Trento- Sanzionati gli uffici della SIAE

Iniziativa del Centro Sociale Bruno per difendere la cultura e preservarla come un bene comune accessibile a tutti e tutte

12 / 2 / 2013

Oggi, in occasione dell'ultima giornata di Carnevale, gli attivisti del Centro Sociale Bruno hanno sanzionato gli uffici della SIAE.

Un blitz nella sede di via Brigata Acqui dove, vestiti in maschera, hanno smontato la sala, portando fuori sedie, scrivanie e computer; e durante l'iniziativa sono stati distribuiti volantini, mentre alcuni attivisti hanno fatto scritte sui muri.

I militanti del Centro Sociale Occupato Bruno rilanciano l'appuntamento per venerdì 15 febbraio alle ore 18.00 in piazza D'Arogno per il #NOSIAEDAY facendo appello a tutto il mondo della cultura trentina per ragionare in tanti e assieme la contrarieta' per l'ente che, come e' stato ribadito, "difende" il diritto d'autore speculando su tutti e tutte.

Qui sotto il comunicato dell'iniziativa.

Viviamo in un contesto di insieme di crisi nel quale, giorno dopo giorno, assistiamo ad uno smantellamento costante di diritti, reddito, possibilità/prospettiva di vita degna.  Una fase dove troppo spesso l'egoismo e la smania del guadagno prendono il sopravvento sul mutuo aiuto, la voglia di mettere in condivisione e in connessione le conoscenze .

Tutto ciò è sotto gli occhi di tutti e tutte quando si prova ad aprire spazi di (messa in) discussione su temi legati alla cultura e al suo libero accesso: notiamo come lo scenario culturale viene sempre più prevaricato, lasciato al proprio lento decadimento poiché ritenuto poco profittevole, inglobato in un sistema che aspira alla monopolizzazione culturale per rendere gli spazi della cultura omogenei e asserviti, nei quali agenti/enti para-statali istituzionali puntano alla speculazione a danno di tutt*, artisti e non.

La SIAE ne è un esempio lampante.Definita come come una "società italiana che copre la funzione istituzionale di difendere i diritti d'autore", rappresenta in toto quel ragionamento che sta alla base dell'ambiente culturale trasformato in mercato, dove qualunque spazio sociale, associazione, comitato o chicchessia deve pagare cifre altissime per aver "diritto" ad utilizzare una musica di sottofondo, a svolgere un concerto, a proiettare un film...

Tutto questo viene svolto senza un minimo criterio, se non quello dello strozzinaggio, se non quello del "più ti spenno meglio è", se non quel criterio scriteriato che la SIAE sta dalla parte della legge e della legalità (?) e dunque giustifica i suoi metodi di riscossione poco chiari.

Ed esempi non troppo lontani nel tempo ci vengono alla mente, quando leggiamo e scopriamo che per far ascoltare musica ai bambini durante il carnevale di paese la SIAE riesce a chiedere dai 400 a 1100 euro per un pomeriggio di musica, mandando al collasso comitati di paese animati da volontari che desiderano riempire di socialità  le proprie piazze. E gli stessi comitati, come successo al carnevale di Isera nel 2012, vengono multati con 935,27 euro d'ammenda per aver sintonizzato la radio della cucina sulla cronaca di una partita di calcio.

Di questi molti altri esempi potrebbero essere citati.

Crediamo che la SIAE sia un ente che invece di difendere i diritti degli artisti, non faccia altro che speculare su di essi: se si va a ricercare, vengono dati neanche il 5% dei ricavi che quest'agente fa grazie a loro. Danni che riguardano tutti e tutte poiché elimina di fatto quel libero e garantito accesso alla cultura che dovrebbe essere un diritto.

Per questo non è solo giusto, ma pure necessario, combattere quest'istituto della mercificazione della cultura.

Per questo oggi noi simbolicamente sanzioniamo gli uffici della SIAE. Ormai da anni, per questi motivi, crediamo sia una scelta etica quella di non pagare quest'inutile tassa.

Perché si apra un vero dibattito per la chiusura della SIAE e non si aspiri, un po' come traccia il decreto liberalizzazioni del governo Monti (nel quale è coinvolta anche la SIAE), ad aumentare semplicemente il "mercato dei diritti d'autore" per innestare un nuovo meccanismo liberale di concorrenza sfrenata.

Perché vogliamo difendere la cultura e preservarla come un bene comune accessibile a tutti e tutte.

C.s.o. Bruno

appello siae

no siae

Trento #NoSIAE