Senigallia - Referendum stravinto: Acqua, da oggi si cambia

“Noi vivremo in eterno in quella parte di noi che abbiamo donato agli altri” - Salvador Allende

15 / 6 / 2011

Il popolo sovrano ha deciso che l’acqua deve rimanere fuori dai profitti, che il nucleare va consegnato alla storia e che la legge è uguale per tutti. Il governo ora deve obbedire.

Il voto referendario di ieri con i suoi contenuti ha lanciato un segnale molto forte e nettamente in controtendenza rispetto le scelte di tutta la classe dirigente politica di questo Paese.

Dopo oltre venti anni di politiche neoliberiste sfrenate che hanno visto la cancellazione di diritti fondamentali e un aumento della povertà, con il voto referendario il popolo ha stabilito che il mercato non è lo stato naturale delle cose né  un regolatore sociale. Gli effetti disastrosi della crisi economica dimostrano che non esistono mercati buoni o cattivi, ma semplicemente uno in cui alla base vi è il profitto. Dei soliti pochi. E, per gli Italiani, uno stato che affida al mercato la gestione delle risorse del territorio è semplicemente uno stato irresponsabile.

Con il superamento del quorum, malgrado fossero stati messi in campo tutti i mezzi per distogliere dall’esprimersi direttamente fino a poco prima della chiusura delle urne, gli Italiani hanno rivendicato il diritto a potere decidere direttamente su questi temi senza che cadano ineluttabilmente sulla testa.

Da parte nostra va la massima stima e l’onore delle armi verso coloro i quali si sono recati alle urne per votare No. Anziché sposare la logica astensionista e cadere vigliaccamente in letargo per tutto il periodo propagandistico, hanno rivendicato il diritto a esprimere la propria opinione seppur minoritaria e dimostrato di rispettare la volontà dei Sì nel caso di vittoria. Un esempio di esercizio della democrazia.

Come Comitato 2 Si Acqua Bene Comune-Senigallia siamo orgogliosi del risultato ottenuto nella nostra città, secondi solo a Jesi per i centri più popolosi della provincia di Ancona. I Senigalliesi hanno votato anche per quelle zone del Paese con scarsa affluenza. Fin dalla raccolta delle firme eravamo coscienti di stare intraprendendo una battaglia impari, di non disporre dei potenti mezzi di comunicazione di cui si servono le multinazionali e i partiti. Da un anno a questa parte i giornali cartacei locali non hanno mai pubblicato un nostro comunicato disertando anche la conferenza stampa di avvio della campagna referendaria. Questo esempio può rendere l’idea delle condizioni in cui abbiamo sostenuto la propaganda e giustifica la forte emozione provata quando c’è giunta la notizia della fila alle urne già alle 8,30 della mattina alla scuola Leopardi, la prima ad avere raggiunto il quorum nella nostra città.

Ora ci godiamo questa vittoria ma tra poco bisognerà ritornare al lavoro.
L'abrogazione del famigerato decreto Ronchi richiede una nuova normativa. Dal 2007 è depositata in parlamento una legge d'iniziativa popolare, promossa dal Forum italiano dei movimenti per l'acqua con oltre 400.000 firme: deve essere immediatamente portata alla discussione ampia e partecipativa delle istituzioni e della società.

L'abrogazione dei profitti dall'acqua richiede l'immediata riduzione delle tariffe pagate dai cittadini, nonché la convocazione, ATO per ATO, di assemblee territoriali che definiscano tempi e modi della ripubblicizzazione del servizio idrico in ogni territorio.

 I nostri politici già da ora sono avvisati.

Come comitato di Senigallia ringraziamo quelle persone che hanno dato fiducia a un movimento nato dal basso, dalle piazze, dai banchetti, dalla raccolta delle firme, dai dibattiti; ringraziamo per questo anche tutte le associazioni, movimenti, singoli cittadini che hanno sin dall’inizio creduto in questa battaglia e che l’hanno portata a termine nel migliore dei modi.

Per noi tutti non poteva arrivare soddisfazione più grande.

Comitato 2 SI’ per l’Acqua Bene Comune - Senigallia

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