Uniti contro i licenziamenti - Sciopero a Casalbertone

Roma 20 aprile 2012 - Corteo di lavoratori, precari, disoccupati e studenti attraversano le strade di Casalbertone.

20 / 4 / 2012

Con queste parole l’ “Unità di crisi Portonaccio” ha iniziato oggi, molto presto, la sua giornata di sciopero anomalo, aderendo alle 4 ore proclamate da CGIL Roma e Lazio, in difesa dell’articolo 18 e contro la riforma del lavoro in dirittura di arrivo, a partire dal proprio territorio. Un territorio che negli ultimi mesi sta costruendo una battaglia che ha l’obiettivo di rompere la frammentazione imposta dalla crisi e auspicata dal governo, tecnico o meno. Mettersi in rete ha significato creare connessioni tra le lotte e tra gli operai in carne ed ossa che ne sono coraggiosamente protagonisti: licenziati e cassaintegrati, in mobilità. E assieme a loro studenti e precari in cerca di un lavoro, che reclamano un reddito minimo garantito e sono decisi ad affermare la dignità della propria esistenza.

Alle 7.30 l’appuntamento è davanti alle Officine Occupate RSI, in via Partini, accanto al centro sociale Strike (Casalbertone), per raggiungere il picchetto delle lavoratrici del Format Contact Center (che gestiscono il call center 89.20.21 di Trenitalia e sono da dicembre senza stipendio) davanti ai cancelli della Fabbrica. Dopo poco su via di Portonaccio iniziano a moltiplicarsi bandiere, striscioni, fischietti e si arriva davanti alla Sirti, l’azienda in mobilitazione contro il piano aziendale che prevede 1.000 licenziamenti, 170 casse-integrazioni solo per Roma e un sostanzioso taglio delle retribuzioni. Gli stessi caricati dalla polizia il 12 aprile davanti al Ministero del Lavoro e gli stessi che si stanno organizzando in tutta Italia, sostenuti dalla Fiom.

Gli interventi al megafono sono un fiume in piena di rabbia e determinazione a difendere i propri diritti, senza sconti. Ma ancor di più sono attenzione reciproca alle vertenze in campo che diventano, tutte, parte di una stessa battaglia, nonostante le distinzioni formali. I cassaintegrati RSI che son partiti dalla loro fabbrica occupata da due mesi (dal 20 febbraio) per portare la propria solidarietà alle operatrici del call center e ai lavoratori che rischiano il posto della Sirti sono stati un apripista che ha trovato accoglienza, gratitudine e rilancio. 

Ed è per questo che la mattinata di oggi costituisce un segnale importante.

Ed è per questo che la Rete Sociale di Casalbertone, gli studenti della (vicina) Sapienza, gli spazi sociali autogestiti, i giovani precari che fanno fatica a seguire le clausole contrattuali dei lavoratori cosiddetti “garantiti”, ma che si cimentano nel farlo, consapevoli di un destino comune che sembra voler negare futuro e diritti fondamentali, hanno deciso di essere presenti questa mattina a fianco degli operai. Dal picchetto all’occupazione dello snodo della Via Tiburtina fino ad arrivare allo scandaloso “scatolone” di vetro e cemento che è diventata la Stazione Tiburtina, il luogo designato ad essere il simbolo a Roma degli sprechi e dei soprusi che vanno sotto il nome di TAV. 

Un laboratorio sociale che segna un punto di partenza, non certo di arrivo, e che si prepara ad un mese di maggio intenso, sul territorio nazionale e sul terreno della battaglia sindacale ma che guarda anche oltralpe, intenzionato, assieme a molti altri a raggiungere Francoforte il 17/18/19 maggio, per occupare i luoghi della governance finanziaria europea. 

E’ solo l’inizio! Costruiamo dal basso lo sciopero generale!

Blockupyamo la città! Blockupiamo l’Europa!

Uniti contro i licenziamenti

Roma 20 aprile 2012 - Sciopero dell'unità di crisi di Casalbertone

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