Trento - Appello alle istituzioni per l'immediata apertura di un nuovo dormitorio

25 / 11 / 2013

Questa mattina alcuni attivisti del Centro sociale Bruno, insieme ad altri operatori di associazioni e realtà di base che si occupano di migranti e senza tetto, hanno preso visione di una situazione a dir poco raccapricciante.

In alcune rimesse esterne al nuovo stabile da poco assegnato al centro sociale, attualmente chiuso per lavori di restauro, circa una ventina di migranti, molti dei quali richiedenti asilo, hanno allestito degli alloggi improvvisati.

I migranti in questione non avevano trovato posto nelle strutture di accoglienza riservate dalla Provincia di Trento e nei dormitori cittadini, e si trovano da diversi giorni senza un tetto dove dormire.

Immediatamente si è attivata una rete solidale che, oltre a rendere pubblica questa situazione, intende esercitare qualsiasi forma di pressione nei confronti delle istituzioni locali per garantire a queste persone, e ad altre che si trovano in situazioni simili, un posto letto in un luogo caldo, il minimo indispensabile per una vita dignitosa.

Pubblichiamo l'appello firmato da diverse realtà trentine:

Questa mattina ci siamo trovati, come gruppo di cittadini impegnati in percorsi a sostegno di persone cosiddette "senza fissa dimora", presso lo stabile di Lungadige San Nicolò 4, l’edificio che dal prossimo anno ospiterà il nuovo Centro Sociale Bruno.

Abbiamo incontrato i ragazzi che, da vari giorni, dormono nelle fatiscenti autorimesse esterne. Ragazzi stranieri, per la maggioranza afgani in attesa di sapere se saranno accolti come richiedenti asilo, che non hanno, però, in questo periodo, la possibilità di avere un posto dove stabilirsi per passare la notte. Per conoscere con più serenità il luogo che potrebbe accoglierli. 

Ragazzi che lì si rifugiano perché non accolti dal poco distante dormitorio Bonomelli, dove ogni sera molte persone, venti la scorsa notte, non riescono ad entrare in quanto la struttura è piena. E che si arrangiano con i mezzi che hanno: coperte, cartoni, panche, per costruirsi dei rifugi che possano garantire loro almeno la sopravvivenza, più difficile ora che il freddo invernale ha fatto la sua comparsa.

A vario titolo, nelle nostre esperienze, abbiamo tutti avuto a che fare con gli esclusi, con chi non riesce a pensare a costruirsi un futuro, perché deve preoccuparsi del freddo che gli spacca le ossa. E ci rendiamo conto di come il sistema di accoglienza abbia delle gravi falle. Per le quali non vengono rispettati i diritti fondamentali delle persone, né la loro dignità. Se, ogni notte, decine di persone sono costrette a dormire sulla strada, senza pareti, senza servizi igienici, senza accettabili condizioni di sicurezza, vuol dire che, per quanto già sviluppati, i servizi devono essere ampliati.

In particolare crediamo indispensabile ed urgente la messa a punto di un nuovo dormitorio d’emergenza, soprattutto dopo che, rispetto allo scorso anno, i posti per dormire sembrano diminuiti. Crediamo anche che, davanti ai bisogni fondamentali ed alla dignità delle persone, non ci siano ragioni di bilancio che possano giustificare la non azione.

Per questo ci aspettiamo che le istituzioni sappiano farsi carico di questa situazione.  

:::::::::::::::::

Primi firmatari:

Volontarinstrada, Centro sociale Bruno,  Trentino Responsabile, Associazione Richiedenti Terra, Si Minore onlus, Refresh_lab, Associazione Yaku, Associazione Ya Basta, Punto d'Incontro,


Giuliana Miorelli, Laura Pedrotti, Lorenza Erlicher, Sara Ballardini, Lara Mirto, Marino Cofler, Paola Mengarda, Jacopo Zannini (Circolo Sel di Trento), Maria Orsingher, Francesca Cassarà, Paola Corcelli, Martina Puppi, Martina Albertini, Luciano Forles, Charlie Barnao, Antonia Romano, Gianfranco Poliandri, Milena Berlanda

:::::::::::::::::

Per firmare l’appello:

[email protected]

Migranti allestiscono alloggi di emergenza nello spazio esterno al Cso Bruno