Trieste - 13 Marzo. La SCUOLA CREPA, manifestazione studentesca

Ancora una volta abbiamo dimostrato che le piazze continueranno a riempirsi di studenti, a riempirsi di persone decise e determinate a combattere per il loro futuro.

14 / 3 / 2013

Le elezioni sono finite e nonostante la supposta diversità impedisce agli attuali partiti di formare un Governo un aspetto in comune lo hanno tutti: il totale e completo disinteresse per la Scuola. Ancora una volta nel dibattito elettorale è mancato completamente questo tema mentre in tutta Italia le manifestazioni continuano. Là dove i Governi demoliscono la Scuola Pubblica, rimuovono finanziamenti e ritardano il rinnovamento ancora una volta sentiamo forte la necessità di scendere in piazza.

Anno dopo anno le manifestazioni studentesche si susseguono e ad ogni autunno, ma non solo. Riesplodo sempre con maggior determinazione, sintomo di un male ormai sotto gli occhi di tutti. Per questo siamo tornati nella strade contro la situazione indecente degli edifici scolastici e il completo abbandono anche delle più basilari norme di sicurezza. Una situazione che accomuna tutti gli studenti che dalle più varie città d'Italia hanno scelto oggi di manifestare e che ogni giorno vedono entrando in classe crepe, muri scrostati e tetti pericolanti. Ripartiamo da questo tema poichè pur non essendo l'unico dei tanti problemi della Scuola italiana è forse il più evidente e basilare: con che coraggio si può dialogare con delle Istituzioni su didattica e rinnovamento quando siamo ancora al punto in cui le richieste sono le basilari norme di sicurezza?


Eravamo più di un centinaio, nonostante la pioggia, e abbiamo attraversato le vie del centro urlando il nostro dissenso. Ancora una volta scortati da un numero sproporzionato di poliziotti, tanto attenti da perdersi spesso e doverci ricorrere in scooter, anche in contromano, con scatti leonini per riuscirci a star dietro in un semplice corteo.
Abbiamo attraversato tutta la città affrontando numerosi temi (oltre ovviamente a quello dell'edilizia che era il punto centrale della giornata) in alcuni punti "caldi" come la regione, dove si è parlato dei tagli alla scuola e dei contributi volontari o di equitalia. Ad uno stand della lega nord abbiamo fatto risuonare forte il nostro dissenso e la nostra avversità. Arrivati davanti al comune abbiamo attaccato alle mura dello stesso numerose foto che ritraevano le parti piu pericolanti e danneggite delle loro scuole, foto che i ragazzi già da anni stanno raccogliendo e che negli ultimi mesi abbiamo messo anche su internet insieme a studenti di molte altre città del nord est.
Successivamente, il corteo ha chiesto di poter entrare per parlare con il sindaco, possibilità negata da digos e polizia che hanno sbarrato le porte del comune, mentre alcuni studenti parlavano con la vice sindaco che era  stata fermata nella piazza antistante il comune.

A quel punto, stanchi di non avere ancora delle risposte sulla situazione scuole, abbiamo deciso di praticare la surrealtà kafkiana della nostra realtà di studenti, e abbiamo optato per l'assurdo: improvvisamente ci siamo allontanati dalla piazza dirigendoci verso una fermata dell'autobus poco distante, mentre poliziotti e agenti della digos, non capendo le nostre intenzioni  e preoccupandosi per un fantasioso e immaginario attacco a chissà quale struttura cittadina, hanno messo in allerta tutte le esagerate forze in campo.

Poliziotti e agenti vari si sono messi a correre all'impazzata verso mete ignote anche a loro stessi,altri insieme a funzionari della digos ci hanno rincorso, mentre camionette, auto e moto della polizia hanno iniziato a sfrecciare per le vie senza sapere dove andare. Gli studenti invece sono saliti tutti insieme su un autobus (sul quale sono saliti anche 2 agenti in allerta) , prontamente inseguiti e scortati da una camionetta e 2 motociclette.

Scesi dopo poche fermate, per dare qualcosa da fare a tutte le forze messe in campo inutilmente per un semplice corteo, siamo partiti in un altro corteo spontaneo finale,gioioso e tranquillo,che ci ha condotti a fare colazione tutti insieme riflettendo sulla mattinata. Fuori dal bar ovviamente macchine e agenti per controllare qualsiasi atteggiamento sospetto di un gruppo di ragazzi che, per quanto folto, semplicemente si prendeva un caffè piu che meritato dopo il corteo appena svolto.


Ancora una volta oggi abbiamo dimostrato che per quanto l'Istruzione venga denigrata e svalutata finchè non ci saranno delle condizioni degne le piazze continueranno a riempirsi di studenti, a riempirsi di persone decise e determinate a combattere per il loro futuro.

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