Martedì 27 ottobre, in località Novaline (sulla collina ad est di Mattarello, a pochi chilometri da Trento in direzione sud) viene posizionata una trivella per dei sondaggi propedeutici ai cantieri del cosiddetto “Tav del Brennero”. La trivella è scortata da alcuni blindati delle forze dell'ordine, cosa mai accaduta nelle precedenti trivellazioni.
Immediatamente è stata convocata un'assemblea al Presidio Permanente No Tav di Acquaviva nella quale viene deciso di riconvocarsi la mattina successiva alle 6.30 nella piazza di Mattarello per cercare di bloccare l'accesso agli operai, dando per scontata la presenza continua delle forze di polizia . La mattina successiva gli attivisti si sono ritrovati la trivella incustodita ed hanno deciso immediatamente di raggiungerla, entrare nel cantiere e far partire un presidio permanente per bloccare la trivella il più a lungo possibile.
Nel giro di poche ore sono sopraggiunte volanti di polizia, carabinieri
e guardia di finanza, seguite a breve da alcune camionette della celere, immediatamente
schierata in assetto antisommossa. All’arrivo della celere nel cantiere un gruppo
di attivisti all'ingresso ha opposto resistenza, mentre altri si sono
posizionati attorno alla trivella ed arrampicati. L'irruzione della celere nel
cantiere ha portato a 21 fermi immediati tra le persone attorno alla trivella
(per fortuna subito rilasciati dopo l'identificazione in Questura), mentre
alcuni attivisti resistevano arrampicati sulla trivella.
Per tutta la giornata il cantiere è stato presidiato da attivisti e
simpatizzanti del movimento No Tav, in sostegno a chi, sotto la pioggia scrosciante,
è rimasto per ore aggrappato ad alcuni metri da terra. La situazione è rimasta
in "stallo" per parecchie ore, fin quando, con la sera ormai
sopraggiunta e dopo una veloce trattativa, è stata conquistata la possibilità di
far scendere gli attivisti in maniera sicura e senza il rischio di essere
fermati dalla polizia.
Il blocco della trivella e l’azione costante di presidio del cantiere ha consentito l’interruzione dei lavori di carotaggio in quell’area e la stessa trivella verrà portata via a breve dalla ditta. Si tratta di una vittoria importante per tutto il movimento che si oppone al TAV e per chiunque lotti per la difesa dei propri territori.
Subito dopo è stata convocata un'assemblea, sono state lanciate alcune giornate di informazione e mobilitazione a Mattarello, che si concluderanno con una fiaccolata, prevista per sabato 31 ottobre alle ore 18.00 (qui l'evento facebook). Inoltre il paese verrà presidiato stabilmente dagli attivisti per monitorare la situazione e per capire se altre trivelle ricominceranno a lavorare nei prossimi giorni.
Quella del 28 ottobre è stata indubbiamente una giornata importante di
lotta, che ha visto il protagonismo, in forme differenti, di molti attivisti/e.
La mobilitazione si colloca a due settimane dal corteo No TAV che si terrà a
Trento sabato 14 novembre e rappresenta un’occasione importante per massificare
l’opposizione a questa grande opera e per sensibilizzare più persone a tenere
monitorato i propri territori e i propri monti, e a partecipare attivamente alla
difesa di questi.
La giornata di ieri inoltre ha dimostrato la malafede della provincia nell'istituire l'Osservatorio per il corridoio del Brennero. Tentativo, più volte
sbugiardato, di dare una finta sensazione di sicurezza e trasparenza a quei
cittadini che ancora si fidano del buon senso della Provincia di Trento, ormai l'unica
istituzione a volere la realizzazione della grande ed inutile opera, visto che anche l'UE non la
ritiene più un'opera prioritaria.