Fonte: Corriere di Verona 26.08.09

Sfratto per una famiglia marocchina di Bovolone

Il padre, marocchino di 41 anni, disoccupato. Con moglie e tre figli

26 / 8 / 2009

Bovolone. Sara e Chaima se lo aspettavano. Istinto femminile, forse. Perché già dalle prime ore di ieri si erano "appollaiate" sul balcone ripetendo la profetica cantilena: "Ci mandano via di casa". Intuito di due sorelline marocchine di 4 e 11 anni. Protagoniste anche loro di uno dei tanti sfratti che si ripetono ogni giorno nel Veronese. Se lo aspettava anche loro padre, Boujemaa Zaouak, 41enne marocchino che viveva con la moglie e tre figli minorenni in un appartamento in affitto in via Valbauzzo, a Bovolone, dal dicembre del 2007. I primi mesi sono trascorsi senza problemi, poi è arrivata la crisi e la disoccupazione. Boujemaa non sapeva più in quale modo poter pagare l'affitto al signor Gianni Zanini (350 euro ndr). "Io mi ci trovavo bene e anche la mia famiglia era felice - ha raccontato Boujemaa - Purtroppo ho perso il lavoro e non so in quale modo poter trovare i soldi per pagare. Ogni giorno vado a Verona a girare per uffici delle agenzie per chiedere un'occupazione".

"È da 15 mesi che non paga - ha spiegato Zanini, assistito dall'avvocato Alessandro Mileto -. Ho dovuto chiedere lo sfratto, sono disoccupato anche io e ho bisogno di quelle entrate". Trattative che sono iniziate a gennaio, con il rinvio dello sfratto di marzo, dopo che la moglie di Boujemaa aveva abortito due gemelli. Ma l'ufficiale giudizioario del tribunale, si è presentato ieri mattina alle 10. E l'ordine era chiaro: "La famiglia Zaouak deve abbandonare l'abitazione". Finito il sogno di Samir, il figlio 17enne, promettente calciatore che avrebbe dovuto iniziare a giocare in prima squadra da quest'anno.

Una soluzione che non piaceva nemmeno agli attivisti della Rete sociale per il diritto alla casa, coordinati dal legale Roberto Malesani. L'avvocato ha subito cercato un accordo con la controparte per ottenere ancora un rinvio e dare la possibilità a Zaouak di trovare un lavoro. Ma la posizione di Zanini è stata irremovibile. Malesani ha allora cercato una mediazione con l'amministrazione comunale. Ha incontrato il sindaco Riccardo Fagnani (Lega Nord): "Fagnani ha prospettato l'idea che il comune possa pagare alla moglie e ai figli del mio assistito il volo per tornare in Marocco e si renda disponibile ad assisterli con un contributo di sei-settemila euro per qualche mese, dando il tempo a Boujemaa di trovare un lavoro e farli tornare". Fagnani, però, non si è voluto sbilanciare: "Non possiamo firmare una delibera pensata in così poco tempo, c'è il rischio di creare un pericoloso precedente". Per protesta, Boujemaa e famiglia si sono chiusi in casa insieme agli attivisti e alle 18 i carabinieri e i vigili urbani hanno proceduto allo sfratto. Brevi attimi di tensione, ma alla fine la famiglia ha abbandonato l'appartamento. Una riflessione anche sul Cie (Centro d'identificazione ed espulsione per clandestini) che dovrebbe sorgere proprio a Bovolone: "Invece di spendere soldi per nuovi lager, si costruiscano case popolari".