Stoccolma in fiamme

23 / 5 / 2013

Nelle ultime 24 ore la rivolta nata la sera di domenica 19 maggio in Svezia in un quartiere a nord di Stoccolma, si è diffusa ad altri 15 quartieri periferici della capitale, come ha riferito la televisione svedese. Ci sono stati nuovi scontri tra la polizia e gruppi di giovani, diverse automobili sono state incendiate e una stazione di polizia è stata danneggiata. Complessivamente ci sono stati otto nuovi arresti. Gli episodi più gravi si sono verificati nel sud di Stoccolma: un ristorante è stato incendiato e i vigili del fuoco hanno riportato la situazione sotto controllo solo all’alba di questa mattina; nel quartiere di Rågsved, al sud, circa 50 ragazzi hanno attaccato la polizia con sassi e pietre. E sono state incendiate due auto anche a Malmö, città nel sud della Svezia. In quattro notti consecutive di rivolta, secondo un primo bilancio, sono state incendiate un centinaio di auto, danneggiati diversi negozi, due scuole, una stazione di polizia e un centro culturale.

La polizia ha detto che gli ultimi episodi di violenza sono stati meno gravi dei precedenti e che si ha notizia di una sola persona ferita, colpita alla testa da un sasso durante una manifestazione pacifica che si è svolta mercoledì pomeriggio contro la brutalità di cui è accusata la polizia svedese.

Megafonen, attraverso uno dei suoi portavoce ha denunciato non solo la «brutalità» delle forze dell’ordine, ma anche «il loro razzismo strutturale» nei confronti degli abitanti di Husby: «La gente ha iniziato a reagire alla crescente marginalizzazione e segregazione di classe e di razza degli ultimi 20 anni», ha detto. Il quartiere di Husby si trova alla periferia nord-ovest di Stoccolma, è un’area nata all’inizio degli anni Settanta, povera e con un alto tasso di disoccupazione.

Ci vivono circa 11 mila persone, l’80 per cento delle quali sono immigrati provenienti da Turchia, Libano, Siria e Somalia. In Svezia, circa il 15 per cento della popolazione è straniera e tra loro il tasso di disoccupazione è di dieci punti maggiore rispetto quello degli svedesi (16 per cento contro 6 per cento). La disoccupazione riguarda soprattutto i più giovani.

Tratto da: