Iniziativa degli studenti del Coordinamento: ma il titolo di viaggio non è cedibile

Treviso - Biglietto riciclato contro il caro-bus

Alle fermate si troverà una bottiglia per i ticket ancora validi

27 / 3 / 2011

 Si chiama «ticketcrossing» lo scambio del biglietto ancora valido dell’Actt: è un’iniziativa di protesta del Coordinamento studentesco di Treviso per sfruttare al massimo il costo della corsa. La sperimentazione è iniziata venerdì con il posizionamento in tre fermate degli autobus - davanti alla stazione e in via Roma - di bottiglie di plastica incollate al pannello della pensilina.
 Il meccanismo è il seguente. Un biglietto per una corsa ha una validità di novanta minuti e costa 1,20 per i viaggi dentro il Comune di Treviso e 1,50 per i collegamenti con gli altri comuni. Il rincaro è scattato a fine gennaio: prima i biglietti costavano 1 euro e 1,20 per sessanta minuti di viaggio. Spesso però chi viene in città con l’autobus impiega molto meno tempo (e non c’è la fa a rincasare in meno di un’ora e mezza). Una volta scesi quindi i passeggeri mettono a disposizione il proprio biglietto non sfruttato al massimo a chi deve ancora salire. Tutto filerebbe liscio se non vi fosse la clausola che il titolo di viaggio in realtà non è cedibile. «Questo è vero - dice Nicola Vendraminetto, del coordinamento - Ma la nostra è un’iniziativa di protesta rivolta agli studenti per dire ancora una volta “no” ai tagli al trasporto pubblico previsti dall’ultima finanziaria. A Treviso gli effetti di queste misure si ripercuotono su studenti, lavoratori precari, con tagli delle corse per centinaia di chilometri, aumento di biglietti e abbonamenti. Per questo abbiamo pensato di proporre a tutti il ticketcrossing. Non si capisce perché, quando un viaggio dura meno dei minuti di validità del biglietto quest’ultimo debba essere gettato, regalando all’Actt minuti pagati e quindi preziosi».
 Affianco ai tre «ticketcrossing» finora posizionati i ragazzi hanno anche affisso le istruzioni per come usarli: «Il trasporto pubblico è un bene comune. Serve ad assicurare il diritto alla mobilità di tutti, non a fare profitto», si legge nel foglio. Il coordinamento studentesco vuole anche pubblicare una pagina «Facebook» dedicata all’iniziativa (il cui nome sarà ticketcrossing-Treviso) così da estendere l’iniziativa ad altre fermate della città e rendere partecipi gli studenti che non fanno parte del coordinamento.
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