Chiomonte, Maddalena, Bussoleno, da
paesini sconosciuti della Val Susa, sono divenuti ormai luoghi-simbolo
di resistenza, contro un' opera inutile dal punto di vista
del miglioramento dei trasporti, dannosa dal punto di vista
ambientale, ed efficace solo per sperperare denaro pubblico e arricchire
speculatori e investitori.
Una battaglia che non conosce fine e
che sabato ha visto sfilare pacificamente decine di migliaia di
persone, valligiani e non.
Una battaglia che dopo
l'attacco non previsto di questa mattina, in cui l'attivista Luca
Abbà, storico attivista del movimento No Tav, arrampicatosi su un
traliccio per sfuggire alla polizia è precipitato dall’altezza di dieci
metri, ha visto centinaia di persone riversarsi, in molte città
italiane,a bloccare strade e binari; ad organizzare presidi e
manifestazioni in solidarietà con la Val Susa.
Anche a Trento il popolo No Tav con più di 150 persone è sceso in piazza per ribadire l'impegno contro la costruzione di questa "opera inutile".
Il Presidio si è trasformato in una fiaccolata che partendo da Piazza Duomo ha attraversato la città, passando per le principali vie del centro, fino all'arrivo in stazione, dove è stato bloccato il traffico e dove si sono susseguiti numerosi interventi da parte degli attivisti del Coordinamento No Tav trentino.
Durante l'iniziativa è stata promossa la manifestazione del 5 maggio contro la costruzione della Tav in Trentino e altrove.
Dalla Val Susa al Trentino no i farà na busa!
Siamo tutti e tutte NO TAV, forza Luca!
La Valle deve restare libera!