..senza altro permesso che il carattere stupendo della natura umana..

Trieste - la dignità continua: seconda passeggiata

Dopo una settimana in cui la sanatoria-truffa continua a mietere vittime, in cui i migranti nel CIE di via corelli continuano a lottare, i bimbi a morire fuori degli ospedali o restare fuori degli asili nido perché senza un fottuto documento.. noi continuiamo a non far finta che va tutto bene, che le strade diventino l'asettico teatro di una chirurgia di sopraffazione e sfruttamento..

16 / 4 / 2010

Noi siamo i genitori della bimba nigeriana che è morta perché l'ospedale non l'ha voluta.. i suoi genitori erano in attesa del permesso di soggiorno.

Noi siamo le sorelle e i fratelli dei migranti sequestrati alporto di Napoli, di Joy e di tutte e tutti i reclusi del CIE di via Corelli, in sciopero della fame perché proprio non si può stare rinchiusi come bestie per 180 giorni, sedati,tra violenze e liquami dei cessi, solo perché non si ha un fottuto documento (né per altri fottuti motivi).

Noi siamo i compagni di scuola dei bimbi che a Bologna e a Padova sono esclusi dagli asili nido e non possono giocare con noi perché ai loro genitori non danno un fottuto documento, un fottuto permesso.

Noi siamo i malati degli ambulatorii che in friuli stanno tentando di precludere a chi non ha quel fottuto documento.

Noi siamo le sorelle e i fratelli di quei migranti che hanno disobbedito ad un provvedimento di espulsione – continuando a lavorare come schiavi nelle mille Rosarno italiane, come vuole la legge fatta apposta per renderle possibili – e ora che hanno pagato per la regolarizzazione vengono presi a tradimento e chiusi nei CIE.

Hanno disobbedito giustamente,come faremmo noi, come avrebbero fatto i nostri nonni migranti, perché la vita non può essere sottomessa ad una burocrazia indecente e ingiusta.

Noi siamo tutto questo perché aborriamo in egual misura di essere oppressi e di divenire oppressori, perché la nostra dignità gioiosa e giusta è la fratellanza che non si arrende: non è cosa vana ma carattere stupendo della natura umana. Al quale non rinunceremo mai.

Siamo tutto questo perché non c'importa né della pelle né dei permessi,ma solo di vita, giustizia e dignità per tutte e tutti. E anche perché noi, almeno, siamo intelligenti e dalla storia qualche cosa impariamo, e sappiamo che la strada dell'esclusione, della barbarie, dell'ingiustizia e dell'indecenza porta sempre e solo verso il basso.

A Montecchio e a Brescia i bimbi che non vengono ammessi alla mensa scolastica perché non possono pagare hanno la pelle di tutti i colori. A Verona le due bimbe escluse dal bus perché non possono pagarlo non sappiamo nemmeno di che colore sono. Nella prima stesura della legge regionale sul welfare del Friuli anche gli italiani non residenti erano esclusi dalla sanità.

Stiamo tutti lottando per la vita dentro la crisi e lo sfruttamento selvaggio della precarietà, senza reddito, senza casa, dovendoci comprare ogni singolo pezzo di vita, dovendo svendere ogni diritto al peggior offerente.

La barbarie non guarda in faccia a nessuno, striscia lenta e infida come le fogne. Se la giustizia sparisce, la dignità sparisce, la decenza sparisce, allora noi le riportiamo nelle città, le facciamo vivere, diamo loro forza, voce e volti perché la prima sconfitta è farsi scippare la propria giustizia, la propria dignità, la propria decenza.

Non lasceremo che tutto sembri normale, tranquillo e pulito. Non lasceremo che queste strade, dove
tutti i giorni camminiamo, viviamo, respiriamo, ci incontriamo, diventino l'asettico teatro di una chirurgia di sopraffazione e sfruttamento.

Continueremo ad esserci e riempirle di musica, balli, volti, sorrisi, parole, vita.

Senza altro permesso che il carattere stupendo della natura umana.

Questa è la nostra unica razza, il nostro unico confine è il desiderio di superarli tutti.