Senigallia - L'onda va a teatro. Tafferugli all'ingresso.

30 / 11 / 2008

Venerdì 28 e sabato 29 erano due date di mobilitazione nazionale contro la legge Gelmini. Abbiamo deciso di starci dentro, scegliendo la data di sabato proprio per la presenza di Sabina Guzzanti in città.
La nostra idea era al quanto semplice: un presidio davanti al teatro La Fenice in quanto la posizione ci permetteva di poter comunicare sia con le persone presenti in centro storico per lo “struscio” e sia con il pubblico della Guzzanti. Infine, l’idea di chiedere alla stessa se ci poteva “accogliere” sul palco per poter comunicare alle persone presenti in sala le ragioni che da più di due mesi ci portano a denunciare la pesantezza dell’attacco che l’asse Tremonti-Gelmini-Brunetta ha portato al diritto all’istruzione.
Pensavamo - forse ingenuamente - che Sabina ci avrebbe accolto a braccia aperte, dando visibilità alle nostre parole, sarebbe stato un bel gesto di solidarietà.

Dai primi giorni della settimana ci siamo messi a chiamare per cercare un contatto serio che ci permettesse di raggiungere la Guzzanti in tempo e verificare la sua disponibilità. Telefonata su telefonata siamo riusciti ad arrivare all’Agenzia di Ancona “Comstar”.
Gli stessi Spadoni e Mascitti che oggi sul Corriere fanno le vittime. Eppure il numero 071/2864446 è il loro. Eppure ci è arrivato un sms alle 17.48 del 28 novembre che ci diceva di mandare una mail all’addetta stampa E. B. (evitiamo per questione di stile e rispetto i nomi integrali, l’e-mail personali e i numeri di cellulare). Eppure con chi abbiamo parlato per due ore davanti al teatro, sentendoci dire tutto e il contrario di tutto?!
La Comstar ci ha messo in contatto con chi seguiva lo spettacolo, il quale dopo molte telefonate avvenute tra giovedì 27 e venerdì 28, ci ha detto di presentarci direttamente il giorno dello spettacolo, arrivando qualche ora prima in modo da spiegare a Sabina il senso della nostra iniziativa. In seguito, ci ha fornito l’email dell’addetta stampa, alla quale abbiamo mandato la spiegazione dettagliata di chi è e che cosa fa il Coordinamento Difesa Scuola Pubblica Senigallia e il testo dell’intervento da leggere dal palco.

Prima e durante la manifestazione siamo stati continuamente in contatto con il personale del teatro per capire quando dovessimo incontrare la Guzzanti.
Verso le 19.30 ci viene detto che Sabina incontrerà uno di noi per sentire la nostra proposta. Verso le 20:00 ci viene detto che Sabina ha parlato con un non specificato Assessore e che avrebbe semplicemente comunicato alla fine dello spettacolo la nostra presenza all’esterno (mah!). Verso le 20:30 grazie alla mediazione degli assessori Volpini e Papa, riusciamo ad entrare nel teatro ed arrivare davanti al camerino ove ci attende l’ennesima assistente, alla quale (ri)spieghiamo le nostre intenzioni. Si apre uno spiraglio, ci dice di fornirgli il testo dell’intervento e di chiamare gli studenti che dovevano salire sul palco. Verso le 20:45 ci viene detto che 3 studenti avrebbero letto l’intervento dal palco ad inizio spettacolo.
Eravamo soddisfatti, dopo tre giorni di telefonante continue, finalmente avevamo raggiunto l’obbiettivo. Dopo due minuti esatti arriva la smentita, gli studenti possono parlare solo a spettacolo finito e in più devono aspettare fuori per più di due ore, in quanto la SIAE non accettava la presenza di tre ragazzi senza biglietto.

A questa notizia è scattata l’indignazione e la conseguente scelta spontanea e collettiva - senza nessuna forzatura soggettiva, come invece dicono i giornali - di entrare tutti e comunicare direttamente con le persone presenti in sala. Intervenire a fine spettacolo, mentre la gente si alza e si mette i cappotti, è un contentino, una presa in giro, soprattutto se questo avviene non all’improvviso - come i manager mentendo hanno detto - ma dopo più di tre giorni di continue trattative.

L’iniziativa sarebbe stata assolutamente serena, se la security presente avesse evitato sia inutili cordoni che di menare le mani su ragazze di 16 anni o prendere per il collo un ragazzo, quando per giunta la maggior parte delle persone avevano già raggiunto la sala. L’accoglienza del pubblico è stata molto calorosa, tre quarti del teatro ha applaudito più volte e condiviso la nostra iniziativa sia nelle pratiche che nei contenuti. Chi dice che il pubblico ha fischiato mente spudoratamente. Letto il comunicato, siamo usciti e fuori ad attenderci abbiamo trovato un nutrito gruppo di poliziotti che hanno identificato due maestri e due professori per poi minacciare denunce, e per cosa? La manifestazione era autorizzata, lo spettacolo non è stato interrotto - doveva ancora cominciare -, il pubblico ci era solidale e fatto l’intervento siamo usciti.


La colpa di quanto è successo non è né nostra né di Sabina, ma tutta dell’organizzazione che ruota intorno all’evento. Tutti coloro che sostengono che abbiamo attaccato la Guzzanti – come si legge sulle pagine del Resto del Carlino – lo fanno solo per gonfiare la notizia, falsificando la realtà.
Abbiamo documentato tutto, sms, telefonate ed e-mail. Abbiamo ripreso tutta la trattativa, il momento dell’ingresso e l’uscita. Abbiamo anche la registrazione di ciò che è avvenuto dentro il teatro. Nel giro di pochi giorni presenteremo un video completo che farà chiarezza su tutti i fatti.
Le bugie come si suol dire, hanno sempre le gambe corte.

Collettivo Studentesco Zenit

- Il video | L'onda va a teatro
- Comunicato del Collettivo Zenit | L'onda non si arresta, il sapere non si acquista


Vedi anche:
- da sabinaguzzanti.it | L'attrice agli studenti: siete dei meschini....per questioni di stile evitiamo ogni tipo di commento




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