Tante piazze in sostegno della popolazione siriana. Contro massacri, guerra e fondamentalismo

19 / 12 / 2016

Oggi, lunedì 19 dicembre 2016, in diverse città si è manifestato per chiedere la fine del massacro di Aleppo e della guerra che sta devastando da anni la Siria e che vede il regime di Assad e le milizie jihadiste rincorrersi nel commettere atrocità contro la popolazione. L’appello, lanciato dai centri sociali del nord-est, aveva come obiettivo anche quello di riprendere iniziativa, parola e spazio pubblico contro le logiche e gli interessi della guerra globale e per l’apertura di canali umanitari per i profughi, che di ora in ora infoltiscono le fila.

A Venezia campo San Bortolomio a Rialto è stato invaso da centinaia di fiaccole contro i bombardamenti. In seguito i manifestanti hanno raggiunto il ponte di Rialto, da cui è stato calato uno striscione.

Trecento persone anche a Vicenza, in una piazza lanciata dal No Dal Molin e che si è riempita di bandiere dello Ypg e della resistenza curda, sottolineando quale l’unica alternativa possibile a guerra e fondamentalismo. Lo striscione d’apertura “Stop the war, Smash Isis and capitalism” chiarisce la direzione che le battaglie contro la guerra devono avere in questa fase.

A Padova l’iniziativa è stata lanciata da Padova Accoglie. Sotto l’albero di Natale costruito dal comune in centro storico centinaia di persone hanno chiesto a gran voce la fine dell’Europa fortezza e l’inizio di una nuova stagione di accoglienza e diritti.

In tanti anche nelle piazze di Trento, Schio e Treviso, dove è stata fatta una scritta “No War” nei pressi della centralissima Loggia dei Cavalieri.

Tante persone in piazza anche ad Ancona dove si denunciano le multinazionali della guerra che finanziano i bombardamenti e i controlli alle frontiere della fortezza Europa. Tra gli interventi anche quelli di un'infermiera che è stata ad Aleppo che racconta la disumanità di questi anni in Siria, ad opera sia del regime di Assad sia dei miliziani islamici.