Treviso. La giunta di Centro Sinistra nega l'assegnazione di uno spazio al collettivo Ztl Wake Up

Il comunicato del collettivo dello Ztl dopo che la giunta di centro sinistra ha negato uno spazio comunale

31 / 7 / 2014

In questi ultimi due anni, il collettivo ZTL Wake Up è stato protagonista di un intenso ciclo di lotte per aprire all’autogestione i “buchi neri” abbandonati in città, che ha visto la realizzazione di dieci occupazioni di stabili in disuso.

Questo percorso si inserisce nel contesto più ampio del disagio sociale creato da una crisi aggravata da politiche di austerity che hanno colpito in particolar modo i giovani e le fasce più esposte della popolazione.

Proprio grazie alla pressione di queste mobilitazioni erano stati emanati dalla nuova amministrazione di centro sinistra i due bandi per l'assegnazione di due spazi abbandonati di proprietà comunale.

Oggi l'iter si è  concluso con l'assegnazione dell'ex Actt alla Rete degli Studenti Medi e dell'ex Filt a una cordata di associazioni il cui capofila è MarcaLab

Il collettivo si era costituito in associazione presentando un progetto per l'ex Actt che prevedeva uno spazio di aggregazione politica, con eventi culturali e musicali, un'aula studio, uno spazio espositivo per artisti e attività rivolte agli abitanti del quartiere.

Tale proposta è stata esclusa a favore di un “sindacato” (la Rete degli Studenti Medi) dalle chiarissime connessioni politiche anche all’interno del consiglio comunale, che non ha mai mosso un dito sulla questione degli spazi e anzi ha sempre ostacolato e criticato il percorso del collettivo, raccogliendo però comodamente i frutti di due anni di altrui iniziative, occupazioni, autorecupero, denunce e fogli di via.

Abbiamo sempre sottolineato come non ci debba essere competizione tra associazioni per l'assegnazione di spazi, vista l'abbondanza di edifici abbandonati in città (tanto è vero che per due bandi sono stati presentati in tutto tre progetti e che sono tante altre le proprietà del comune in disuso).

Vediamo in questa decisione una volontà di non riconoscere il ruolo del collettivo come forza politica in città attiva su temi sociali, culturali e di genere.

Il gruppo aveva dimostrato la capacità di lavorare alla compilazione del progetto per lo spazio e di cominciare le attività di autofinanziamento e la volontà di attendere le tempistiche burocratiche necessarie. Tale impegno non ha portato ai risultati attesi, di conseguenza cambia radicalmente il nostro approccio nei confronti dell’amministrazione con la quale evidentemente non è più possibile intraprendere un dialogo.

Non abbiamo più tempo da perdere per inseguire scuse e cavilli burocratici, il nostro passato dimostra che per aprire uno dei numerosi buchi neri di questa città basta un minuto.