Una colonna sonora per il Primo Marzo "24h senza di noi"

Questo è un appello agli "artisti", a mettersi in rete e costruire insieme una colonna sonora che sia dentro e per il Primo Marzo, lo sciopero dei migranti in Italia.

30 / 1 / 2010

 Aderire come singoli, gruppi, collettivi, autori e interpreti per difendere i diritti di libertà di tutti, ma anche regalare un brano, una composizione, una canzone che costruiscano la colonna sonora di tutte le iniziative verso e del 1 marzo.

Una colonna sonora che sia anche filmata e accompagnata da immagini che video maker, registi, fotografi e artisti visuali vogliano utilizzare e inviarci come contributo e adesione alla giornata del 1 marzo “24h senza di noi”.

Costruiamo una musica "in comune" contro il sentire razzista che sia più alta dei cori negli stadi, più forte delle violenze giornaliere, delle politiche razziste e xenofobe del governo e di forze politiche come la Lega. Una musica che riscaldi il cuore solidale che sia capace di farsi sentire e sia capace di ascoltare; una musica "in comune" per ricordarci che siamo tanti e con la voglia di trasformare la realtà.

La musica è un patrimonio comune di tutti coloro che camminano sulle strada del mondo esuli e migranti; la storia ci racconta che uomini e donne portati schiavi in catene hanno saputo mantenere una speranza di dignità e riscatto anche e soprattutto attraverso i loro canti e i loro ritmi.
Schiavi africani portati in catene in America hanno contribuito alla nascita delle musiche più belle della cultura contemporanea con il jazz, rap, il blues, in Jamaica con il reggae, nelle Antille con la Salsa; ritmi che hanno influenzato tutti gli stili contemporanei dal Rock all'Elettronica.
Ci sono uomini e donne che si sono liberati anche attraverso la musica, mentre ora una nuova schiavitù torna proprio sotto i nostri occhi e trascina anche a noi nel suo vortice: Rosarno è un destino che non vogliamo ma che può riguardare anche tanti di noi in un prossimo futuro.

Con la nostra musica cogliamo quest'occasione per ricordare da che parte stiamo, perchè sono tanti, troppi, quelli che ascoltano la musica che ci piace fare e poi allo stadio o per strada aggrediscono i migranti; scegliamo di stare dalla parte dei diritti e della libertà.

Per aderire [email protected]

guarda il sito www.Meltingpot.org

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