Trento 08.03.2014 - Assemblea pubblica. Dopo la cancellazione della Fini-Giovanardi: l'antiproibizionismo come pratica del comune

A seguire serata reggae-dancehall con Yadie Groove e Tarant Attack

7 / 3 / 2014

La cancellazione della legge Fini-Giovanardi sulle droghe ha aperto in Italia un nuovo dibattito sull’antiproibizionismo e sulla questione delle sostanze, che fin da subito si dimostra spinoso e per nulla scontato. In questo contesto abbiamo ritenuto necessario, come attivisti che lavorano dentro gli spazi liberati e quotidianamente si immergono dentro le contraddizioni sociali, esprimere non solo un nostro di vista, ma riprendere una iniziativa politica su questo tema.

Come centro sociale Bruno, insieme ai centri sociali del Nord-Est, dell’Emilia-Romagna e delle Marche, abbiamo pubblicato un documento alcuni giorni fa che s’intitola “Contro il proibizionismo, contro il narcocapitalismo, costruiamo l’indipendenza”.

In questo documento affrontiamo innanzitutto il tema della cannabis, promuovendone la coltivazione, la produzione e l’uso. L’equiparazione tra droghe leggere e pesanti, fatto dalla (ex) legge Fini-Giovanardi e figlia di una cultura proibizionista, ha prodotto una gestione poliziesca e giudiziaria dell’uso di cannabis, ma soprattutto ha aumentato lo spaccio di droghe pesanti ed accresciuto i profitti delle narcomafie.  Non pensiamo che la semplice legalizzazione risolva il problema, perché sostituirebbe il monopolio di Stato ai profitti privati. Per questa ragione riteniamo che l’autoproduzione sia uno strumento di conflitto contro le narcomafie e la rendita capitalista, ma anche una pratica del comune che valorizza indipendenza, autonomia e produzioni della terra.

Rispetto alle altre droghe, eroina, cocaina, sostanze sintetiche ed altro crediamo che i consumatori vadano tutelati e che gli operatori ed i servizi messi nelle condizioni di lavorare al meglio. Allo stesso tempo vogliamo affrontare in maniera critica e attiva l’uso problematico di queste sostanze, che riguarda purtroppo migliaia di persone in Italia. Abbiamo visto che il proibizionismo, la ghettizzazione e l’approccio securitario abbiano prodotto solo fallimenti e per questo lottiamo per una informazione corretta, per l’uso legittimo dell’autoanalisi delle sostanze, ma anche per una cultura dell’indipendenza che superi qualsiasi forma di dipendenza.

Nel nostro documento assume un ruolo centrale il tema della depenalizzazione del consumo e più in generale dell’amnistia per i reati senza vittime: provvedimento che riguarderebbe le tante persone colpite dalla legge liberticida appena cancellata e che farebbe un po’ di giustizia nei confronti delle tante persone che sono morte in carcere proprio per colpa della Fini-Giovanardi.

Con queste sollecitazioni abbiamo attraversato la conferenza nazionale sulle droghe “Sulle orme di don Gallo”, che si è tenuta a Genova il 28 febbraio e 1 marzo ed ha visto la partecipazione di oltre 500 persone, coinvolgendo istituzioni, operatori sociali, associazioni di base e movimenti. Proprio in questa occasione ci siamo resi conto che esiste una disponibilità diffusa ad affrontare il tema dell’antiproibizionismo in maniera complessa, slegandolo dalla sola questione dei consumi, ma inserendolo nel contesto della crisi, della libertà, del diritto alla salute ed a una vita degna.

Vogliamo aprire anche a Trento un dibattito aperto, che riesca a porsi da subito alcune domande chiave, ma che provi a dare risposte politiche in grado di sovvertire il paradigma securitario e giustizialista parlando di diritto alla città. La città che vogliamo, fatta di sogni e lotte e non quella delle passioni tristi.

Invitiamo tutte/i al centro sociale Bruno, in Lungadige S.Nicolò 4, per un’assemblea pubblica dal titolo: “Dopo la cancellazione della Fini-Giovanardi: l'antiproibizionismo come pratica del comune".

A seguire:

ore 20.00 aperitivo a cura del Bar-ricata e proiezione del documentario:: "Jamaica mon amour"

from 21.00 To 2.00 REGGAE DANCEHALL WITH:

Yardie Groove

TARANT ATTACK

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