'SismaCentroItalia' - Le iniziative nel cratere che non si piega

31 / 10 / 2019

La fine del mese di ottobre segna ormai da tre anni una triste ricorrenza per le popolazioni che rimasero vittime del terremoto verificatosi nelle regioni del centro Italia nel 2016. Resistendo alla strategia dell'abbandono, cercando di ricostruire i legami sociali di comunità disgregate, nei territori del cratere ci si continua a battere per fermare i progetti di espropriazione che intendono speculare sulle macerie, perchè su quelle macerie occorre ricostruire, insieme alle case, un futuro degno per le aree interne. La rete Terre In Moto ha promosso una serie di iniziative comunicative in occasione della visita del premier Conte ad Ancona e una 'manifescursione' ai Pantani di Accumoli, per denunciare la colata di cemento che sta sfregiando un luogo incontaminato.

Autocertifico: sappiamo chi è Stato! - Sabato 26 ottobre

"Il 26 ottobre è un giorno simbolico per chi ha vissuto sulla propria pelle il sisma 2016/2017 perché proprio oggi, tre anni fa, fortissime scosse colpirono l’Appennino.

Oggi il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte sarà ad Ancona e noi questa notte abbiamo voluto dargli il benvenuto nelle Marche affiggendo dei messaggi chiari, in città come in altri comuni dell’Appennino, in cui “certifichiamo” - anzi autocertifichiamo – lo stato delle cose in quello che chiamano cratere. D’altra parte nel recente (ennesimo) Decreto Sisma varato proprio in settimana è stata introdotto lo strumento dell’autocertificazione.

Noi non abbiamo voluto perdere tempo e abbiamo utilizzato immediatamente questa utile semplificazione per dire alcune cose." - Leggi il testo dell' 'autocertificazione'

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Manifescursione ai Pantani di Accumoli - Domenica 27 ottobre 2019

Quando dal contare i mesi si passa al contare gli anni e tutto intorno a te cambia poco, c’è qualcosa che non va. Ma a dirla tutta non è propriamente vero che intorno all’Appennino del post sisma non stia cambiando nulla. Non vengono ricostruite le case, certo. Mancano ancora i servizi, è evidente. Ma a guardar bene qualcosa cambia. Intanto cambiano i governi, ma dal punto di vista dei terremotati è un cambio puramente apparente: “tutto cambia affinché nulla cambi”.

Il cambiamento che invece sta andando veramente avanti a grandi passi, rapido e diffuso, è quello che riguarda la gestione del territorio e delle sue risorse. Questo – comunque la si può pensare – è un fatto. Dalle monocolture dei noccioleti ai progetti “per salvare l’Appennino”, dai laboratori per studiare i terremoti fino ai macro-investimenti per le strade è tutto un fruscio di milioni di euro. Fruscio che sta snaturando, e rischia di farlo sempre di più, un territorio reso ancor più fragile dal terremoto e ora preda di chi dall’alto cala le sue mire su vallate e altipiani.

Nei tre anni che sono passati abbiamo toccato innumerevoli tematiche e problematiche, grandi e piccole, e molti territori di quello che chiamano cratere. Quest’anno abbiamo deciso di mobilitarci in un luogo simbolo: i Pantani di Accumoli. Perché luogo simbolo? Intanto perché si trova lì dove si incontrano 3 delle 4 regioni colpite dal sisma – Marche, Umbria e Lazio. Poi perché in questo luogo straordinario si stanno sperimentando tutte quelle dinamiche perverse di cui parlavamo inizialmente. Ai Pantani si sta allargando e cementificando (costo: un milione di euro) la vecchia stradina sterrata, in vista della costruzione di una struttura ricettiva su tre piani (rifugio?), con conseguente modifica dell’area che al momento si presenta, se non proprio selvaggia, molto poco antropizzata. La presentazione del progetto è straordinaria e recita più o meno così (perdonate la sintesi, che è comunque piuttosto fedele): i Pantani di Accumoli sono un luogo straordinario dal punto di vista naturalistico, ricadono in un  Sito di Importanza Comunitaria (SIC)  della rete Natura2000, ogni anno richiamano migliaia di escursionisti amanti della natura, quindi… facciamoci una strada! 

In un momento storico in cui nelle dichiarazione sembrano essere tutti progettisti responsabili, ecologisti e vicini alle tematiche ambientali, è poi nella pratica e negli interventi concreti che si riconosce il vero volto di chi continua a seguire il modello di sviluppo che ci ha portato in questa situazione avallando interventi impattanti, devastanti e con un'altissima dispersione di risorse, sociali, economiche e ambientali.

Non crediamo si possa accettare questa logica malata e perversa, qui come altrove, vogliamo dirlo dove questa logica si esprime direttamente. Per questo invitiamo tutte e tutti domenica 27 ottobre a Forca Canapine. Venite ai Pantani, per uscire dal pantano in cui vogliono farci sprofondare.

Terre in Moto Marche

Autocertifico: sappiamo chi è Stato!

Manifescursione ai Pantani di Accumoli