Sherwood Festival 2014 - ‘Lavoro e reddito nell'Europa dell'austerity’

Dibattito ricco e stimolante allo Sherwood Festival, al centro le lotte della logistica e il prossimo semestre europeo a trazione italiana.

24 / 6 / 2014

Sotto il tendone del second stage dello Sherwood Festival Olol Jackson ha introdotto il confronto della serata sul tema ‘Lavoro e reddito nell'Europa dell'austerity’.

Ha riattraversanto la tornata di lotte sul diritto all’abitare, sul reddito e per gli spazi di movimento che hanno caratterizzato questo anno, ponendo da subito la domanda politica sui percorsi, sulle prospettive di lotta dei movimenti nel prossimo semestre europeo a trazione italiana.

Ha poi salutato e dato la parola a Paolo Di Vetta dei Blocchi Precari Metropolitani, protagonisti dell’ondata di occupazioni abitative a Roma. Paolo, salutato da un caloroso applauso, presente in collegamento Skype, essendo costretto agli arresti domiciliari in relazione agli scontri di piazza dello scorso aprile durante la manifestazione per il reddito, ha incentrato il suo intervento sulla mancanza di memoria dei nuovi protagonisti delle lotte per la casa, sulla loro concretezza, sulle possibilità di intreccio felice con le dinamiche generali dei movimenti per il reddito.

Olol Jackson e Paolo Di Vetta

Aldo Milani del Si_cobas ha incentrato il suo lungo intervento sulla genesi e sviluppo delle lotte dei facchini della logistica nei territori della pianura padana, dei connotati particolari di questo soggetto multietnico, sulla centralità del tema dei diritti e del reddito, sull’asprezza di queste lotte che spesso si devono confrontare con la gestione malavitosa del caporalato e delle cooperative in cui lavora, spesso in forma di schiavitù, questo soggetto meticcio. Cooperative che molto spesso afferiscono al consorzio di Legacoop, gestite da ex sindacalisti, da ex amministratori dei partiti che si dimostrano l’avversario più ottuso.

Di seguito Gianni Boetto, coordinatore di ADLCobas, ha sottolineato come in queste lotte della logistica, a differenza della frammentazione del processo produttivo negli altri settori, vi è una concentrazione del lavoro e una riproduzione della sua divisione tecnica similare a quella dell’operaio massa del fordismo, con bassa qualificazione, intercambiabilità a cui si è aggiunta la mobilità del just in time, per cui vi è stata la possibiltà di diffondere le lotte e la vertenzialità fino a strappare dei contratti integrativi che hanno, di fatto, sostituito quello nazionale. Ha insistito, Gianni, sul superamento del paradigma sindacale, sia esso confederale o di base, per agganciare l’esperienza dell’autorganizzazione alle specificità settoriali e territoriali quale motore delle lotte di trasformazione, valorizzando invece la loro capacità di aprire nuove vertenzialità su reddito, diritti e dignità, con cui intrecciare anche i diversi percorsi dei movimenti e porre con forza la potenza della forma di coalizione  su  obiettivi e percorsi quale pratica di lotte vincenti nel territorio, da sperimentare anche sul piano europeo.

Sergio Bologna, profondo conoscitore e studioso del settore della logistica, ha insistito sulla scala mondiale delle lotte nel settore, in particolare nei porti, ricordando le lotte rimbalzate attraverso i continenti da Amburgo a Hong Kong, a S. Francisco, richiamando l’attenzione sulla centralità della logistica nella filiera produttiva: se la merce non arriva nei reparti di assemblaggio, sugli scaffali dei mercati si inceppa l’intero ciclo produttivo, e qui sta il grande potere contrattuale disvelato dalle felici esperienze sindacali dell’ADL e del SI cobas.

In conclusione ha arricchito il dibattito Francesco Raparelli della romana Camera del Lavoro Autonomo e Precario, che ha riportato gli spunti e gli stimoli prodotti dalla recente esperienza di produzione sociale che fa capo alle Officine Zero, dove si sperimenta l’intreccio tra il recupero produttivo di una azienda dismessa, con il riciclo ecologico di elettrodomestici e prodotti informatici, con una impresa di co-working, con uno studentato e le sue iniziative di socialità. Francesco ha segnalato e analizzato la frammentazione, l’isolamento individuale e sociale dei lavoratori a partita iva, il loro strangolamento economico da parte dei commitenti e dello Stato, dello smantellamento normativo oltre che salariale nel mondo dei lavori, sancito dal Job Act proposto da Renzi e dal ministro Poletti, che viene appunto dal mondo delle cooperative, dal diffondersi del lavoro volontario come nel caso dei 14 mila stagisti dell’Expo di Milano.

Gli ultimi interventi hanno suggerito e fissato il calendario degli appuntamenti di confronto, mobilitazione e lotta per il prossimo semestre europeo a direzione renziana, a partire dall'assemblea del 29 giugno allo Sherwood Festival e dalle giornate di incontro in Val Susa.