – per quanto ci riguarda – non cerchiamo un consenso generalista o neutro e neanche quello di una vaga ed eterea maggioranza. Vogliamo parlare ad una parte della città, quella precaria, quella che è stanca di esserlo e che vuole reagire a questa condizione. Quella parte della città che pensa che solo con un con un conflitto organizzato si possano strappare dei diritti.

In merito al bando e alle politiche di welfare comunale vorremmo essere per l’ennesima volta molto chiari, in modo che nessuno dei nostri governanti possa prendere in giro i cittadini facendo il gioco delle tre carte.

Contestiamo ai sindacati confederali e all’Amministrazione Comunale di aver affossato il bando del settembre 2012 e di non averlo comunicato pubblicamente. E per favore, dignità vuole che si smetta di appellarsi ai “motivi tecnici” come panacea di tutti i mali, nascondendo così le responsabilità politiche. Per ogni mese tecnico che passa, c’è una persona che non ha più o non avrà uno stipendio.

Contestiamo la scelta della CISL di aver messo davanti al problema della disoccupazione, il proprio orgoglio ferito dalla contestazione estiva.

Chiediamo se il bando del 2013 avrà o no quelle innovazioni che lo renderebbero più efficace nel tamponare gli effetti della crisi: estenderlo al ceto medio impoverito, non porre il modulo ISEE come unico criterio selettivo, eliminare dai requisiti richiesti la patente e la residenza a Senigallia prima del 2009.

Chiediamo se il bando del 2013 concepisce ancora l’assenza di lavoro come una patologia depressiva da curare con politiche assistenziali e caritatevoli o se quel poco di lavoro sarà realmente legato – nei limiti del possibile – alle professionalità, al sapere e alla formazione di coloro che ne faranno domanda.

Infine, chiediamo all’Amministrazione Comunale che il bilancio sia discusso e condiviso- prima di essere approvato – anche con quella cittadinanza che non fa parte del “sistema” politico-economico legato alla maggioranza di governo. Non è più possibile decidere chi, cosa e dove tagliare stando chiusi tra le quattro mura del palazzo comunale e poi reagire in maniera isterica e paranoica davanti al conflitto sociale.

E’ ora di portare il bilancio in piazza. Ancora una volta a guadagnarci non saremmo né noi né l’Amministrazione, ma tutta quella città che oggi soffre la crisi.

Precari United – Spazio Comune Autogestito Arvultùra

Video blitz sede Cisl Senigallia