Torino, #11 luglio: blocchiamo Renzi, combattiamo l'Europa dell'austerity

18 / 5 / 2014

Il prossimo undici luglio i primi ministri dell'Unione Europea si incontreranno a Torino in un vertice in cui si parlerà di “occupazione giovanile”. Ma forse è di disoccupazione giovanile che sarebbe più lecito parlare. Se guardiamo ai dati europei la media dei senza lavoro sotto i 25 anni si aggirà intorno al 24 % ma nel Sud del continente si sfonda ampiamente il 40% e in Spagna e Grecia si va ben oltre il 50%. Questi dati rappresentano una brutta vetrina per un'Unione Europea che continua a chiedere sacrifici e austerità in nome di una ripresa che non arriva.

La scelta della città di Torino come sede dell'evento è da questo punto di vista sintomatica, presentata come fulgido esempio di sorpassamento del modello della città-fabbrica in un oltre di cui quel che si intravvede oggi è soprattutto l'indebitamento, la riduzione progressiva di servizi e welfare e l'impoverimento di ampie fasce di popolazione. Qui, dove non ha mai attecchito il modello berlusconiano, vige e domina da 20 anni il cosiddetto “Sistema-Torino”: un'intricatissima rete di rapporti economici, politici e personali tra grandi banche, fondazioni, ex-dirigenti di Pci-Ds-Pd e Fiat. Un modello che a quanto pare ha fatto scuola: la versione “di sinistra” del capitalismo neoliberista.

Su questa ordinaria gestione del paese si innesta oggi un'accelerazione dettata dalla crisi e dalle misure europee imposte dalla Trojka col Fiscal Compact, il pareggio di bilancio fatto entrare di forza nelle costituzioni nazionali, la riduzione del rapporto fra debito pubblico e PIL. La cancellazione della spesa pubblica per stare dentro questi parametri è la sola risposta comune messa in campo da governi nazionali complici e subalterni. Privatizzazione dei servizi, finanziarizzazione del welfare ed espropriazione dei beni comuni ne sono i corollari necessari. Le reti familiari/comunitarie, dove ci sono, restano le ultime ancore di salvezza prima dell'inferno dell'indebitamento individuale. Per un'Europa costruita sul primato della finanza, le richieste non hanno mai fine. Per quanto denaro pubblico e risparmi vi si getti dentro, la voragine non è mai colma.

Per i giovani il futuro si mostra sotto una prospettiva ancora più radicale, senza collocazione o prospettive che non siano quelle di un'infinita disponibilità ad assecondare le esigenze del capitale. Non importa quanto hai studiato e quali siano le tue aspettative, devi essere pronto e flessibile a ogni richiesta. Il punto non è “tirare la cinghia per stare nei parametri” ma farci tirare la cinghia per abituarci a dare di più e chiedere di meno. Produttività, flessibilità, competitività, merito sono le parole d'ordine di questo programma nemico di cui Renzi è il nome italiano. Le prime misure varate dal suo governo – Piano Casa e Jobs Act – sono espliciti momenti di una più generale guerra ai pobveri. Sono anche risposte politiche a quanto posto sul piatto dai movimenti, dalle vertenze sui luoghi di lavoro e nelle lotte territoriali.

Dobbiamo rovesciare questo programma, invertire l'ordine delle priorità. Ordinare un'altra agenda politica, sostanziata dalle lotte, legittimata nei territori, capace di gettare sabbia nei loro ingranaggi e porre sul medio-termine la questione strategica del come, cosa, quanto e per chi produrre. Lo sviluppo tecnologico (automazione, informatizzazione) permetterebbe oggi una riduzione netta e generalizzata del lavoro socialmente necessario, eppure ci troviamo ancora presi dentro le maglie di un ricatto che ci chiede di lavorare di più e più intensamente per mantenere in vita un sistema diseguale e mortifero. Il problema è quindi di del chi e a nome di chi decide.

Voremmo che la giornata dell'11 luglio metta all'ordine del giorno queste questioni e che lo faccia all'altezza dei tempi che stiamo vicendo, individuando pratiche efficaci e massificabili, in grado di indicare un percorso anche per i tempi futuri. Per questo invitiamo i movimenti, le lotte territoriali , i sindacati conflittuali e quanti e quante in questi anni si sono battuto contro i piani del neoliberismo e della trojka, a partecipare ad un'assemblea nazionale dei movimenti per discutere insieme e costruire collettivamente la giornata di lotta dell'11 luglio. La data che indichiamo è quella di sabato 31 maggio, h 14 a Palazzo Nuovo (Università di Torino).

 

#renzistaisereno #civediamolundici

#11L #nojobsact #notroika #nopianocasa

 

Movimenti sociali contro l'austerity e la precarietà - Torino

 

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Turin , # July11: Let's block Renzi, let's fight austerity Europe


The next July 11 Prime Ministers of the European Union will meet in Turin for a so-called "youth employment" summit. Perhaps "youth unemployment" would be a more legitimate denomination. If we look at European data the average unemployed rate for people under 25 is around 24% but in the south of the continent it widely breaks 40%, and in Spain and Greece it goes far beyond 50%. These data represent a terrible showcase for a EU that continues to demand sacrifices and austerity in the name of a recovery that never comes.

The choice of the city of Turin as venue for the event is, from this point of view, symptomatic: the city is presented as a shining example of overshoot of the factory-city model, over which what you can see through today is primarily debt, progressive reduction of services and welfare, and impoverishment of large segments of population. Here, where the "Berlusconian" model has never taken root, the so-called "Torino-System" dominates from 20 years: a complicated network of economic, political and personal relations between large banks, foundations, former leaders of leftish parties and Fiat. A model who apparently ran a school: the "left" version of neoliberal capitalism .

On this daily management of the country engages the today's acceleration giuded by the crisis and by the Troika-imposed measures with the European Fiscal Compact. This included forced balanced budget brought into national constitutions, and reduction of the ratio public debt/GDP. The cancellation of public spending in order to comply these parameters is the unique response fielded by national governments, who are complicit and subordinates. Privatization of services, financialization of welfare and expropriation of the commons are necessary corollaries. Family and community networks, where existent, are the last lifeline before the hell of  the individual bearing of a growing debt. For a Europe built on the primacy of finance, demands never end. In spite of considerable public money and savings being thrown inside, the hole is never filled .

For youth, the future depicts a still more radical perspective, without location or perspectives apart from an infinite willingness to meet the needs of capital. No matter what you studied and what are your expectations, you have to be ready and flexible to any request. The point is not to "pull the strap in order to stay in the parameters ", but let us pull the strap to get used to give more and ask for less. Productivity, flexibility, competitiveness and merit are the watchwords of this hostile program, which as Renzi as its Italian name . The first measures taken by his government - House Plan and Jobs Act - are explicit moments of a more general war to the poorest. They are also policy responses to the movements instances, from disputes in the workplace to territorial fights .

We need to reverse this program, reverse the order of priority. We need to order another political agenda, substantiated by the struggle, legitimized in the territories, and capable of throwing sand in their gears and put on medium-term the strategic questions of how, what, how much and for whom to produce. Technological development (automation, computerization) would allow today a generalized reduction in net of the socially necessary work, and yet we are still caught in the meshes of a blackmail that asks us to work harder and harder in order to maintain a deadly and unequal system. The problem then is who decides and in the name of who.

We would like that the day of the 11 of July would put these issues on the agenda, doing it up to the standards of the times we are living, identifying effective and spreadable practices, that will be able to specify a path for the future. For this reason we invite movements, territorial fights, syndicalist unions and many who in recent years have fought against neoliberalism and troika, to participate in a national assembly to discuss together and collectively build the day of fight July 11. The date that we indicate is that of Saturday 31 May, 14 h at Palazzo Nuovo (University of Turin).

Hashtags: # renzistaisereno #civediamolundici #11L #nojobsact # notroika #nopianocasa

Social movements against austerity and precariousness – Torino

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