Taranto- #Occupy ArcheoTower: Partecipazione, cultura, solidarietà: l'alternativa ai ricatti di questa città

Questa mattina a Taranto occupazione dell'Archeo Tower sito nel parco archeologico.

16 / 3 / 2012

L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione ed apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.

I.Calvino - Le città invisibili

Siamo ragazzi e ragazze, donne e uomini, precari, studenti, attivisti di movimenti ed associazioni. Siamo la generazione che per la prima volta nella storia di questo paese starà peggio di quella che l’ha preceduta. Abitiamo a Taranto, semplicemente e maledettamente la città più inquinata d’Europa. Un luogo nel quale anche i bambini inalano l'equivalente di centinaia di sigarette l’anno, e tutti perennemente sono condannati a morte.

Sentiamo la necessità di combattere il degrado che ci circonda, di riappropriarci immediatamente delle nostre esistenze, interessandoci direttamente delle faccende della nostra vita, tramite la partecipazione diretta, cercando una sintesi  tra radicamento locale e connessioni globali, tra impegno politico, cultura e cittadinanza attiva partendo da un senso di appartenenza al  quartiere-città-mondo,  sentiamo l’esigenza  di una apertura di un discorso che sappia coniugare cultura critica e difesa dei beni comuni. Viviamo in una città nella quale  spesso gli investimenti pubblici, dietro la facciata della legalità, nascondono interessi privati e progetti speculativi, distruttivi per la vita delle persone e dei quartieri. Vogliamo contrapporre nuove forme di partecipazione, fondate sulla cooperazione tra tanti e diversi, abbiamo bisogno di interrogarci sui bisogni e i desideri di chi abita e  attraversa la città, nel segno della solidarietà e dell'accoglienza. Abbiamo bisogno di camminare domandando, abbiamo bisogno di essere in movimento.

Nella sensazione di un disagio crescente in cui si trova la nostra generazione, esclusa dai luoghi della decisione istituzionale, e irrimediabilmente distante e disillusa dai meccanismi della rappresentanza politica, ci mettiamo in moto tramite una gestualità, la restituzione alla città di uno spazio pubblico abbandonato, che per noi significa dare inizio ad una nuova forma di vita, produttiva di intelligenze, di solidarietà, di saperi condivisi, di nuovi e diversi flussi estetici ed espressivi. Abbiamo iniziato un percorso pubblico e partecipato per restituire alla città la piazza antistante e la struttura adiacente il  parco archeologico di Via Venezia, situato presso il quartiere Solito Corvisea. Nell’intera zona sono presenti i resti delle antiche mura di Taranto, 8 ettari di verde, inaugurato e sostanzialmente abbandonato al suo destino dalla giunta Di Bello nell’estate 2000, nonostante gli spontanei e lodevoli tentativi prodotti da varie associazioni in questi anni per provare a riqualificarlo. Risultano in stato di abbandono sia l’area verde comprendente i siti archeologici, sia la piazzetta, la fontana e una struttura adibita a punto informazioni, denominata Archeo Tower, nella quale abbiamo trovato ogni tipo di rifiuto.

Da oggi, invece, cercheremo di riannodare le nostre vite con un discorso del possibile,producendo una sfida costituente per il quartiere e per la città: quella di creare un laboratorio aperto e partecipato del sapere e della cultura critica. Vogliamo creare uno spazio pubblico di discussione, in grado di rispondere alle esigenze delle donne e degli uomini che abitano il quartiere, nel quale organizzare spettacoli teatrali, concerti, proiezioni di film, laboratori musicali e teatrali, dibattiti e seminari, dando vita ad un laboratorio politico, artistico e culturale, che  migliori la qualità della nostra vita, del quartiere e della città.

Vogliamo connetterci con i tanti soggetti ed organizzazioni che in questi mesi stanno già praticando un'altra idea di città, riqualificando spazi aperti abbandonati al degrado, mobilitandosi contro il modello di sviluppo che ci strangola, producendo tra mille difficoltà cultura critica in mille ambiti differenti.

Vogliamo aprire un discorso ampio, che sappia parlare di tutti gli spazi pubblici abbandonati a Taranto, a cominciare dal Teatro Fusco, dal Teatro Verdi, e da tutte le aree in dismissione della Marina Militare, passando per il teatro Mignon, e la ex scuola Martellotta, per la quale l'attuale amministrazione comunale ha appaltato i lavori di ristrutturazione, che però produrranno effetti concreti di possibile restituzione di quello che è un bene comune alla Città, solo dopo la fine dell'attuale mandato elettorale.

Per tutti questi motivi vogliamo iniziare a dare forma e sostanza ai nostri desideri proprio in questo momento particolare della vita politica cittadina: in una surreale campagna elettorale in cui si susseguono promesse e programmi astratti che descrivono modelli di città che mai saranno realizzati da queste classi dirigenti. Noi ci sentiamo lontani e distanti dai meccanismi della rappresentanza e miriamo a produrre fin da subito un'ampia riflessione per immaginare, tutti insieme, un altro modello di vita, per porre termine al lungo esilio politico  in cui versa il 99% della cittadinanza normalmente esclusa dai processi decisionali. In questo senso, ci sentiamo in connessione emotiva con i movimenti che, dal Maghreb a Zuccotti Park, passando per la Spagna, la Grecia e la Val di Susa, hanno saputo riportare il centro del discorso politico dentro i problemi della grande maggioranza della popolazione mondiale che paga quotidianamente gli effetti della crisi politica, economica e finanziaria.

Rivolgiamo un appello alla città, al mondo della musica, dell’arte, della cultura: sostenete l'operazione in atto di restituzione di uno spazio pubblico, e creiamo tutti insieme un cantiere perennemente aperto di riflessione intorno ai nostri desideri e bisogni, provando a mettere in pratica un modello partecipato di laboratorio politico, culturale ed artistico, che sappia avere l'ambizione di riscrivere la storia della nostra vita e di questa città.

Vogliamo passare dalla resistenza all'alternativa e individuare come e se i movimenti, anche nella nostra città, possano conquistare autonomia e liberarsi dalle relazioni di potere della modernità.

Chourmo in provenzale significa la ciurma; i rematori della galera (…) Esisteva uno spirito Chourmo. Non eri di un quartiere o di una citè. Eri Chourmo. Nella stessa galera a remare! Per uscirne fuori. Insieme. 

J.C. Izzo - Chourmo. Il cuore di Marsiglia

             Perun’altraconcezionedi cultura,di città,di vita

                    Occupy ArcheoTower – Taranto

Per aderire all’appello manda una mail a [email protected]

Primi firmatari:

Michela Marzano, docentedifilosofiamoraleall'UniversitèParisDescartes,edirettricedelDipartimentodiScienzesociali

AlessandroLeogrande,giornalistaprofessionista,scrittore,vicedirettoredellarivistaloStraniero

Girolamo De Michele scrive di filosofia e critica letteraria su diversi giornali, e ha pubblicato saggi di filosofia e ricerca storica. È redattore di Carmilla.

Francesco De Vitis, vice Direttore RaiNews

StefanoBianchi,giornalistaeregistaitaliano,collaboraconServizioPubblico

OrnellaBellucci,giornalistaprofessionista,attualmenteèautricediprogrammiperRadioRai

GuidoDeVincentis,FidoGuido,cantautore

FrancescoGrassi,DonCiccio,produttoremusicale,Dj

AngeloLoSasso -musicologo

AssociazioneArcinota

Tonino De Giorgi - Libreria Dickens

LucaContrario - professionista nel settore dello sviluppo soistenibile

Bottegadelmondo-CooperativaEquociqui

PalestraPopolareMustakì

AssociazioneculturaleUfficioSoggettiSmarriti

AssociazioneculturaleVersanteEst

Marco Cardellicchio - videomaker

Gianni Cellamareartista

Michele Ve Vitis insegnante, autore e cantautore roma

Vittorio Amodio –coordinatore tecnico montaggio audio video, già direttore della rivista Urlo

Andreina Baccaro - Giornalista

MinoZigrino,TarantAttackSound

GaetanoMercinelli,TanJRootsinnamixsound

Sergio Natale Maglio - Studioso di storia locale