Una giornata contro la rendita e l'informazione embedded

12 / 9 / 2009

Ieri sera, verso le 23, si è conclusa un'altra giornata di lotta per il diritto alla casa. Una tappa positiva, non solo per i numeri affatto scontati della partecipazione [6-7 mila persone], per un giorno feriale, ma soprattutto alla luce della qualità della composizione sociale che ha attraversato le strade della capitale: ex occupanti del Regina Elena in testa e poi tutti i movimenti della lotta per la casa, migranti, studenti medi, universitari, "rom e romni" che vogliono una casa vera e rifiutano i campi-lager. Tutti insieme, in una metropoli sempre più preda di speculazioni e processi di rendita. Presenza significativa anche dei sindacati indipendenti, a partire dai comitati di inquilini e dai cartolarizzati.

Alle 20, il corteo si è sciolto a piazza Venezia, mescolandosi al presidio della tendopoli che resiste dal giorno dello sgombero del Regina Elena, dal primo settembre.

Verso le 21, un gruppo di 200 persone si è convocato davanti la sede del Messaggero, occupando l'ingresso e chiedendo di incontrare il direttore. Gli attivisti, circondati da blindati, hanno “decorato” il palazzo del giornale con rotoli di carta igienica, lanciato brandelli del quotidiano di Caltagirone e urlato “bugiardi”, davanti a una folla di curiosi e turisti che bloccava il traffico di via del Tritone.

Dopo una buona mezzora di assedio pacifico, il vicedirettore ha accettato di incontrare una delegazione che ha ribadito le richieste dei movimenti: il diritto di replica per smentire gli articoli diffamatori pubblicati nei giorni precedenti, in cui anni di lotte sociali venivano ridotte ad un giro di estorsioni e violenze; in secondo luogo, la disponibilità ad aprire le porte delle occupazioni per raccontare la vera realtà della precarietà abitativa.

Ora, nell'agenda dei movimenti, ci sono le tappe fondamentali della prossima settimana: martedì 15, l'incontro con il sindaco Alemanno, sulle politiche di accoglienza; mercoledì 16, alle 18, il tavolo interistituzionale con Regione, Provincia, Comune e Prefettura. Si riparte da qui e dai piani di housing sociale della giunta di destra: un altro regalo agli immobiliaristi-editori di questa città.

"Roma non si chiude" di Chiara Lalli